venerdì
15 Agosto 2025

Senza patente, alla guida a notte fonda di un’auto in prestito, danneggia transenne

Sanzioni per circa 6mila euro per il proprietario e il guidatore, un 31enne

Polizia LocaleDanneggiate le transenne all’incrocio tra corso Mazzini e corso Baccarini, a Faenza, da un’Opel Corsa guidata da un 31enne residente nel Faentino, senza patente (mai conseguita), nella notte tra mercoledì 29 e giovedì 30 marzo.

L’auto non era di proprietà del 31enne, ma gli era stata prestata da un conoscente. Per il proprietario e per il guidatore sono scattate diverse sanzioni per circa 6mila euro complessivi, con l’obbligo, inoltre, di ripristinare lo stato dei luoghi e porre rimedio al danno procurato.

Dall’analisi delle immagini delle telecamere, gli agenti della polizia locale hanno appurato che all’1.30 circa la macchina, che proveniva da corso Baccarini, all’incrocio con corso Mazzini, non ha svoltato a destra come d’obbligo, ma ha proseguito dritto verso via Cavour, danneggiando le transenne.

Discoteca Pineta a Milano Marittima sfrattata per 140mila euro di affitti non pagati

La celebre discoteca Pineta di Milano Marittima è stato sfrattato per morosità e così è decaduta l’aggiudicazione tramite asta della gestione al gruppo dello stilista Roberto Cavalli. Per riaprire a Pasqua è una corsa contro il tempo che deve mettere d’accordo 4 soggetti

Il tribunale di Ravenna ha stabilito lo sfratto esecutivo della famosa discoteca Pineta dai locali in viale Romagna a Milano Marittima occupati fin dall’apertura sessant’anni fa. La decisione del giudice, comunicata il 3 aprile 2023, arriva per 140mila euro di affitti non pagati nel 2022 su un canone annuo di 350mila euro. Viene quindi interrotto il contratto di locazione tra Romagna srl, società proprietaria dell’immobile, e Hdp22, società milanese che a marzo 2022 aveva rilevato la gestione del club dalla società Andromeda di Cervia.

Capolinea o rilancio? Il Pineta al bivio

64570052 10157358735272938 3944202054284607488 NIl giudice ha concesso tempo fino al 15 aprile per liberare gli spazi. In astratto la sentenza potrebbe significare la fine definitiva del celebre club Pineta di Milano Marittima: riavuta a tutti gli effetti la piena disponibilità dell’immobile, Romagna può farne ora l’uso che preferisce prendendo un nuovo inquilino con qualsiasi attività. In parallelo è facile intuire che un gestore non possa pensare a un trasloco del brand: il Pineta può avere il suo appeal nella movida solo in quel luogo ormai iconico. Ma, vista proprio la notorietà del nome Pineta e il potenziale giro di affari che si muove sotto ai lampadari Swarovsky nella sala principale dove trovano spazio anche i tronchi di otto pini, è più probabile che sia solo un’ulteriore puntata di una intricata vicenda tra giustizia e imprenditoria cominciata all’inizio di marzo 2023 con il sequestro giudiziario civile dell’immobile e dell’insegna.

286315114 10160162806907938 4223266979160875687 NQuello che si può già dire con certezza è che l’eventuale sopravvivenza del Pineta, tra le più importanti e storiche discoteche di Milano Marittima, potrà arrivare solo da un tavolo a cui dovranno sedere di sicuro tre soggetti, ma forse quattro. In primis Romagna, in quanto padrone di casa. Poi il commercialista Claudio Colatorti, curatore di Andromeda che da dicembre è in liquidazione giudiziale con 1,5 milioni di euro di debiti. Ma anche l’impresa che fa capo al gruppo dello stilista Roberto Cavalli che nei giorni scorsi si è aggiudicata l’asta coordinata dallo stesso curatore per la cessione del locale in affitto d’azienda, con l’impegno a subentrare nella locazione dell’immobile con Romagna se non fosse arrivato lo sfratto come invece è accaduto. E infine non si può considerare estranea alla vicenda nemmeno Hdp22. Ma proviamo a riepilogare meglio i fatti degli ultimi trenta giorni.

Discoteca Pineta, dal sequestro allo sfratto in un mese

Dal 3 marzo scorso la gestione del Pineta non è formalmente sotto il controllo di Hdp22. È l’effetto di un provvedimento di sequestro chiesto e ottenuto da Colatorti, convinto che il passaggio del Pineta alla Hdp22 sia avvenuto senza la tutela delle garanzie per i creditori di Andromeda: troppo pochi 47mila euro (peraltro nemmeno versati entro la scadenza del 31 dicembre scorso anche se Hdp22 controbatte sostenendo di aver assunto anche parte di debiti come forma di compensazione) e poco chiara la presenza della stessa persona (il 42enne Marco Amadori di Arezzo) al vertice sia della società venditrice e sia della società acquirente. Contestuale al sequestro è arrivato anche l’affidamento in custodia allo stesso Colatorti che, nel tentativo di massimizzare le disponibilità economiche di Andromeda per soddisfare più creditori possibili, ha cercato un nuovo gestore. La ricerca ha portato al gruppo Cavalli, risultato vincitore di un’asta con altre sei aziende tra cui quella dell’europarlamentare leghista Massimo Casanova, titolare del bagno Papeete nella stessa Milano Marittima. Cavalli si è impegnato a corrispondere un affitto d’azienda al curatore e l’affitto degli immobili a Romagna. L’eventuale arrivo di una sentenza di sfratto era inclusa tra le clausole del bando promosso da Colatorti per la decadenza degli accordi presi. E così è accaduto. Il prossimo passaggio in tribunale dovrebbe essere la decadenza di quel vincolo di sequestro sull’immobile e la permanenza sull’insegna.

Il Pineta sarà aperto a Pasqua 2023?

66006109 10157408585612938 1426682466650816512 NLo scenario attuale quindi vede un immobiliarista con un locale sfitto attrezzato per attività di discoteca, un colosso del lusso interessato a fare attività di discoteca a Milano Marittima e una procedura di liquidazione che in virtù di un ricorso già presentato nel merito potrebbe vedersi riassegnare l’azienda Pineta per effetto della cancellazione dell’accordo di cessione verso Hdp22. In linea teorica Cavalli e Romagna potrebbero trovare un accordo a due, ipotesi che l’avvocato Giuseppe Della Casa, legale dell’immobiliarista, elenca tra le strade percorribili. Ma il nuovo locale non potrebbe usare il nome Pineta e, facendo attività di discoteca in quegli stessi luoghi che sono stati resi celebri dal Pineta, potrebbe sentirsi chiedere un corrispettivo per l’avviamento d’azienda dal liquidatore di Andromeda. Ora il boccino del gioco è in mano a Romagna: «La sua posizione va sentita e tenuta in considerazione», sottolinea Della Casa. Al venerdì di Pasqua mancano meno di quattro giorni: farsi trovare pronti con la musica accesa per non perdere il traino del weekend festivo è una corsa contro il tempo sempre più disperata.

Anche la Rocca di Riolo nel podcast di Carlo Lucarelli sui misteri dei castelli

Un podcast di dieci puntate dedicate ai manieri dell’Emilia-Romagna, una produzione di Apt Servizi Regione Emilia-Romagna

RoccaRiolo
Una veduta di Riolo Terme

Il più famoso scrittore di noir in Italia, Carlo Lucarelli, indaga sui misteri, le congiure, gli intrighi nati all’ombra dei castelli dell’Emilia-Romagna e una delle dieci puntate del podcast riguarderà la Rocca di Riolo Terme. “Giallo in Castello” è la nuova audio serie di Lucarelli che debutta oggi, lunedì 3 aprile, sulle principali piattaforme e sui canali social di Castelli Emilia Romagna, Travel Emilia-Romagna, Castelli del Ducato (castelliemiliaromagna.it). Come se fossero tanti gialli, lo scrittore parmigiano racconta le storie misteriose che si sono consumate fra le stanze segrete dei manieri. Non si narrano i castelli concentrandosi solo su fantasmi e leggende, (che in ogni caso non mancano), bensì investigando protagonisti reali di avvenimenti drammatici e documenti storici.

«Un narratore d’eccezione per promuovere la “Loira dell’Emilia-Romagna” – commenta l’Assessore Regionale al Turismo, Andrea Corsini- attraverso uno strumento intergenerazionale, il podcast, che raccoglie sempre più appassionati. Un’esperienza unica: ascoltare Carlo Lucarelli ripercorrere gli intrighi tessuti nelle sale di un maniero, nel momento stesso in cui si attraversano quegli affascinanti spazi. Un bellissimo progetto di valorizzazione della nostra offerta di oltre cento tra castelli e antichi manieri, disseminati in tutta la Regione».

“Giallo in Castello” è una nuova produzione di Apt Servizi Regione Emilia-Romagna, cofinanziata dai Fondi Europei della regione Emilia Romagna realizzata in collaborazione con il Circuito dei Castelli del Ducato e dei vari manieri selezionati dal team di Carlo Lucarelli.

Ecco i castelli dell’Emilia-Romagna dei quali scoprire i segreti

Il Castello e la Rocca di Agazzano (Pc) e il Castello di Rivalta (Pc). Porte che si aprono misteriosamente, luci che rimangono accese, vetri trovati nelle stanze e di cui non si sa la provenienza. Negli anni sono stati compiuti sopralluoghi da parte di associazioni esperte di fantasmi: sono certe di avere rilevato tracce di presenze ultraterrene. Chissà se si tratta davvero dello spericolato conte Piermaria Scotti (1511), ancora intento alla sua guerra.

Il Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino (Pr). Quella dei Pallavicino è una famiglia potente, antica, con una storia millenaria. Sono tante le avventure delle persone che hanno abitato queste mura e che hanno lasciato il segno del loro passaggio. Il loro spirito in qualche modo è rimasto, e qualche volta si fa sentire, come nel caso di quei passi di un uomo e di una donna che si odono in certe notti.

Il Castello di Bianello (Re). E’ il castello in cui Matilde di Canossa ha trascorso più tempo durante la sua vita. Ci sta vivendo ancora? Era il 2012, attorno alle 20 di una domenica di luglio, quando una turista di Parma scattò delle foto. Il giorno, scaricandole sul pc, vide che nello specchio era riflesso il profilo di una donna con lo chignon in testa, mentre nella parte scura sembrava nascosto un uomo che la stava spiando.

La Rocca di Sestola (Mo). Non è una favola o una leggenda, ma una storia vera. Siamo nel 1751 e nel castello, costruito su un aspro sperone di roccia, avvolto dal buio e imbiancato di neve, di notte volano oggetti e gli strumenti suonano da soli. Il Governatore, che si è appena insediato cerca l’aiuto di un religioso. Il finale sarà inaspettato.

La Rocca dei Bentivoglio di Valsamoggia (Bo). Chi si nascondeva dietro il nome di Lorenzo Alighieri, catturato una notte con la forza e imprigionato nel castello di Bentivoglio a Bazzano nel 1799, durante i disordini tra Francia e Austria? Era in realtà Ugo Foscolo e di mezzo c’era l’amore per una donna proibita….

Nella stessa puntata troverete l’episodio dedicato al Castello di Varano De’ Melegari (Pr) dove rimane ancora oggi il mistero su un evento realmente accaduto nel 1443: un gruppo di cinque uomini travestiti da pellegrini libera rocambolescamente un prigioniero dai sotterranei del Castello di Varano, un maniero inaccessibile con mura così spesse da resistere a ogni attacco. Il prigioniero era Annibale I di Bentivoglio.

Il Castello Estense di Ferrara. Nei sotterranei della Torre dei Leoni si consuma il finale di una storia di amore impossibile nella Ferrara del XV secolo. Il potente Niccolò d’Este, 35 anni, sposa una bellissima fanciulla di quattordici anni Laura Malatesta, figlia dei Signori di Cesena. Con il passare del tempo Laura s’innamorerà di uno dei figli di primo letto di Niccolò. E la vendetta non si farà attendere…

La Rocca di Riolo (Ra) e quella di Ravaldino (Fc). Caterina Sforza, appassionata di alchimia e della caccia, è la protagonista di queste rocche romagnole. Una donna che, nata illegittima, madre di otto figli, amante appassionata, ma anche condottiera coraggiosa è riuscita a tenere testa ai potenti della sua epoca. Si è sposata tre volte, ma sempre il destino le ha portato via l’uomo che aveva scelto. Amatissima dai suoi sudditi.

Il Castello di Castrocaro (Fc) con citata la Rocca di Ravaldino a Forlì. Una donna con un lungo vestito bianco, come da sposa, fluttua nella notte. È il 1200 e il castello appartiene al Sacro Romano Impero. La giovane è Margherita dei Conti di Castrocaro e si è appena gettata dalla torre più alta in una notte scura e senza luna. Non vuole fare il matrimonio di interesse che le famiglie hanno deciso per lei. E’ la prima delle storie del castello di Castrocaro.

La Fortezza di San Leo (Rn). Il prigioniero più celebre della storia di San Leo, fortezza minacciosa costruita nello sperone a picco sullo strapiombo su due lati, è quella dell’alchimista Conte Cagliostro, condannato dal Tribunale della Santa Inquisizione. La sua tomba non è stata mai ritrovata.  Ma non è l’unica vicenda di questa rocca…

Castello di Montebello (Rn). Nelle registrazioni fatte al Castello, si sente il rumore di un temporale, un suono roco di vento forte, e poi all’improvviso una specie di pianto, dei singhiozzi, e infine il battito di un cuore. Ma la notte della registrazione quella del 21 giugno 1990, il cielo è sereno e stellato, non c’è ombra di temporale. Esiste allora davvero il fantasma Azzurrina?

Hanno collaborato al progetto gli autori Sara Olivieri, Francesca Gianstefani, Antonello Grassi e Raffaele Pizzatti Sertorelli, coordinati da Beatrice Renzi. Il Progetto è cofinanziato dai Fondi Europei della Regione Emilia Romagna – Por Fesr 2014-2020.

Allagamenti di novembre, contributi a cittadini e imprese. Domande entro il 5 maggio

Fino a 5mila euro per i nuclei famigliari, 20mila per le aziende

Mareggiate lidi ravennatiPrivati cittadini e attività economiche e produttive hanno tempo fino al 5 maggio per presentare domanda di contributo economico per i danni causati dagli eventi calamitosi (in particolare le mareggiate sui lidi ravennati) del periodo tra il 22 novembre e il 5 dicembre scorsi.

Tutta la documentazione è scaricabile dalla pagina dedicata del sito istituzionale del Comune di Ravenna, al quale le domande vanno presentate, al seguente link: http://bit.ly/40vL7Zs

Per i nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa risulti compromessa nella sua integrità funzionale, il contributo massimo concedibile è di 5.000 euro; per le attività economiche e produttive il contributo massimo per consentire la ripresa della capacità produttiva, ossia la piena operatività, è di 20.000 euro.

Le domande di contributo vanno presentate entro il 5 maggio al Comune di Ravenna con le seguenti modalità.

Per i privati cittadini:
a) consegna a mano al servizio Tutela ambiente territorio – ufficio di Protezione civile, in viale Berlinguer 30, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, e sottoscritta dal richiedente davanti a un pubblico ufficiale dell’Amministrazione comunale che rilascia ricevuta di consegna con numero di protocollo e data da cui evincere il rispetto o meno del termine;
b) spedita con raccomandata a/r all’indirizzo “Comune di Ravenna, servizio Tutela ambiente e territorio, ufficio Protezione civile, viale Berlinguer 30, 48121 Ravenna”; in tal caso fa fede, ai fini del rispetto del termine, la data risultante dal timbro dell’ufficio postale accettante;
c) inviata tramite pec all’indirizzo ambiente.comune.ravenna@legalmail.it (la domanda si intende inviata nel termine qualora dalla ricevuta di accettazione nella quale sono contenuti i dati di certificazione che costituiscono prova dell’avvenuta spedizione del messaggio risulti il relativo invio entro le ore 23:59:59 del giorno di scadenza del termine).
Alla domanda deve essere allegata copia di un documento di identità del richiedente in corso di validità.

Entro il medesimo termine perentorio e con le modalità sopra indicate, al fine di determinare fin da subito l’ammontare complessivo dei danni, i soggetti interessati dovranno provvedere:
1) alla ricognizione dei danni alle abitazioni principali o parti comuni di edifici residenziali, in cui sia presente almeno un’abitazione principale, eccedenti l’importo di 5.000 euro o i cui interventi di ripristino, ancorché non eccedenti tale importo, non risultino indispensabili per la fruibilità dell’immobile;
2) alla sola ricognizione dei danni alle abitazioni diverse da quelle principali e alle parti comuni di edifici residenziali, in cui non sia presente almeno un’abitazione principale;
3) alla sola ricognizione dei danni agli immobili, sede legale e/o operativa di associazioni o società senza scopo di lucro di loro proprietà o di proprietà di soggetti privati, iscritte, alla data dell’evento calamitoso in appositi registri regionali e/o nazionali, ed il cui atto costitutivo abbia data certa anteriore all’evento medesimo.

Per le attività economiche e produttive:

I soggetti interessati dovranno presentare, entro il termine perentorio del 5 maggio ed esclusivamente a mezzo pec all’indirizzo ambiente.comune.ravenna@legalmail.it la domanda di contributo.

Alla domanda deve essere allegata copia di un documento di identità del richiedente in corso di validità e la perizia asseverata, al fine di accedere alla misura di sostegno, entro il massimale di 20.000 euro per l’immediata ripresa della capacità produttiva, intesa come capacità dell’immobile e/o dei beni mobili danneggiati di renderla pienamente operativa, una volta ripristinati.

Entro il medesimo termine perentorio, al fine di determinare fin da subito l’ammontare complessivo dei danni, i soggetti interessati dovranno provvedere:
a) alla ricognizione dei danni eccedenti l’importo di 20.000 euro (da indicare nella perizia asseverata) e dei danni i cui interventi di ripristino (ancorché non eccedenti tale importo) non risultino indispensabili per l’immediata ripresa della capacità produttiva;
b) alla sola ricognizione dei danni qualora tutti gli interventi non siano indispensabili per l’immediata ripresa della capacità produttiva (in tal caso non è obbligatorio allegare la perizia asseverata).

I contenuti delle schede saranno verificati a campione, in merito al nesso di causalità tra i danni e l’evento calamitoso ed anche in merito alla conformità normativa dei fabbricati danneggiati.

Per informazioni e chiarimenti contattare l’ufficio di Protezione civile del Comune di Ravenna allo 0544.482088 oppure 0544.482233, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, oppure via email: protezionecivile@comune.ra.it

Marina di Ravenna: cibo di strada, busker e mercatini nel weekend di Pasqua

 

Pasqua Marina Di RavennaIl weekend di Pasqua, Marina di Ravenna si veste a festa.

In arrivo food truck, stand, mercatini e artisti si strada, dalla mattina alla sera in piazza Dora Markus.

L’appuntamento con Pasqua Marina è per sabato 8 aprile dalle 16 alle 24 e domenica 9 e lunedì 10 aprile dalle 11 alle 24.

Lavori per il rinnovo di oltre 30 km di binario sulla linea Faentina

Cantiere dal 4 aprile al 5 giugno tra Marradi e Brisighella

Binari FerroviaPrenderanno il via martedì 4 aprile, per poi concludersi venerdì 14 luglio, gli annunciati lavori per il rinnovo di oltre 30 chilometri di binario tra Crespino del Lamone e Brisighella sulla linea Faentina, Firenze-Borgo S. Lorenzo-Faenza.

Le attività di cantiere, a cura di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs), si svolgeranno nelle ore notturne in assenza della circolazione ferroviaria e saranno suddivise in due fasi: dal 4 aprile al 5 giugno tra Marradi e Brisighella; dal 6 giugno al 14 luglio tra Marradi e Crespino del Lamone.

Il rinnovo dei binari imporrà nell’area interessata dalle lavorazioni una riduzione precauzionale di velocità dei treni in transito, che ha reso quindi necessaria una riprogrammazione di alcuni servizi ferroviari.

I sistemi di vendita delle imprese ferroviarie sono già aggiornati con i nuovi orari.

Durante i lavori, che prevedono un investimento di oltre 20 milioni di euro, saranno impegnati quotidianamente circa 50 tecnici di Rfi e delle ditte appaltatrici, con l’utilizzo di 2 treni cantiere.

Grandine di primavera nel Lughese, danni ai frutteti – FOTO

Chicchi anche di 2-3 centimetri nella zona di Massa Lombarda

Grandine di aprile nel Lughese e nel Faentino, che per alcuni minuti si ritrovano improvvisamente bianchi.

È successo nel primo pomeriggio di oggi, domenica 2 aprile, come testimoniato anche da alcuni video pubblicati sulla pagina Facebook di Emilia Romagna Meteo (da cui provengono anche le foto qui sopra, scattate tra Lugo, Sant’Agata sul Santerno e Massa Lombarda, con chicchi anche di 2-3 centimetri).

Si registrano già i primi danni ai frutteti, in un periodo in cui la grandine fa particolarmente paura, in quanto in piena primavera e con i frutti in fase di maturazione.

«Un “Barbiere di Siviglia” contemporaneo, per ridere delle nostre nevrosi»

Il regista Lugi De Angelis (Fanny & Alexander) parla del nuovo allestimento al debutto a Rovigo, atteso a fine aprile a Ravenna. «Mi sono divertito tantissimo. Da bambino ero innamorato di quest’opera, la conoscevo a memoria»

Barbiere Di Siviglia Opera De Angelis

Il Barbiere di Siviglia – nuovo allestimento del Teatro Sociale di Rovigo in collaborazione con Fanny & Alexander, coproduzione fra Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Verdi di Pisa, Teatro Pergolesi di Jesi e Teatro del Giglio di Lucca – è il nono titolo di teatro musicale (partendo da Il flauto magico di Mozart fino al recente Lohengrin di Wagner) con cui si è confrontato il regista e fondatore dei Fanny & Alexander (insieme a Chiara Lagani) Luigi De Angelis.
A Ravenna, dopo il recente debutto a Rovigo, lo vedremo all’Alighieri il 21 e 23 aprile, e per prepararci a dovere abbiamo fatto due chiacchiere con lo stesso De Angelis.

Cos’è per te quest’opera rossiniana?
«Quando ero bambino ero innamorato del Barbiere di Siviglia, forse per via della sua giocosità molto forte. Avevo una doppia audiocassetta che ascoltavo continuamente, la conoscevo a memoria, è una delle opere che ho più ascoltato e amato. Ha davvero stimolato molto la mia fantasia. Quando Angelo Nicastro di Ravenna Manifestazioni mi ha proposto di farne la regia, a settembre del 2022, ho accettato con grande entusiasmo, mi sembrava anche un modo per onorare uno dei miei battesimi all’opera».

Luigi De Angelis Regista
Il regista Luigi De Angelis

Che differenza c’è tra la regia di un’opera e quella di un lavoro teatrale?
«Per me è stato sempre come fare opere liriche, perché i Fanny & Alexander hanno comunque sempre messo la musica al centro di tutto, intessuta con la drammaturgia. Una cosa che ha sempre detto Chiara Lagani, e che io sposo completamente, è che la musica è la tessitura tra tutti i piani espressivi. L’unica vera differenza è che quando si fa un’opera così conosciuta come Il Barbiere di Siviglia bisogna tenere in mente che l’80% del pubblico ha la sua opera interiore, l’ha già vista o quantomeno sentita. E comunque c’è un libretto che è intoccabile. Questo fa sì che si debba lavorare come su un mito, occorre approcciarsi alla regia d’opera come su una questione che è già conosciuta e dunque bisogna intrecciarvi altre narrazioni, su cosa siamo diventati oggi e su cosa quell’opera ci può dire adesso. Lo spettacolo nasce su una storia che c’è già, e c’è già anche una sapienza collettiva che chiede continuamente delle conferme. Lavorare in dialogo con questa attenzione alla riconferma, che spesso è conservatrice, è interessante, perché è lì il dialogo, è lì che il regista può intervenire».

E tu come sei intervenuto?
«Cercando appunto di farne una storia che potrebbe essere dei giorni d’oggi, lavorando su molti piani differenti. Ho creato quest’idea della città di cui parla Figaro (“il factotum della città” ndr), togliendo innanzitutto l’opera da un centro e creando invece riverberi continui con microstorie del nostro tempo, per cui la scena stessa è una scenografia che si propone di svelare anche la vita dei protagonisti, laddove ciò non sarebbe previsto dal libretto. Ciò mi ha permesso di creare tanti fili narrativi in più, alla Jacques Tati, che sono quello che mi interessavano, perché quest’opera ride delle nostre nevrosi, dei nostri tic, degli incagli. Rossini in questo è geniale, non a caso lo adorava Carmelo Bene, c’è una grande leggerezza».

Il confronto registico con i cantanti lirici è molto diverso da quello con gli attori teatrali?
«Per me il cantante d’opera è un attore, o almeno dovrebbe essere così. Comunque il grande lavoro che si fa è quello di cercare di insistere sul naturalismo, sulla verità scenica, sulle motivazioni, cercare di sottrarre l’opera dal concerto, tendenza che è invece dominante nel melodramma, dove spesso si fa un semi-concerto con scene. Con i cantanti ho lavorato dunque il più possibile sul naturalismo, poi è ovvio che nella vicenda ci sono un sacco di situazioni di travestimento, iper-teatrali, che si prestano a un tipo di logica più recitativa che naturalistica. Mi sono divertito tantissimo a lavorare a questo Barbiere, è un’opera molto corale. Abbiamo fatto le prove ridendo tutto il tempo, c’è stato un momento che pensavo di non riuscire a vedere una prova senza interruzioni per le risate, stava diventando un problema. Un’atmosfera molto giocosa».

Al mercato coperto un incontro con l’attore Dadina e l’illustratore Reviati

Saranno intervistati dalla giornalista di R&D Federica Angelini per il ciclo del “Teatro fa centro”

Mille Anni Nias Zavatta
Luigi Dadina in scena con l’illustrazione di Davide Reviati in una foto di Nias Zavatta

Tornano gli incontri de “Il teatro fa centro”, rassegna curata da Reclam e Ravenna Teatro, con il sostegno del comitato Spasso in Ravenna, con l’obiettivo di portare tra le attività del centro di Ravenna i protagonisti della stagione dei teatri della città.

L’appuntamento  è per lunedì 3 aprile alle 18 al mercato coperto di Ravenna, in piazza Andrea Costa, con la giornalista di Ravenna&Dintorni Federica Angelini che intervisterà lo storico attore del Teatro delle Albe Luigi Dadina e Davide Reviati, fumettista ravennate di fama internazionale.

Sarà l’occasione per parlare dello spettacolo Mille anni o giù di lì, che andrà in scena martedì 4 e giovedì 6 aprile alle 21 al teatro Rasi nell’ambito del progetto legato all’Anic di Ravenna Teatro e che vede protagonisti gli stessi Dadina e Reviati insieme al musicista Francesco Giampaoli, tutti legati per storia familiare al petrolchimico ravennate.

All’incontro parteciperanno la direzione di Ravenna Teatro e Reclam, la redazione di Ravenna&Dintorni e lo staff del Mercato Coperto, con la titolare Beatrice Bassi. Al termine, per chi lo desidera, un aperitivo con una speciale drink list a tema.

Allerta meteo arancione per vento nei comuni di Ravenna e Cervia

Per tutta la giornata di lunedì 3 aprile

Tempesta 5Dalla mezzanotte di oggi, domenica 2 aprile, alla mezzanotte di domani, lunedì 3 aprile, sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna e del comune di Cervia l’allerta numero 36, arancione per vento, gialla per stato del mare e criticità costiera, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna. Nel resto della provincia, l’allerta è gialla per il vento.

In particolare sono previsti «venti nord-orientali di burrasca moderata (62-74 Km/h) o forte (75-88 km/h) con possibili rinforzi o raffiche di intensità superiore, su tutto il crinale appenninico e sull’intero settore centro-orientale della regione. Inoltre si prevede mare agitato al largo e condizioni del mare sotto costa che possono generare localizzati fenomeni di ingressione marina ed erosione del litorale».

«Raccomando – dichiara il sindaco di Ravenna Michele de Pascale – di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso, fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento o suscettibili di essere danneggiati; non accedere a moli e dighe foranee e prestare particolare attenzione nel caso in cui si acceda alle spiagge».

Autismo, boom di casi in 10 anni: oltre 1.300 tra bambini e adolescenti in Romagna

Comando dei vigili del fuoco a Ravenna illuminato di blu, iniziative a Faenza e Russi

Pompieri Vigili Del Fuoco Autismo
La caserma dei vigili del fuoco di Ravenna illuminata (foto Argnani)

In occasione della Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, indetta dall’Onu nel 2007 e in programma oggi, domenica 2 aprile, anche il comando provinciale dei vigili del fuoco, a Ravenna, si illumina di blu, il colore simbolo dell’evento “Light it up blue”, promosso dall’organizzazione Autism Speakse.

In Emilia-Romagna, il numero di persone affette da disturbi dello spettro autistico assistite dal servizio di Neuropsichiatria infantile e adolescenza (Npia) è aumentato notevolmente negli ultimi dieci anni. Nel 2011, il servizio assisteva 1.584 bambini e adolescenti (fino a 18 anni) con questo disturbo, mentre nel 2021 tale numero è cresciuto del 244,9% raggiungendo i 5.464 assistiti (di cui 1.365 nell’Ausl delle tre province della Romagna). La maggioranza di loro è costituita da maschi (79,8%) rispetto alle femmine (20,2%). Nel periodo considerato, è stato riscontrato un aumento, del 52,1% anche nel numero di minori affetti da altri disturbi seguiti dalla neuropsichiatria infantile.

Nel 2011 la Neuropsichiatria infantile ha erogato 81.741 prestazioni (trattamenti, visite, colloqui) ai minori affetti da disturbo dello spettro autistico, rappresentando il 12,9% del totale di 631.995 prestazioni. Nel corso degli ultimi dieci anni, tale numero è aumentato in modo significativo, raggiungendo nel 2021 le 220.768 prestazioni, pari al 25,1% del totale di 879.411 prestazioni.

Per quanto riguarda gli adulti affetti da disturbi dello spettro autistico, il Centro Salute Mentale ha visto un significativo aumento del numero di persone assistite (+235,2%): dalle 236 del 2015 alle 791 persone assistite del 2021 (di cui 139 in Romagna).

Iniziative in provincia. Nel pomeriggio di oggi, domenica 2 aprile, al centro ex Salesiani di Faenza, dalle 14 una conferenza pubblica rivolta a chiunque voglia guardare l’autismo con uno sguardo nuovo, con relatori esperti come Emi Visani, Maria Caterina Minardi, Davide Stecca, Monia Gabaldo e Sofia Santori Bassi che parleranno di sensorialità nell’autismo ed altri argomenti correlati.

Il Comune di Russi ha organizzato due appuntamenti: martedì 4 aprile, alle ore 17 alla Biblioteca comunale di via Godo Vecchia 10 letture animate in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) per bambini dai 5 agli 8 anni a cura di Sonia Donegaglia. Si tratta di elementi grafici, spesso riquadrati con all’interno un simbolo (pittogramma) e il testo che esso rappresenta, che rendono più chiaro il significato della parola.

Si prosegue con una serata in compagnia della Teachers’ Band, che si esibirà alle ore 20.45 al teatro Comunale di Russi (via Cavour 10). Il gruppo musicale è nato circa 20 anni fa ed è formato da docenti della provincia di Ravenna che prestano il proprio operato per ragioni benefiche e per la promozione nelle giovani generazioni dello studio della musica come strumento promotore di empatia e socialità.

Formazione professionale, allo Ial di Cervia dal prossimo anno solo adulti

Da settembre i corsi per minori si svolgeranno a Ravenna

Ial CerviaCambiano gli utenti della sede di Cervia dello Ial Emilia-Romagna, ente di formazione professionale che l’anno scorso ha festeggiato 50 anni di vita ed è accreditato presso la Regione.

Dal prossimo anno scolastico le attività formative saranno rivolte solo agli adulti e non più anche ai ragazzi, come avvenuto finora.

«Il cambiamento di “mission” – si legge in una nota inviata dal Comune – è stato deciso dopo una valutazione con il territorio, che ha espresso nuove esigenze di formazione».

A seguito della riorganizzazione, da settembre i corsi per minori previsti nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale si svolgeranno nella sede Ial di Ravenna, che sarà ampliata, mentre quelli della ristorazione si terranno nella sede Ial di Cesenatico.

A Cervia lo Ial si occuperà di: aggiornamento delle competenze degli utenti maggiorenni occupati e disoccupati, formazione superiore di specializzazione post diploma sia nella ristorazione che nel settore turistico-ricettivo, sportelli di incrocio domanda/offerta di lavoro, formazione per le aziende, utenti in inclusione sociale, svantaggiati e disabili, amatori nel settore della ristorazione (sala, cucina e bar), formazione obbligatoria per il contratto di apprendistato stagionale e annuale.

Da settembre il nuovo responsabile di sede sarà l’attuale vice Filippo Pilandri, in sostituzione di Valeria Lunedei, che andrà a dirigere la Scuola di Ristorazione Ial di Cesenatico.

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