Il provvedimento di Bonaccini è il via libera definitivo a Snam per i lavori da mezzo miliardo di euro: adeguamento della piattaforma a 8,5 km da Punta Marina, impianto a terra, stesura di un metadonodotto di 40 km (altri 400 milioni ci sono voluti per la nave che si trova in Egitto)
De Pascale con Bonaccini a Savarna per la chiusura della campagna elettorale 2021
Il presidente dellal Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, nella veste di commissario del Governo per il rigassificatore al largo di Ravenna, ha firmato stamani, 7 novembre, un provvedimento di 800 pagine che rappresenta la definitiva autorizzazione per la realizzazione del progetto da un miliardo di euro presentato da Snam per ancorare una nave a una piattaforma a 8,5 km da Punta Marina. Fra due anni (il programma prevede la messa in esercizio dal terzo trimestre 2024) l’impianto sarà capace di fornire 5 miliardi di mc di gas all’anno (trasformando in gassoso quello che arriverà liquido via nave) che sono l’8 percento del fabbisogno attuale nazionale.
Oggi la nave (costata circa 400 milioni di euro) si trova in Egitto e si chiama Singapore. Verrà ribattezzata (ma non è ancora noto come) e arriverà nelle acque ravennati nel giugno 2024, quando la piattaforma Petra del gruppo Pir sarà stata adeguata per l’ormeggio (nuove palancole, dragaggio di 2 milioni di mc di fanghi per avere un bacino di evoluzione con 15 metri di profondità, una diga protettitva dal moto ondoso con cassoni di calcestruzzo che emergeranno di sei metri sopra al livello del mare).
Le iniziative del Comune: massimo 18 gradi negli uffici pubblici
Contro il caro bollette, a differenza della stragrande maggioranza dei Comuni della provincia di Ravenna, l’amministrazione comunale di Castel Bolognese non spegnerà i lampioni. «Grazie agli interventi di efficienza energetica realizzati negli ultimi anni – si legge in una nota del Comune – siamo oggi nella condizione di poter garantire l’accensione dell’illuminazione pubblica su tutto il territorio comunale».
Sono stati invece presi accorgimenti sul riscaldamento degli uffici pubblici, dove le temperatura non potrà superare i 18 gradi, e sul Palazzetto dello sport, dove la temperatura non supererà i 16.
In vista del Natale, l’amministrazione castellana ha deciso di confermare per quest’anno gli alberelli nelle piazze del centro e luminarie ad hoc sotto ai portici, mentre è stato deciso di non illuminare, come avveniva gli scorsi anni, le vie cittadine del centro storico con le luminarie di auguri.
Queste azioni consentiranno di risparmiare circa 12.000 euro.
Per Sport e Cultura, sono stati destinati 30.000 euro con un apposito bando (in uscita nei prossimi giorni) per ristorare le associazioni sportive e culturali che gestiscono impianti per far fronte ai rincari energetici che si stanno trovando a pagare.
A sostegno delle persone in difficoltà, è stato garantito al Tavolo sociale che gestisce in forma condivisa l’Emporio solidale che – se ci fosse necessità di incrementare le risorse destinate all’Emporio per far fronte alla crisi economica – l’amministrazione comunale sarebbe pronta ad intervenire così come fatto durante la pandemia.
Al palazzo dei congressi di Ravenna e online su Mymovies.it. Tra gli ospiti Lamberto Bava e Claudio Cupellini
Festeggia il suo primo ventennale il Ravenna Nightmare Film Fest, nato come festival di film di genere horror che con il tempo ha ampliato i propri orizzonti, seguendo quello che è stato definito come “il lato oscuro” del cinema, spaziando anche tra thriller, fantascienza e non solo.
L’appuntamento dall’11 al 19 novembre al palazzo del cinema e dei congressi di Ravenna, con l’offerta che si arricchisce anche con proiezioni online rese possibili dalla piattaforma Mymovies.it.
Introducendo il festival, si parte dalle celebrazioni riservate ai professionisti del genere, come l’Anello d’Oro Special Edition, che sarà consegnato nella serata conclusiva a Lamberto Bava, maestro del cinema di genere.
Al regista Claudio Cupellini andrà la Medaglia al Valore 2022, per “la sua forza propulsiva spinta a voler scandagliare territori inesplorati, una voce fuori dal coro che segna un punto di svolta nel panorama cinematografico italiano”.
Tra i protagonisti invece della sezione “Show Case Emilia-Romagna”, con autori locali di fama nazionale e internazionale, Yuri Ancarani con Atlantide, Marco Martinelli con Fedeli d’Amore, Edo Tagliavini con 2020 Life and Death of a virus e Monica Manganelli con The Black Christs. Far from Justice.
Lamberto Bava
La giuria di qualità è composta da Stefania Casini (attrice, regista, sceneggiatrice); Daniele Ciprì (regista e direttore della fotografia); Nevio Galeati (scrittore, giornalista e direttore del festival letterario GialloLuna NeroNotte); Davide Pulici, direttore Nocturno; Roberto Silvestri (critico, scrittore e giornalista) e Mariuccia Ciotta, giornalista e critico cinematografico.
«Il focus di questa edizione – dichiara il direttore artistico Franco Calandrini – ha a che fare con la trasformazione: di noi stessi, del nostro pubblico, dei film proposti, ma soprattutto dello sviluppo tecnologico e dei media. Inarrestabile e irreversibile».
Nosferatu
Sette i film del concorso internazionale lungometraggi, un viaggio tra generi diversi «dall’ horror, al thriller psicologico, al dramma, alle narrazioni del multiverso»: L’angelo dei muri di Lorenzo Bianchini (2021); Follow her di Sylvia Caminer (2021); Kerr di Tayfun Pirselimoglu (2021); Logger di Steffen Geypens (2022); Madre notturna di Daniele Campea (2022); They carry death di Helena Giròn e Samuel M. Delgado (2021); Visitor di Alberto Evangelio Ramos (2021).
Prevista anche una sezione “Ottobre Giapponese”, che si occupa della promozione e della diffusione della cinematografia nipponica e che segna il ritorno degli ospiti dal vivo dal Giappone. Marco Del Bene, presidente Ascig e curatore, anticipa che «sarà con noi Honami Yano, la più importante regista emergente di animazione».
Per informazioni sul programma completo dei film e per seguire il festival, consultare il sito www.ravennanightmare.it.
Per Gadda si tratta della terza avventura in giallorosso, nella prima, in qualità di giocatore, sono state ben 93 le presenze, spesso indossando la fascia di capitano, condite da un campionato di serie C1 vinto ed il migliore piazzamento in serie B della storia della squadra. In seguito due stagioni come allenatore dal 2002 al 2004 impreziosite dalla vittoria del campionato di serie D 02/03.
«Sono molto contento di tornare in questa piazza dove sono già stato 5 anni sia da allenatore che da giocatore, con la speranza di potere ripercorrere quanto di buono fatto in giallorosso – sono state le prima parole di Gadda -. È la città in cui vivo da 30 anni e torno con grande entusiasmo, tanta voglia e consapevolezza, sia della responsabilità di questo incarico, che del lavoro che deve essere fatto. Sono convinto di prendere una squadra competitiva che nelle ultime gare si è un po’ smarrita, dobbiamo lavorare per ritrovare identità, fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi».
Dietro allo storico successo di Bagnaia anche Davide Tardozzi: «Grandissimo orgoglio»
Davide Tardozzi durante i festeggiamenti
«È un grandissimo orgoglio poter dire di aver vinto il Mondiale qui a Valencia. I numeri parlano chiaro. Pecco ci ha sempre creduto e quindi con lui siamo campioni meritamente. Ducati è stata la più forte, con il pilota migliore». Le parole – raccolte ai microfoni di OA Sport – sono di Davide Tardozzi, il team manager (ravennate) della Ducati, grande protagonista dietro l’impresa di Francesco “Pecco” Bagnaia, campione del mondo della MotoGp.
La certezza del titolo è arrivata a Valencia nell’ultimo Gp. Bagnaia ha riportato così il mondiale in Italia 13 anni dopo l’ultimo trionfo di Valentino Rossi (2009); la Ducati invece non vinceva nella Classe regina dal 2007, quando s’impose con l’australiano Casey Stoner. Era dal 1972, infine, che non si verificava una doppietta italiana iridata nella Classe regina del motociclismo: l’ultimo a trionfare in sella a una moto italiana fu il grande Giacomo Agostini, con la MV Agusta.
La Ducati – che ha sede a Borgo Panigale, a Bologna – ha centrato l’obiettivo: vincere il titolo mondiale piloti e costruttori nel 2022 in MotoGP. E dietro al successo c’è anche il ravennate Tardozzi, scatenato ai box, immortalato anche in un video mentre canta e balla “Pecco is on fire”, sulle note di Bob Sinclar, già prese in prestito dai tifosi milanisti per l’ultimo scudetto e il loro mister Pioli…
Secondo lo studio di Italia Oggi. Sul podio c’è anche Bologna
Ravenna è la 28esima provincia in Italia per qualità della vita, secondo il rapporto di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunto alla 24esima edizione. Ravenna guadagna una posizione rispetto all’anno scorso, quando era al 29esimo posto.
Sul podio Trento (prima), Bolzano (seconda) e Bologna (terza). Caltanissetta, Siracusa e Crotone sono invece fanalino di coda per vivibilità.
Per quanto riguarda le altre province romagnoli, Ravenna si fa superare da Forlì-Cesena (che passa dal 37esimo al 25esimo posto) e resta davanti a Rimini (che balza comunque dal 61esimo al 37esimo posto).
Lo studio evidenzia una netta spaccatura tra Centro-Nord, da un lato, Sud e Isole, dall’altro: nessuna provincia meridionale o insulare, infatti, è nel gruppo delle 32 di testa.
Si tratta di Simone Ricci Picciloni, lughese, uscito di strada vicino a casa
La vittima, Simonre Ricci Picciloni, nella cucina del ristorante L’O
È morto a pochi metri da casa, a soli 25 anni. Nuova tragedia sulle strade della provincia, nella notte tra sabato e domenica.
La vittima si chiamava Simone Ricci Picciloni. Molto noto in zona, lavorava al ristorante L’O, tra Belricetto e Maiano Monti, nel Lughese. Il titolare, con la voce rotta dalla commozione, lo ricorda come un «gran bravo ragazzo, come un figlio per me».
Anche sabato sera era al lavoro, fino a mezzanotte circa. Poi probabilmente è uscito a divertirsi, prima di rientrare a casa, poco dopo le 3.30, quando in via Tomba, tra Lugo e la frazione di Bizzuno, ha perso il controllo della propria Peugeot.
Troppo gravi le ferite riportate: per il 25enne non c’è stato nulla da fare.
Via libera dalla Regione per la nave “gemella” di quella che arriverà anche a Ravenna
L’ultima protesta andata in scena a Piombino
A partire da giugno, i cittadini a Piombino sono scesi in piazza una quarantina di volte. L’ultima erano in 3mila. Una protesta trasversale (con manifesti in quasi tutte le vetrine dei negozi) in una città che «ha già dato», per citare uno dei tanti slogan utilizzati, che fa riferimento al declino del polo siderurgico attorno al quale si è sviluppata.
Una protesta guidata dal sindaco in persona, il primo di centrodestra di una città tradizionalmente di sinistra, e che vede l’adesione anche di buona parte della stessa sinistra. Ma che non è servita per evitare che nei giorni scorsi il presidente della Regione, Eugenio Giani (Pd) firmasse – in veste di commissario straordinario del Governo – l’autorizzazione all’installazione del rigassificatore, sorta di gemello di quello in arrivo a Ravenna.
Si tratta della nave Golar Tundra, acquistata da Snam per 330 milioni di euro, lunga 297 metri e larga 40, con una capacità di rigassificazione stimata in 5 miliardi di metri cubi all’anno (il 6,5 percento del fabbisogno nazionale di gas), rispetto ai 29 importati dalla Russia nel 2021. Una nave simile nelle dimensioni, appunto, a quella che arriverà a Ravenna, seconde in Italia per capacità solo alla piattaforma al largo di Rovigo, da 8 miliardi di metri cubi all’anno.
L’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, intervistato da Sky, ha annunciato un piano di lavoro molto intenso per ultimare lavori e test entro aprile e poter cominciare così ad attivare commercialmente i flussi da maggio. Una procedura ancor più veloce di quella prevista per Ravenna (dove si stima si possa partire di fatto un anno dopo), con Piombino prescelta proprio per la possibilità di poter installare velocemente la nave direttamente al porto – e non al largo della costa come nel caso della città bizantina – dove resterà però, secondo l’accordo sottoscritto dalle istituzioni, per soli tre anni. Gli altri 22 della concessione (da 25 anni totale, come a Ravenna) dovrà essere invece riposizionata in una non ancora meglio identificata piattaforma al largo delle coste toscane. Nel frattempo sarà realizzato anche un metanodotto sotterraneo lungo 8 chilometri, che collegherà la nave alla rete nazionale del gas in un’area che attende da tempo la bonifica ambientale.
In virtù proprio del “sacrificio” di questi tre anni, è stato approvato il cosiddetto “memorandum Piombino” che è di fatto una proposta di intesa tra Stato e Regione sulle opere compensative («sono convinto che il Governo lo farà», ha dichiarato Giani presentandolo alla stampa, rassicurando, o forse no, i critici). Il pacchetto di opere vale oltre mezzo miliardo di euro e comprende anche uno sconto di almeno il 50 percento delle bollette per tre anni (il tempo in cui la nave rigassificatrice resterà appunto in porto) a vantaggio di cittadini e aziende di Piombino e degli altri comuni compresi nell’area di crisi industriale complessa.
Il sindaco ha annunciato di voler fare ricorso al Tar contro autorizzazione e “memorandum”. Uno scontro istituzionale e una protesta popolare di dimensioni mai viste a Ravenna e dintorni…
Si tratta del lughese Ponzi, dell’omonimo “schema”. L’omaggio da parte degli artisti del ritratto di Vasco Rossi a Zocca
Sta facendo discutere a Lugo un nuovo grande murale apparso su una casa in zona stazione. Si tratta del ritratto di “Charles” Ponzi, lughese immigrato negli Stati Uniti, dove divenne uno dei più grandi truffatori della storia americana, ideando il cosiddetto “schema Ponzi”.
Il murale di Lugo è stato realizzato sulla facciata di una casa abitata da un conoscente della coppia, di proprietà delle Ferrovie, scrive il Corriere Romagna in edicola oggi, 6 novembre, dove gli autori hanno parlato della loro opera come di una provocazione, sottolineando comunque come per molti quella di Ponzi sia stata «un’impresa eroica: aver tolto dei soldi a ricchi finanzieri».
I giallorossi sono decimi in serie D, in un campionato in cui erano tra i favoriti
Il mister “momentaneo” del Ravenna nel tunnel del Benelli poco prima l’ingresso in campo
Il Ravenna Fc perde 3-1 in casa contro il Corticella e dopo 12 giornate occupa desolatamente (tra le contestazioni dei tifosi oggi al Benelli) la decima posizione nel gruppo D del campionato di serie D. Un campionato che una piazza come Ravenna, tornata due anni fa tra i dilettanti, ha il dovere di provare sempre a vincere.
Ma dopo il comunque ottimo (seppur inutile) secondo posto della scorsa stagione, quest’anno i giallorossi sono partiti male, con tanto di esonero pochi giorni fa di mister Cristian Serpini. Al suo posto il club non è stato però in grado di nominare in tempo un sostituto e così oggi, domenica 6 novembre, in panchina è andato il mister della Juniores, Andrea Camanzi. A ore, con tutte probabilità, l’annuncio del nuovo allenatore.
La distanza dalla capolista Giana Erminio (8 punti) è comunque ancora colmabile dai giallorossi, che però in 12 partite sono riusciti a vincere solo 4 volte. Un ruolino di marcia non certo da squadra di alta classifica…
Alla scoperta dell’affascinante progetto di Roberto Beragnoli che sfrutta l’intelligenza artificiale, a cui ha collaborato anche R&D con un articolo sulla scoperta di un’antica “domus” del tutto inventata. In mostra al Mag fino al 27 novembre
Una suggestiva veduta della presunta antica “Domus dei Mille Mosaici”, nelle viscere di Ravenna, immaginata dalla IA di Roberto Beragnoli
Una fake perfettamente confezionata, un progetto artistico affascinante e riuscito negli intenti, uno scherzo mediatico che ha messo in dubbio tanti a Ravenna, un’opera complessa realizzata da un artista che ha dimestichezza con le intelligenze artificiali: il lavoro presentato alla Magazzeno Art Gallery di Ravenna da Roberto Beragnoli (Firenze, 1990), artista già presente da queste parti come resident nel 2021 a “Equidistanze”, comprende tutti questi aspetti e costituisce la punta di questa edizione della Biennale del Mosaico Contemporanea, convincendo sulle possibilità di un affascinante dialogo fra passato e presente.
Imitando Orson Welles – quando nel ’38 attraverso un canale radio nazionale convinceva una parte degli ascoltatori che i marziani erano sbarcati sulla terra per conquistarla – Beragnoli con la complicità di vari ravennati ha dato comunicazione di un insospettato ed enorme ritrovamento archeologico in città, ovvero la cosiddetta “Domus dei Mille mosaici”.
In realtà l’articolo pubblicato sul numero di Ravenna&Dintorni uscito il 29 settembre è stato costruito dalla stessa intelligenza artificiale programmata dall’artista, la stessa che ha poi costruito l’intero progetto oggi in mostra, composto da fotografie degli scavi e dei ritrovamenti architettonici e musivi, da ricostruzioni in pianta e disegni di possibili prospetti, da video con inserimenti di interviste e voce narrante.
Il “falso” articolo in esclusiva pubblicato su R&D, complice anteprima dell’opera virtuale generata dalla IA di Roberto Beragnoli per Mag/Biennale Mosaico
Da ultimo, il progetto – visibile al Mag di Ravenna (in via Mazzini) – è stato completato da una performance collettiva che ha richiesto parecchi attori conniventi fra cui la gallerista Alessandra Carini, il signor Serafini, proprietario dell’area del presunto scavo, l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia e infine il direttore del presente giornale in versione cartacea e poi web – Fausto Piazza – che ha pubblicato un approfondimento sull’incredibile scoperta archeologica.
A una lettura attenta l’articolo poteva già dimostrare la sua fragilità scientifica ma nel mondo dei media e delle immagini, delle fake news e della velocità, tutto è possibile e molti ravennati hanno creduto alla eventualità di un ritrovamento come testimonia lo stesso assessore, assalito da tantissime telefonate che richiedevano conferme e notizie aggiuntive. D’altra parte, la scoperta poteva essere del tutto plausibile visto i precedenti “reali” della Domus dei Tappeti di pietra di via Barbiani – ritrovata a seguito di scavi per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo – e la consapevolezza da parte di tutti i ravennati di vivere sopra a stratificazioni e tesori inesplorati, spesso impossibili da sondare.
Veduta della Domus dei Mille Mosaici
Archeologi sul luogo dello scavo della domus
Al di là dello scherzo, il progetto artistico rivela una complessità che procede dall’utilizzo di vari linguaggi – performance, arte pubblica, video, fotografia – per un’opera che è un ibrido fra realtà e fiction, fra vero e falso. A cominciare dallo storytelling – che è in sostanza l’articolo comparso sulle pagine di questo giornale – si tratta di una produzione sperimentale interamente prodotta da un’intelligenza artificiale che può produrre testi, racconti, immagini, video verosimili ma solo sulla base di Big Data, enormi sistemi di informazioni archiviate che vengono fatti esaminare alla A.I. (Artificial Intelligence) sulla base di scelte orientate dall’artista.
Beragnoli per formazione unisce arte, filosofia e conoscenza dei sistemi informatici sperimentali ed è in grado di indirizzare una A.I. in modo da produrre arte – in questo caso utilizzando la tecnologia Text-to-Image, in grado di inventare immagini sulla base di un testo – secondo un lavoro che l’artista può governare nella fase iniziale e gestire in quella finale, scegliendo ad esempio cosa scartare o no, ma con la consapevolezza che nulla di quanto prodotto dalla A.I. è del tutto prevedibile o scontato.
Rilievo dei mosaici pavimentali
Archeologo mentre restaura un mosaico
Come già aveva fatto in passato Damien Hirst nel suo allestimento di Treasures in occasione della Biennale di Venezia nel 2016, citato espressamente nel titolo dellamostra al Mag, Beragnoli dirige la riscoperta di un mondo sepolto ma con le dovute differenze: mentre l’artista britannico ha realizzato una serie di relitti quasi barocchi nelle loro finte incrostazioni coralline, scegliendo quelli che sono i probabili simboli di un’era fondamentalmente basata sul mercato e su una cultura pop globalizzata, l’A.I. diretta da Beragnoli reinventa un passato verosimile, costruito su date e persone, fatto di luoghi reali e legato all’identità storica della città, determinato addirittura da blocchi legislativi o speculazioni edilizie.
Gli errori visibili – dalla perdita di definizione in alcuni particolari delle immagini fisse o video alla strana mancanza di identità espressiva in alcuni volti, dalla astoricità di alcuni particolari a mosaico allo slittamento del significato simbolico delle immagini fra un’epoca e un’altra, fra una cultura e un’altra – fanno parte del progetto e guidano gli osservatori come le briciole di Hansel e Gretel.
Nonostante l’alone mediatico, tutto l’interesse del lavoro va nella direzione di una produzione fantastica, di una ricostruzione irreale – eppur bella – di un mondo mai esistito. In effetti l’opera d’arte non chiede di essere per forza credibile, né intende dispiegare una verità e se costituisce un documento storico di un’epoca ciò è determinato solo dal valore aggiunto che i posteri le hanno attribuito; e se incarna per qualcuno una verità, questo avviene grazie al gioco vivace e necessario delle interpretazioni.
Il lavoro di Roberto Beragnoli presentato al Mag, una bella fabula dei nostri tempi, rilancia numerosi interrogativi sul contemporaneo a cominciare dall’interferenza e dal veloce avanzare della A.I. negli ambiti creativi, alla realtà di un metaverso già frequentato da una parte della popolazione sotto ai 20 anni: la risposta non può che essere di apertura mentale verso questa alba tecnologica e creativa che sicuramente avrà sviluppi enormi e insospettabili nel giro di breve tempo.
“Treasure from the Subsidence of the Domus of a Thousand Mosaics”. Personale di Roberto Beragnoli, Magazzeno Art Gallery, Ravenna (via Mazzini 35). Fino al 27 novembre – Orari: venerdì 15.30-19; sabato 10 -13 e 15.30-19.30, domenica 10-13 e 15.30-18.30 (apertura su appuntamento chiamando il 328 2860074)
Fratelli d’Italia, Forza Italia e Repubblicani soddisfatti per la decisione del Consiglio dei Ministri
Soddisfazione nel Ravennate per il via libera del Consiglio dei ministri a nuove trivellazioni al largo delle coste del mare Adriatico.
La norma dovrebbe essere inserita con un emendamento nel nuovo Dl Aiuti ter all’esame del Parlamento, con l’obiettivo di rifornire di gas italiano soprattutto le imprese energivore a prezzi calmierati. Il testo al quale ha lavorato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, prevede “il rilascio di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia, in deroga all’articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 152 del 2006”.
«Dopo anni in cui scriteriate politiche hanno portato alla quasi chiusura di tutti i pozzi di estrazione del metano italiani – ha commentato il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Alberto Ferrero -, cosa che ha contribuito ad aumentare la nostra dipendenza dall’estero e in parte a causare l’attuale situazione in cui ci vediamo costretti a spegnere le luci durante la notte nelle nostre città, il nuovo governo a guida Fratelli d’Italia sta invertendo la rotta. Questa importante decisione, oltre che per l’interesse nazionale, avrà effetti positivi anche sulla nostra città dove, un comparto di eccellenza, quello oil & gas, potrà tornare a prosperare dopo la crisi in cui i precedenti governi lo avevano portato. Per questo motivo noi da Ravenna avevamo chiesto a gran voce, nel giusto rispetto delle norme ambientali, che si potesse tornare ad utilizzare il gas italiano di cui l’Adriatico è ricco e che i nostri dirimpettai stanno da anni sfruttando. Questa decisione dimostra che gli impegni pesi in campagna elettorale vengono mantenuti».
Una «stupenda notizia per Ravenna e per l’Italia» anche secondo Forza Italia. «La scellerata scelta del governo gialloverde – commenta il responsabile locale Alberto Ancarani -, poi non modificata a suo tempo né dal governo giallorosso né dal governo Draghi di impedire le nuove estrazioni non era infatti tanto grave solo per la diminuzione della quantità di gas a disposizione – benchè con gli attuali problemi di approvvigionamento anche quantità non determinanti possono fare la differenza – ma in quanto creava un ulteriore effetto di accerchiamento, con conseguenza anche sui prezzi, visto che la Croazia, sull’altro lato della costa del nostro stesso mare, estraeva di fatto da quegli stessi giacimenti ai quali il nostro paese, invece, aveva deciso di rinunciare. Questa scelta, dunque, è simbolicamente la prova di quanto fosse giusta la linea di Forza Italia, da sempre contraria ad ogni forma di “decrescita felice” ma anche ad ogni avventurismo ambientalista inevitabilmente destinato ad incidere negativamente prima di tutto sulle tasche delle fasce più deboli».
Plaude alla scelta del Governo Meloni anche il Pri, a Ravenna nella coalizione di maggioranza. «Come repubblicani – commenta l’ex vicesindaco Giannantonio Mingozzi – non siamo gli unici ad esserci battuti per queste misure da anni, oggi soprattutto di fronte all’emergenza energetica ed in vista dei prossimi mesi quando, se non si calmierano i costi, si rischiano crisi produttive ed ulteriori difficoltà per il caro bollette; occorre dare atto al sistema delle imprese ravennati dell’Oil&gas, al Roca ed alle istituzioni, Comune e Regione in primis, di aver mantenuto con coerenza e coraggio una posizione difficile ma sacrosanta, spesso contestata anche dentro e fuori le amministrazioni pubbliche ma oggi di grande aiuto al Paese ed all’economia del nostro territorio».