Il militare e saggista italiano – luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, tra i fondatori del Gruppo di Intervento Speciale e considerato il carabiniere più decorato d’Italia – incontrerà studenti e famiglie “contro ogni forma di bullismo”.
L’appuntamento è alle 16.30 alla sala D’Attorre di via Ponte Marino, a ingresso libero.
Su iniziativa di Enrico Pitozzi, con 176 ore di laboratorio al teatro Rasi. Iscrizioni entro il 30 ottobre
Enrico Pitozzi
Sarà Ravenna, prima città in Italia e in Europa, a ospitare il Master dal titolo “Ikona. Produzione, curatela digitale e valorizzazione del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo”, frutto del dialogo tra il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e il Dipartimento di Beni Culturali – Campus di Ravenna in stretta connessione con Ravenna Teatro, Amministrazione comunale e Fondazione Flaminia.
Il master nasce da una precisa esigenza didattica dello studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum, Enrico Pitozzi: «Facendo lezione e confrontandomi con gli studenti e con i principali teatri nazionali – spiega il docente, che sarà il direttore del Master – mi sono accorto della mancanza di materiali tecnologicamente avanzati riguardanti la documentazione dello spettacolo dal vivo; o meglio, qualcosa c’è, ma l’esistente non è in grado di restituire l’esperienza del palcoscenico né, tantomeno, il processo di creazione. Oggi, però, possiamo contare su tecnologie che permetterebbero la produzione di materiali audiovisivi innovativi, anche a carattere immersivo. Da qui l’idea di organizzare un master finalizzato alla formazione di figure che contribuiscano alla produzione di documenti audiovisivi e alla curatela digitale del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo, incluse le riprese per eventi streaming».
Il master è quindi connotato da una natura fortemente pratica, come dimostrano le 176 ore di laboratorio che si terranno presso il Teatro Rasi in stretta connessione con artisti e artiste di rilievo del panorama europeo. «In particolare – prosegue Pitozzi – l’obiettivo è quello di formare figure qualificate capaci di operare in due diverse direzioni: da un lato nell’elaborazione di nuovi protocolli di documentazione e ripresa dello spettacolo (per lo streaming, la fruizione in piattaforme on demand o affini), dall’altro nella cura e nella valorizzazione digitale dell’importante patrimonio conservato da Teatri, Enti Lirici, Fondazioni che, a vario titolo, si occupano di spettacolo dal vivo, in Italia e in Europa».
Da qui il coinvolgimento di Ravenna Teatro, che metterà a disposizione il Teatro Rasi per effettuare l’intera sezione laboratoriale del Master. «I partecipanti, per un massimo di 25 persone, lavoreranno in palcoscenico in stretto contatto con gli artisti. In questo quadro è stata importante anche la collaborazione con la Fondazione Ravenna Manifestazioni, nelle persone di Franco Masotti e Antonio De Rosa, che ha permesso di operare con il consorzio Digitalia, importante realtà che offre servizio di streaming, modalità che ha favorito la ripartenza nel post pandemia. Altri pilastri che hanno permesso la costruzione di questo master sono stati ERT – Emilia-Romagna Teatro Fondazione, che ha finanziato cinque borse di studio da destinare agli studenti più meritevoli, Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto; Tempo Reale; Il Piccolo Teatro di Milano; Fondazione Romaeuropa; il centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni; BH; Scenario Pubblico/ Compagnia Zappalà Danza, L’arboreto; Teatro Comunale di Bologna; Kublai Film e altri che si stanno aggiungendo in questi giorni. Il Master prevede infatti 500 ore di stage presso questi enti, da un lato per immaginare forme di valorizzazione del patrimonio archiviato, dall’altro per mettere a frutto le competenze acquisite nella documentazione innovativa dello spettacolo dal vivo».
Per raggiungere gli obiettivi prefissati, sul piano didattico, non mancano figure di rilievo quali il produttore cinematografico Marco Müller – «che tratterà di strategie per affrontare il mercato» – o l’artista Leone d’argento 2020 della Biennale di Venezia Claudia Castellucci, che parlerà della sua concezione degli “archivi d’Arte”. Dal tema dell’estetica della scena multimediale – con la presenza della professoressa Maria Grazia Berlangieri (Università La Sapienza) e del professor Francesco Spampinato (Unibo) – alle forme della drammaturgia audiovisiva (professori Guccini e Iannucci), passando per la curatela e valorizzazione digitale del patrimonio audiovisivo dello spettacolo dal vivo (professor Stefano Allegrezza – Unibo), sono diversi gli ambiti di intervento che toccano anche l’aspetto della creatività nei processi di innovazione tecnologica (professor Giovanni Corazza – Unibo), senza tralasciare una fondamentale sezione dedicata agli aspetti legislativi con la dottoressa Patrizia Cuoco e il professor Matteo Paoletti (Unibo), che è stato addetto culturale presso il Ministero degli Affari Esteri per i progetti Unesco di valorizzazione del patrimonio immateriale.
Sul versante workshop, il co-fondatore del Teatro delle Albe, Marco Martinelli, metterà a frutto la sua esperienza teatrale e cinematografica fornendo ai partecipanti le competenze nel tradurre il materiale scenico in materiale audiovisivo, aspetto trattato anche dalla videomaker Elisabeth Coronel. Una seconda sessione di workshop riguarderà invece le strategie di documentazione dei processi creativi adottati in palcoscenico e la loro resa documentale, con l’intervento di Alessandro Renda, Catherine Maximoff e Giulio Boato, «mentre il workshop dedicato ai videoducumenti – videoambienti non potrà che essere affidato alla sapienza di Studio Azzurro, storica formazione milanese pioniera della videoarte. In questo quadro non poteva mancare un’esperienza laboratoriale sulle pratiche di registrazione-spazializzazione del suono degli spettacoli, affidato all’esperienza di Massimo Carli, fondatore dell’azienda BH, leader in Italia e in Europa nella fornitura di servizi audio tecnologicamente avanzati per lo spettacolo dal vivo, e del consorzio Digitalia, che metteranno a disposizione del Master le competenze acquisite nel fornire servizi di ripresa streaming».
«La scelta di Ravenna per ospitare l’intero processo – conclude Pitozzi – è in continuità con il lavoro che, insieme ad Ermanna Montanari, stiamo portando avanti a Malagola, e si inserisce nell’insieme di relazioni che stiamo intrattenendo con le tante realtà presenti sul territorio. Proprio per alimentare il dialogo con la città è stato coinvolto anche il Mar, nei cui spazi – nell’arco del 2023 – si potrà assistere alla programmazione delle produzioni audiovisive degli artisti ospitati».
Le iscrizioni scadranno il 30 ottobre. La partenza delle attività del Master è prevista per il gennaio 2023, con frequenza il venerdì e il sabato.
Al Goldoni il 28 settembre anche la comica Maria Pia Timo
Mercoledì 28 settembre, alle 21, al Teatro Goldoni di Bagnacavallo la cooperativa Terremerse presenta “AgriShow – Lo spettacolo dell’agricoltura che cambia”, con docenti universitari e ricercatori che racconteranno in chiave informativa e divulgativa l’evoluzione dell’agricoltura e le prospettive del futuro.
Interverranno: Tito Menzani (storico – Università di Bologna, Roberto Defez, primo ricercatore dell’Istituto dipartimento Scienze e Biorisorse -CNR Napoli), Michela Janni (ricercatrice dei materiali per l’elettronica e il magnetismo – IMEM-CNR Parma), che parleranno rispettivamente di passato, presente e futuro dell’agricoltura. Sergio Saia, professore associato di Agronomia e Coltivazioni Erbacee all’Università di Pisa, esaminerà poi l’effettiva sostenibilità dei progetti raccontati.
Inoltre, la nota attrice comica Maria Pia Timo farà riflettere e divertire sul rapporto nevrotico che abbiamo con il cibo, mentre la band Musica da ripostiglio accompagnerà con le canzoni che hanno fatto la storia del Paese.
A guidare la narrazione della serata sarà Antonio Pascale, esperto di agricoltura, divulgatore scientifico e scrittore.
La partecipazione allo spettacolo è gratuita, fino a esaurimento dei posti.
Prenotazione obbligatoria al tel. 0545 280864, email: cultura@comune.bagnacavallo.ra.it.
Si utilizzeranno fondi di riserva. La strategia per risparmiare: strade più buie, ma le luminarie di Natale non si toccano. E niente Dad
La spesa del Comune di Ravenna per luce e gas per tutto il 2022 arriverà a 16 milioni di euro. È la proiezione fatta con i prezzi dell’energia di oggi. Per il 2023, se rimarranno quelli attuali, ci vorranno circa venti milioni. La media annuale pre pandemia era di dieci.
Uffici, scuole, palestre scolastiche e illuminazione pubblica sono le voci principali – con l’istruzione a farla da padrone – dei consumi coperti da Palazzo Merlato per un territorio che per estensione è secondo solo al comune di Roma e conta 160mila abitanti.
«Stiamo elaborando una serie di misure e disposizioni che possano cancellare eventuali sprechi e ridurre più possibile i consumi – spiega il sindaco Michele de Pascale –. Dovremmo riuscire a limitare i disagi e le restrizioni perché siamo un ente sano con bilanci in ordine e abbiamo del fieno in cascina: per coprire gli aumenti di quest’anno potremo contare su risorse accantonate». E un aiuto nell’ordine del 10- 15 percento arriverà da fondi del Governo dedicati proprio al caro energia per gli enti pubblici. Insomma per il primo cittadino si tratterà di ottimizzare i costi per superare il breve periodo ma l’obiettivo deve essere un cambiamento strutturale: «Qualunque misura che possiamo mettere in campo è capace di dare una risposta temporanea e non potrà mai fronteggiare uno scenario in cui il prezzo dell’energia resterà stabilmente alle cifre di adesso. È chiaro che deve scendere quel prezzo altrimenti andiamo incontro a uno tsunami che non si può arginare». La soluzione deve essere di sistema e non tramite ristori: «Agli speculatori non importa molto se la bolletta della signora Maria la paga tutta lei o l’aiuta lo Stato. Se invece riusciamo a ridurre i consumi di gas arriva un messaggio chiaro: se il prezzo si alza troppo si riduce l’acquisto».
Per quanto riguarda le scuole, la promessa del sindaco è che qualunque mossa non andrà a toccare la didattica: «Non prenderemo in considerazione l’ipotesi di fare giornate di Dad per risparmiare sul riscaldamento delle aule. Dopo due anni di pandemia abbiamo già scaricato troppo sugli studenti». Si andrà a ritoccare verso il basso la temperatura delle aule: «Indossare una maglia in più anziché stare a mezze maniche penso che troverà l’appoggio anche dei giovani e del movimento Fridays for future». Verranno chiusi i termosifoni negli ambiente meno utilizzati.
Per quanto riguarda le palestre scolastiche nelle ore pomeridiane non ci saranno ricadute sui canoni delle società sportive: le bollette sono a carico del Comune e gli aumenti rientrano tra le voci che il pubblico assorbirà. Per gli impianti sportivi le situazioni più critiche sono il Pala De Andrè dove verrà installato il fotovoltaico con fondi Pnrr e il pala Zannoni a Ponte Nuovo dove è in corso un colloquio con la società di ginnastica Edera che ha in concessione la struttura. Per la piscina comunale in via Falconieri si stanno definendo misure di risparmio.
Per i lampioni pubblici: «Abbiamo deciso di accelerare la sostituzione con luci a led e ho chiesto all’ufficio Strade un piano che preveda la riduzione delle accensioni. Siamo consapevoli che fa parte delle misure che riguardano la sicurezza, perciò saranno misure temporanee che chiediamo ai cittadini di comprendere vista l’emergenza». Verrà elaborato un piano con spegnimenti ad hoc a seconda delle zone e degli orari.
Infine, il sindaco assicura che le luminarie natalizie in centro a Ravenna non si toccano. «Fanno parte di una strategia commerciale che vuole rendere le vie e le piazze più accoglienti e invitanti per le persone e quindi a beneficio delle attività commerciali. Una parte della spesa, come sempre, è coperta dai commercianti che voglio ringraziare, partendo dalle associazioni. Lancio un appello perché tutti facciano la loro parte altrimenti è immorale beneficiare di un addobbo pagato dal tuo vicino». Nei prossimi giorni De Pascale manderà una lettera alle sedi centrali delle grandi catene che hanno punti vendita in città ma i vertici aziendali altrove: «Ci sembra corretto che anche loro partecipino a questa spesa».
Pochi spettatori, il San Rocco non riapre. I Verdi: «Ora pensare a proiezioni nel nuovo auditorium»
Il cinema San Rocco di Lugo
Il cinema San Rocco di Lugo, l’ultimo rimasto attivo in città, non riaprirà. Almeno per il momento. L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi dai gestori della sala parrocchiale. Una decisione figlia dei costi non più sostenibili, a fronte di una media spettatori troppo bassa per poter tenere in vita la sala da circa 250 posti.
Dopo la chiusura negli anni di tutte le altre sale – prima il Venturini, poi l’Astra e il Giardino – ora anche l’ultimo baluardo del cinema a Lugo pare dunque aver alzato definitivamente bandiera bianca.
«Ora è il momento di cercare soluzioni alternative – dichiara Gabriele Serantoni di Europa Verde, in una nota inviata alla stampa -. Il Comune di Lugo sta progettando il nuovo auditorium nei locali dell’ex Enal, una sala multifunzione da oltre 300 posti che da anni era richiesta da molti cittadini e che faceva parte del programma della coalizione di centrosinistra. Certo, siamo ancora in fase progettuale e quindi servirà del tempo per vedere l’auditorium funzionante, ma sicuramente potrebbe essere un’opportunità per offrire nuovamente il cinema ai lughesi. Occorrerà studiarne la gestione, ma il cinema potrà essere una delle innumerevoli funzioni che l’auditorium potrà donare alla città di Lugo e a tutto il territorio della Bassa Romagna».
Una soluzione che pare sia condivisa anche da sindaco e Amministrazione lughese.
Sono oltre 292mila gli elettori della provincia di Ravenna chiamati alle urne domenica 25 settembre, dalle 7 alle 23, per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Gli scrutini si svolgeranno domenica sera a partire dalle ore 23, subito dopo la chiusura delle urne.
In Emilia-Romagna dovranno essere eletti complessivamente 43 parlamentari, 29 alla Camera (11 attribuiti in collegi uninominali e 18 nel plurinominale) e 14 al Senato (5 attribuiti in collegi uninominali e 9 nel plurinominale), numero di rappresentanti da eleggere ridotto rispetto all’ultima tornata del 2018, in seguito alla riforma costituzionale del 2020. Riforma che ha anche portato alla rimozione del limite di età di 25 anni per il voto al Senato: quindi ora tutti i cittadini maggiorenni possono votare sia per la Camera che per il Senato.
Come sempre per poter votare è necessario recarsi al seggio muniti di documento d’identità e tessera elettorale. Tutti gli uffici elettorali dei vari comuni hanno predisposto orari di apertura straordinari per il rinnovo di quest’ultima.
In particolare è previsto il voto a domicilio per le persone sottoposte a trattamento domiciliare, quarantena o isolamento fiduciario a causa del Covid-19, previa prenotazione agli uffici elettorali di competenza.
Si vota con la stessa legge elettorale del 2018, il cosiddetto Rosatellum che prevede una parte proporzionale e una nominale. Rispetto a quattro anni fa però sono cambiati i collegi elettorali, in virtù del taglio dei parlamentari che ha ridotto il numero a 400 deputati e 200 senatori.
Alla Camera, il seggio uninominale corrisponde esattamente alla provincia di Ravenna (Emilia-Romagna P08), mentre al Senato include le province di Ravenna e Ferrara (Emilia-Romagna U04). Per quanto riguarda la parte proporzionale, il paese è diviso in collegi in cui ogni simbolo presenta un listino bloccato di nomi già prestampati, non è quindi possibile esprimere preferenze. Il collegio proporzionale della Camera include tutta la Romagna e Ferrara (Emilia-Romagna P03), per quanto riguarda il Senato il collegio si allarga anche a Bologna (Emilia-Romagna P02).
Chi viene eletto nell’uninominale ma è presente e risulta eletto anche nel proporzionale, in quest’ultimo lascia il posto al candidato successivo della stessa lista. Un terzo dei seggi di Camera e Senato andranno dunque a quei candidati che sulla scheda compaiono sopra i simboli in un riquadro a parte. Chi prende un voto in più di tutti gli altri vince il posto a Roma. Gli altri due terzi saranno divisi tra le forze che superano lo sbarramento del 3 percento dei voti (10 percento per le coalizioni).
L’elettore riceve due schede, una per ogni camera, Rosa per la Camera dei deputati, gialla per il Senato. A differenza di quanto accade per amministrative e regionali, non è previsto il voto disgiunto. Il consiglio di molti è quindi quello di barrare il simbolo del partito, in questo modo il voto andrà automaticamente ai nomi collegati nel plurinominale sulla scheda e a quello nell’uninominale. Se si vota solo nella parte uninominale, il voto sarà percentualmente distribuito a tutti i simboli che sostengono la candidata o il candidato.
Dopo un anno di sperimentazione con 27 missioni e 450 ore di monitoraggio, entra nella fase operativa la collaborazione tra Italdron Academy e Legambiente contro gli illeciti ambientali
La difesa degli animali selvatici e dell’ambiente ora avrà un aiuto dall’alto. La società Italdron Academy di Ravenna che produce droni sarà al fianco di Legambiente nella vigilanza ambientale per il contrasto agli illeciti ambientali. Il 21 settembre sono stati presentati i risultati del progetto pilota e il lancio della fase operativa.
La collaborazione è stata costruita partendo da uno specifico progetto. Durante la sperimentazione svolta con le guardie ecologiche volontarie di Legambiente Ravenna, di un team scientifico di esperti faunisti di Legambiente e con la collaborazione sinergica dei carabinieri forestali della provincia di Ravenna, sono state svolte 27 missioni operative per oltre 450 ore complessive di monitoraggio nelle diverse condizioni meteoclimatiche riscontrate nelle quattro stagioni e in un territorio, quello che va dall’Appennino Romagnolo al tratto del Fiume Reno che lambisce le Valli di Comacchio, dalle molteplici caratteristiche paesaggistiche e geomorfologiche e dalla presenza di aree protette di elevato pregio conservazionistico.
«Dalle esperienze raccolte – si legge in un comunicato stampa – si può affermare che i droni nella vigilanza ambientale possono essere considerati un potente strumento sinergico, a volte insostituibile, per una moltitudine di casi e di ambiti analizzati nel corso della sperimentazione per il contrasto agli illeciti ambientali di varia natura».
Tanti i vantaggi rispetto al convenzionale impiego di pattuglie motorizzate: maggiori garanzie di sostenibilità ambientale (nessun inquinamento dell’aria, bassissimo livello di inquinamento acustico), maggiore focalizzazione dell’intervento delle pattuglie terrestri, mirate in funzione della posizione e del tipo di illecito rilevato, acquisizione di prove fotografiche o video utili ad eventuali indagini, sensibile minor costo dei mezzi e della loro manutenzione, maggiore sicurezza per gli operatori di polizia.
Nicola Nizzoli, presidente Assorpas è convinto che i droni rappresentino la perfetta tecnologia da utilizzare per prevenire azioni criminali e eseguire un controllo capillare del territorio: «L’utilizzo di sensori ottici e termici consente all’operatore di svolgere in sicurezza e a distanza le operazioni in modo ecologico ed efficace».
Il responsabile nazionale della vigilanza ambientale per Legambiente a ringraziato Italdron per le più avanzate strumentazioni donate e alla disponibilità a fornire ogni supporto tecnico.
Tommaso Solfini è il ceo di Italdron Academy e si dice fiero di aver fornito un contributo concreto alla difesa e la tutela all’ambiente: «Questa sperimentazione ha rafforzato la nostra consapevolezza che i droni per essere efficaci devono essere affidati a mani esperte, qualificate. Siamo ora pronti a diffondere con percorsi formativi specialistici queste conoscenze supportando chi intende difendere e tutelare l’ambiente mediante l’impiego delle nuove tecnologie».
Il Parco del Delta sta svolgendo le operazioni di ricarica della palude dopo lo svuotamento per evitare il botulismo
Il livello dell’acqua nella valle Mandriole sale al ritmo di due centimetri al giorno. A partire da settembre è inizia la ricarica, utilizzando il sifone che sottopassa il fiume Lamone e immette l’acqua che scorre nei canali circondariali di Punte Alberete, dopo lo svuotamento di agosto per evitare la proliferazione del botulino. Il Parco del Delta fa sapere che un circostanziato monitoraggio svolto con un drone nella mattinata di oggi, 23 settembre, ha permesso di verificare la totale assenza di uccelli acquatici in difficoltà nell’intero bacino palustre.
L’afflusso dell’acqua non è rapido, per ragioni legate alla poca differenza tra i livelli idrici dei due lati del fiume, ma procede in maniera regolare e costante. «Le acque basse di questi giorni – si legge in una nota divulgata dal direttore del Parco, Massimiliano Costa – sono più sicure di acque leggermente più elevate, poiché lo scambio di ossigeno con il fondale avviene più facilmente. Le basse temperature notturne, poi, oltre a prevenire direttamente lo sviluppo del botulino, permettono, anche in presenza di livelli eventualmente più elevati, uno scambio tra le acque di superficie e quelle più profondità, poiché l’acqua, raffreddandosi, si appesantisce e scende sul fono, portando con sé l’ossigeno».
Il Comune di Ravenna e il Parco stanno predisponendo un nuovo progetto da candidare ai bandi di finanziamento europei LIFE Climate Change 2022, per costruire una nuova condotta idrica dal fiume Lamone a Valle Mandriole, sul lato settentrionale del corso d’acqua, che possa rifornire direttamente e copiosamente la palude.
Valle Mandriole è una delle zone umide d’acqua dolce più rappresentative del Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna e dell’intero Delta. Assieme a Punte Alberete, rappresenta il complesso palustre d’acqua dolce più importante d’Italia.
Grazie al fondamentale interessamento della Regione Emilia-Romagna e al contributo di Ravenna Servizi Industriali e di Romagna Acque, sono stati realizzati manufatti importantissimi per la gestione delle acque di questo bacino palustre.
Nelle estati 2020, 2021, 2022 una gestione del sito più attenta ha permesso di impedire il fenomeno del botulismo, legato ad assenza di ossigeno nel fondale e a temperature elevate, che può potenzialmente causare la morte di elevati quantitativi di uccelli acquatici (come accaduto nel 2019). Anche durante l’estate appena trascorsa il botulino aveva fatto la sua comparsa, immediatamente rilevata grazie all’impegno del personale del distaccamento ambientale della polizia locale e alle scelte gestionali assunte dal Parco svuotando il bacino, così da allontanare gli uccelli, cambiare l’acqua e ossigenare i fondali.
Il 25 settembre in via Togliatti tutti potranno partecipare alla realizzazione di un dipinto sulla piastra che sarà a disposizione di chiunque
Nell’area sportiva di via Togliatti a Bagnacavallo, a lato della piastra polivalente, è stato realizzato un nuovo campo da basket e in queste ultime settimane sono stati preparati il fondo e il disegno per poterlo colorare.
L’appuntamento per la decorazione della pavimentazione è stato fissato per domenica 25 settembre alle 10.30: grazie al percorso di cittadinanza attiva che l’Amministrazione comunale ha proposto a tutte le ragazze e ai ragazzi interessati al basket, chiunque lo vorrà potrà partecipare alla realizzazione di un grande dipinto sul nuovo campo. In caso di maltempo, verrà rinviato a domenica 2 ottobre alla stessa ora.
Si concluderà così il progetto del campo da pallacanestro, che andava incontro a una precisa richiesta di alcuni giovani della zona.
Con il nuovo impianto all’aperto chi vorrà esercitarsi al basket lo potrà fare in maniera spontanea e ricreativa durante tutto l’anno.
L’appuntamento di domenica è promosso dall’Assessorato alle Sport e alle Politiche giovanili del Comune in collaborazione con l’associazione Officina.
Sabato 24 e domenica 25 tornano gli European Heritage Days. Appuntamenti nei musei, alle saline di Cervia e all’Archivio di Stato
Bartolomeo Coda, “Deposizione di Cristo nel sepolcro” (XVI sec., Museo Nazionale di Ravenna)
Si ripropongono sabato 24 e domenica 25 settembre le “Giornate Europee del Patrimonio” (European Heritage Days), in cui visite guidate, iniziative speciali e aperture straordinarie saranno organizzate nei musei e nei luoghi della cultura italiani sul tema: “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro”. Inoltre, sabato sono previste aperture straordinarie serali nei musei statali con ingresso al costo simbolico di 1 euro.
Moltissime le iniziative in provincia (il programma completo sul sito dei musei regionali), tra queste sabato alle 19, nello splendido Palazzo Milzetti di Faenza si svolgerà un concerto con strumenti d’epoca.
E sembre sabato a Cotignola si svolge “La casa delle carte”, una giornata per far conoscere a tutti l’archivio storico, il suo ricco patrimonio e le affascinanti storie che custodisce a partire dalle 15 con incontri, concerti e visite guidate e un aperitivo nel giardino di Casa Varoli. (Info: 0545 908836, mail eventi@comune.cotignola.ra.it).
Cervia, invece, partecipa con un pull di esperti di vari settori che guiderà i patecipanti lungo un tour itinerante nelle saline: dalle prime saline di epoca romana fino alle più recenti attestazioni conservate al Museo del Sale, attraverso il fondamentale passaggio dagli scavi di Cervia Vecchia. Appuntamento alle ore 15 presso la torre San Michele per la partenza in bus. (prenotazione obbligatoria da inviare alla mail kevin.ferrari@cultura.gov.it).
A Ravenna tanti gli appuntamenti, in particolare al Museo Nazionale, dove alle 17 del 24 settembre verranno presentate le opere di Camilla Ancilotto, Carla Chiusano e Ferdinando Cucci, donate dai singoli artisti al Museo che li ha ospitati nel corso di recenti mostre. Alle ore 20.30, sarà poi presentata alla città un’opera pittorica di grande formato, “Deposizione di Cristo nel sepolcro”, realizzata alla metà del XVI secolo dall’artista Bartolomeo Coda.
La serata al museo culminerà nella Sala del Refettorio, alle ore 21.15, con un concerto del Decimino archi e fiati dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.
Anche l’Archivio di Stato partecipa alle giornate con un mostra documentaria dedicata alla pinete di Ravenna che inaugura sabato 24 e sarà visitabile previa prenotazione fino al 30 settembre. Ingresso gratuito (tel. 0544 213674).
In viale delle Nazioni al posto del ristorante Sugo arriva Twins. I titolari avevano già lanciato “Lug dla Rumàgna”: «Vogliamo essere un riferimento per chi abita in paese o frequenta la località nei periodi freddi»
Apre una birreria a Marina di Ravenna. Da oggi, venerdì 23 settembre, in viale delle Nazioni 152, al posto del ristorante Sugo c’è “Twins – Birreria Pizzeria Cucina”. Il nuovo locale si presenta promettendo elevata attenzione alla qualità della birra abbinata a pizza e pasta fatta in casa, oltre a piatti tipici della Baviera.
L’apertura a fine estate non è una casualità, affermano i proprietari: «Intendiamo diventare un nuovo punto di riferimento per chi abita o per chi frequenta la località marittima anche nelle stagioni più fredde».
I titolari sono pronti ad affrontare la nuova sfida grazie all’esperienza decennale partita proprio da Marina di Ravenna con la nascita di “Lug dla Rumàgna” nel 2014, passando per la fondazione del locale “Birreria Bavarese” di Faenza e di Ferrara.
La proposta culinaria di Twins sarà incentrata sulle migliori birre in bottiglia e alla spina originarie della Baviera, nello specifico da Kulmbach, città gemellata con Lugo di Romagna dal 1974, in cui, è presente la maggior concentrazione al mondo di birrifici e di birrerie.
Ai principali concorrenti in corsa per Palazzo Madama nel collegio uninominale che comprende anche la provincia di Ravenna abbiamo chiesto idee e soluzioni che dovrà mettere in campo il nuovo Parlamento per aiutare famiglie e imprese verso l’autunno
Cosa propongono i partiti in corsa per le elezioni Politiche per fronteggiare l’emergenza del caro bollette che si abbatterà sui conti di imprese e famiglie? Lo abbiamo chiesto ai sei principali candidati al collegio uninominale al Senato in cui ricade la provincia di Ravenna (per restringere la platea abbiamo escluso gli schieramenti che, secondo i sondaggi più accreditati, difficilmente raggiungeranno la soglia di sbarramento). A tutti abbiamo rivolto la stessa domanda: qual è la ricetta più efficace per il caro energia, sia nel breve periodo ma anche sul lungo termine per dare respiro a famiglie e imprese? A tutti abbiamo concesso lo stesso spazio in pagina: mille battute, spazi inclusi. Di seguito trovate le risposte dei candidati a Palazzo Madama, nell’ordine con cui sono stati estratti per la posizione sulla scheda elettorale.
CENTROSINISTRA, Manuela Rontini (Pd)
Un piano nazionale per il risparmio energetico con incentivi sulle rinnovabili L’emergenza energetica e il conseguente caro-bollette ormai insostenibile sono la priorità delle priorità. Senza agire sulla prima, ogni contributo straordinario o sgravio fiscale, comunque necessario per famiglie e imprese, sarà insufficiente. Occorrono misure immediate per contrastare il rialzo sconsiderato dei prezzi, a partire dal tetto europeo al prezzo del gas. E serve un piano nazionale per il risparmio energetico, con incentivi sulle rinnovabili, con norme chiare per chi investe. Su un tema così importante e strategico, la campagna elettorale ha evidenziato una volta di più il solco profondo tra una destra contraddittoria e inaffidabile e una forza responsabile come il Partito Democratico. Penso a Fratelli d’Italia: a livello nazionale si dicono d’accordo sulla necessità di dotarsi dei rigassificatori, decisivi per diversificare le fonti di approvvigionamento e ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, mentre a Piombino il sindaco dello stesso partito sta conducendo una accesa battaglia contro. Così non si va da nessuna parte. Al contrario il Pd, a tutti i livelli, parla ad una voce sola, con coerenza: una differenza non da poco per chi si candida a guidare il Paese.
CENTRODESTRA, Alberto Balboni (Fdi)
Un tetto europeo al prezzo di tutto il gas E serve il credito d’imposta Il decreto firmato dal ministro Cingolani per il disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas è già un misura significativa che chiedevano da tempo. Ora il prossimo passo deve essere un tetto al prezzo del gas in sede europea: tutti ne parlano e nessuno lo fa. Quando sembra vicino l’accordo, il prezzo cala. Questo dimostra che sarebbe utile. Gli Stati che si oppongono sono Germania, Olanda e Norvegia: tutti accomunati da governi di centrosinistra. Però queste cose non bastano. Ora c’è bisogno di dare sostegno alle imprese: ci sono rischi di chiusure e quando un’impresa chiude non sapremo mai se e quando riaprirà. Quindi posti di lavoro a rischio. C’è bisogno del credito di imposta, va usato l’extra gettito dell’Iva generato dagli stessi aumenti dei prezzi per abbattere le bollette in arrivo. E poi occorre modificare la norma sugli extra profitti fatti dalle aziende del settore: i soldi non arrivano alle casse dello Stato perché il testo si presta a ricorsi. Diciamo sì ai rigassificatori di Piombino e Ravenna, fondamentali per ridurre la dipendenza dal gas russo. Ma non solo: se in Croazia estraggono gas dall’Adriatico, allora bisogna riattivare tutti i pozzi disponibili al largo delle nostre coste. Infine sul lungo periodo siamo favorevoli al nucleare di nuova generazione.
UNIONE POPOLARE, Mirna Testi (Prc)
Scostamento di bilancio se non bastano i surplus dei gestori dell’energia Con l’autunno alle porte per le famiglie e le imprese inizierà un periodo di grande difficoltà dovuto all’aumento ingiustificato dell’energia iniziato circa un anno fa. Quale ricetta applicare per arginare, da subito, una situazione così grave? Far pagare a famiglie e imprese le stesse bollette che si riferiscono all’anno 2021, come recuperare le risorse? Attraverso il surplus delle società che gestiscono l’energia, anche quando hanno, furbescamente, la sede legale all’estero, pensiamo solo all’Eni che ha fatto un surplus di ricavi del quasi 700 percento nei primi mesi del 2022. Se questo non è sufficiente si fa uno scostamento di bilancio. Ovviamente sosteniamo la necessità di un progetto serio e importante che punta sulle energie pulite che ci metterebbe, oltretutto, al riparo da queste speculazioni che stanno mettendo in ginocchio l’Europa intera.
TERZO POLO, Sylvia Kranz (Azione)
Avviare la progettazione di centrali nucleari La crisi energetica è questione di sicurezza Eu L’Italia dipende quasi totalmente da approvvigionamenti esteri di fonti energetiche. In passato altre forze politiche hanno detto no a tutto. Per il Terzo Polo Lista Calenda occorre dare immediata risposta alle famiglie e alle imprese, anche ricorrendo ad un piccolo incremento del debito pubblico per evitare un ricorso ben maggiore all’indebitamento per far fronte al fallimento del Paese. A ottobre si stima che una impresa su quattro chiuderà e il distretto ceramico di Sassuolo ha già spento i forni, mettendo il personale in cassa integrazione. Occorre: A) il disaccoppiamento del prezzo unitario energetico (PUE) oggi ancorato al costo del metano Russo; B) la tassazione dell’extra utile delle imprese fornitrici di energia per riversare a beneficio dell’utenza il surplus derivante da un loro arricchimento ingiustificato e da fenomeni speculativi; C) Riattivare subito le nostre piattaforme ravennati per l’estrazione di gas naturale, oggi ad un decimo del loro potenziale estrattivo; D) Installare i due rigassificatori di Ravenna e di Piombino; E) Avviare la ricerca e la progettazione di centrali nucleari di quarta generazione; F) La crisi energetica deve diventare un tema di sicurezza Europea perché possa imporre un tetto al prezzo delle forniture di metano.
MOVIMENTO 5 STELLE, Anastasia Ruggeri
Piano di acquisto comune invece del price cap E poi serve un Energy recovery fund Oggi tutti scoprono che per rispondere all’emergenza che impatta su famiglie e imprese con bollette insostenibili serve un Energy recovery fund, ora anche il Fmi individua questa soluzione, noi l’abbiamo prospettata già a marzo 2022. Inoltre serve dividere il prezzo del gas dal prezzo dell’energia. Tutti parlano di price cap, ma penso sia più risolutivo un piano di acquisto comune. Se l’Italia avesse insistito e avesse inchiodato i nostri partner europei a questa necessaria soluzione saremmo diventati il leader mondiale nell’acquisto del gas, avremmo dettato le condizioni contrattuali. Investire sulle rinnovabili libera da ricatti. I combustibili fossili sono da sempre fonte di retaggi storici. Il nostro territorio possiede le competenze e le eccellenze per un energia pulita ad emissioni zero che ci darà un’indipendenza energetica vera.
ITALEXIT, Paola Fuschini
Cancellare le sanzioni e comprare gas russo Via l’Iva e gli oneri a carico dei consumatori Per Italexit è fondamentale sin da subito fare un serio scostamento di bilancio di minimo 30 miliardi di euro, come fatto da Germania ed Inghilterra, cancellare le sanzioni alla Russia e ritornare ad acquistare il gas russo, garantendo i contratti già in essere. Per arginare il caro energia è essenziale anche ridistribuire in toto l’extraprofitto che è stato accumulato da Eni e dalle altre partecipate, così da poter abbassare il costo delle utenze. Devono essere totalmente cancellati l’Iva e gli oneri di sistema dalle bollette di famiglie e imprese. Il cittadino, contrariamente da quanto consigliato dalle istituzioni europee e nazionali, non deve farsi carico di soluzioni improvvisate (tipo spegnere i termosifoni o cucinare la pasta con il fuoco spento), non avendo nessuna responsabilità nei confronti della Guerra e delle speculazioni effettuate nella borsa di Amsterdam. Le soluzioni devono essere applicate a monte, ossia da chi ha creato il problema.