mercoledì
27 Agosto 2025

Sulle schede elettorali dei ravennati in totale 19 simboli e più di cento candidati

Il 25 settembre i maggiorenni votano per Camera e Senato: ecco i nomi di chi corre per al maggioritario e i capilista del proporzionale. Non c’è il voto disgiunto, in Emilia-Romagna dovranno essere eletti complessivamente 43 parlamentari, prima della riforma costituzionale erano 67

SEGGI ELEZIONI REGIONALI EMILIA ROMAGNA 2020 RAVENNASulle due schede elettorali consegnate ai maggiorenni in provincia di Ravenna che andranno a votare per il Parlamento il 25 settembre ci saranno in totale 19 simboli: 16 sono in comune, due solo al Senato e uno solo alla Camera. Al momento si attende il sorteggio per la posizione dei simboli sulle schede (in fondo alla pagina una gallery di foto con tutti i simboli).

COME SI VOTA

Si vota domenica 25 settembre dalle 7 alle 23. Per la prima volta i diciottenni potranno votare anche al Senato. Il sistema elettorale prevede un mix tra maggioritario (uninominale) e proporzionale (plurinominale). L’elettore al seggio riceverà due schede, una per la Camera e una per il Senato. Le schede riporteranno i nomi dei candidati nel collegio uninominale e, per ciascun candidato, il contrassegno della lista collegata o, nel caso di coalizione, i contrassegni di tutte le liste collegate, con a fianco i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale (in media circa quattro per ogni lista per ogni ramo del Parlamento). Soglia di sbarramento su base nazionale: 3 percento per i partiti singoli e 10 per le coalizioni.

NO DISGIUNTO

A differenza di quanto accade per Amministrative e Regionali, non è previsto il voto disgiunto. L’elettore può quindi apporre la croce sul simbolo di un partito e il voto si estenderà anche all’uninominale e viceversa. Nel caso il candidato sia sostenuto da una coalizione, quel voto verrà ripartito in proporzione tra le varie liste. La scheda sarà considerata nulla qualora sia indicato un candidato all’uninominale e un partito che non lo sostiene. Non si possono esprimere preferenze.

NUOVI COLLEGI E MENO ELETTI

Per quanto riguarda Ravenna, alla Camera il collegio uninominale corrisponde alla provincia, mentre quello plurinominale include tutta la Romagna e Ferrara. Al Senato il seggio uninominale include le province di Ravenna e Ferrara e quello plurinominale si estende a tutta la Romagna e Bologna. I collegi sono stati ridisegnati dopo la riduzione dei parlamentari. In Emilia-Romagna dovranno essere eletti complessivamente 43 parlamentari, 29 alla Camera (11 attribuiti in collegi uninominali e 18 al plurinominale) e 14 al Senato (5 attribuiti in collegi uninominali e 9 al plurinominale). Prima della riforma costituzionale, nel 2018, in regione furono eletti 45 deputati (17 dall’uninominale e 28 dal proporzionale-plurinominali) e 22 senatori (8 dall’uninominale e 14 dal proporzionale-plurinominali). Nel Parlamento italiano in complesso i deputati da eleggere passano da 630 a 400, e i senatori passano da 315 a 200.

LE LISTE SULLE SCHEDE

Camera

Coalizione di centrodestra (Alice Buonguerrieri all’uninominale)
Fratelli d’Italia (capolista plurinominale Tommaso Foti)
Lega (Davide Bergamini)
Forza Italia (Rosaria Tassinari)
Noi moderati (Carlo Ugo De Girolamo)

Coalizione di centrosinistra (Ouidad Bakkali)
Pd (Ouidad Bakkali)
Alleanza Verdi e Sinistra (Giovanni Paglia)
Più Europa (Nevio Salimbeni)
Impegno civico Di Maio (Carlo Romano)

Movimento 5 Stelle (Marta Rossi all’uninominale, Federico Cafiero de Raho capolista proporzionale)

Azione Italia Viva Calenda (Chiara Francesconi all’uninominale, Matteo Richetti capolista)

Unione Popolare (Liliana Salvo, Alessandro Bongarzone)

Italexit (Piero Moncelli, Maria Gandini detta Mia)

Italia sovrana e popolare (Matteo Rossini, Antonella D’Angeli)

Mastella noi di centro (Lina Macchiavelli, Donatella Bussolati)

Vita (Donatella Pira, Paolo Svegli)

Partito animalista (Maria Rosaria Rossetti, Pasquale di Carluccio)

Sud Chiama Nord (Roberta Bravi sia al maggioritario che capolista al proporzionale)

Senato

Coalizione di centrodestra (Alberto Barboni all’uninominale)
Fratelli d’Italia (capolista plurinominale Alberto Barboni)
Lega (Lucia Borgonzoni)
Forza Italia (Anna Maria Bernini)
Noi moderati (Marco Lombardi)

Coalizione di centrosinistra (Manuela Rontini)
Pd (Sandra Zampa)
Alleanza Verdi e Sinistra (Giuseppe Civati)
Più Europa (Valerio Federico)
Impegno civico Di Maio (Margherita Rebuffoni)

Movimento 5 Stelle (Anastasia Ruggeri all’uninominale, Marco Croatti capolista proporzionale)

Azione Italia Viva Calenda (Sylvia Kranz all’uninominale, Carlo Calenda capolista)

Unione Popolare (Mirna Testi, Piergiorgi Ardegni)

Italexit (Paola Fuschini, Daniele Mattei)

Italia sovrana e popolare (Giorgio Franchi, Daniele Giovanardi)

Mastella noi di centro (Maria Rosa Tosi, Gabriella Bussolati)

Vita (Luca Teodori sia al maggioritario che capolista al proporzionale)

Partito animalista (Roberta Trivellato, Cristiano Ceriello)

Destre Unite (Divo Pirini, Yolanda Anan Christina Brighi)

Alternativa per l’Italia No Green Pass (Carla Lodi sia al maggioritario che capolista al proporzionale)

Cibo, musica e balli da tutto il mondo per quattro giorni a Bagnara

Torna il Popoli Pop Cult Festival. Attese 20mila persone. Edizione dedicata ai Balcani, a 30 anni dall’esodo albanese

VietnamSi terrà da oggi (giovedì 1) a domenica 4 settembre la nuova edizione del Popoli Pop Cult Festival di Bagnara di Romagna, l’appuntamento con le culture e la gastronomia del mondo. Attese 20mila presenze.

L’edizione di quest’anno sarà dedicata ai Balcani, a 30 anni dai grandi sbarchi dell’esodo albanese verso le coste italiane.

Saranno due i palchi allestiti, in piazza Marconi e alla Rocca sforzesca, con gli spettacoli musicali che inizieranno ogni sera alle 21.15 e alle 21.30 (a questo link il programma dei concerti).

Sabato 3 settembre ci sarà il concorso gastronomico “Il piatto più buono – Eurovo per Popoli 2022”, con una giuria tecnica presieduta da Kateryna Gryniukh, concorrente di Masterchef nel 2017, oggi alla guida di un ristorante in un hotel a 5 stelle a Milano.

Grande spazio come sempre riservato alla gastronomia internazionale, a partire dalle 18.30, con 20 stand di altrettanti Paesi: oltre all’Albania, ci saranno tra gli altri Angola, Argentina, Armenia, Brasile, Camerun, Croazia, Filippine, Francia, Grecia, Germania, Georgia, Marocco, Messico, Perù, Romania, Thailandia, Vietnam, Pakistan e «la Plaza latína». Nelle giornate di sabato e domenica, alcuni stand proporranno i loro piatti anche all’ora di pranzo.

Il premio Popoli, che dal 2016 viene assegnato a personalità che si siano distinte a livello nazionale e internazionale per aspetti umanitari e solidali, diplomatici, scientifici e divulgativi, quest’anno verrà conferito al giornalista Toni Capuozzo. La cerimonia di consegna avverrà durante una conferenza dedicata ai conflitti nell’ex Jugoslavia che si terrà a Bagnara il 27 novembre.

Otto tra mostre e laboratori sono gli allestimenti che il pubblico potrà ammirare tutte le sere dalle 18.30.

Spazio anche al ballo: giovedì e domenica baby dance; giovedì, venerdì e domenica laboratorio di flamenco. Il borgo verrà animato anche da performance internazionali, tra le quali il suono sudamericano del cileno Flacoleo e del Trio Lympha, le danze thailandesi, passando per la cultura messicana di Gabriela Gil Gonzales e il collettivo Nahui Ollin.

Info e programma completo: www.popolipopcultfestival.com.

In agosto scoperti 82 lavoratori irregolari, 12 in nero. Impazza il “fuori busta”

Controlli in alberghi, bar, ristoranti, stabilimenti balneari e nei campi agricoli. Un’azienda pagava i dipendenti con false indennità di trasferta

FinanzaSu 38 controlli effettuati nel mese di agosto dalla finanza, più di un terzo ha portato a sanzioni per irregolarità nei rapporti di lavoro.

In particolare, è stato possibile rilevare l’impiego irregolare di ben 82 dipendenti, di cui 12 completamente “in nero”.

La metà degli interventi ha riguardato il territorio di Ravenna, 8 sono stati invece eseguiti a Cervia, 7 a Faenza e 4 a Lugo.

Sebbene le irregolarità abbiano riguardato prevalentemente le imprese operanti nel settore della ricezione turistica (hotel, stabilimenti balneari, bar e ristoranti), sono stati controllati anche settori tradizionalmente esposti a tali pratiche illecite come la raccolta della frutta stagionale, la pulizia di edifici e la lavorazione dei metalli.

La gran parte delle irregolarità riguardavano l’illecito abbattimento delle retribuzioni lorde assoggettate agli oneri fiscali e previdenziali, compensate con l’erogazione di indennità fittizie, come nel caso dell’azienda ravennate in cui ben 48 dipendenti ricevevano parte dello stipendio sotto forma di false indennità di trasferta, così da diminuire il carico fiscale e previdenziale in capo al datore di lavoro e allo stesso dipendente consenziente.

In altri casi, piuttosto frequenti, i lavoratori venivano pagati in parte con il cosiddetto “fuori busta” o venivano richieste loro prestazioni non dovute o lo svolgimento di mansioni più gravose rispetto a quanto contrattualizzato.

I pochi casi di lavoro completamente “in nero” hanno riguardato soprattutto l’impiego di manodopera extracomunitaria: su 12 lavoratori in nero, ben 8 erano dell’Est Europa e del Nord Africa.

In un caso, poi, un lavoratore extracomunitario intento a raccogliere la frutta in un campo del faentino è risultato privo del permesso di soggiorno e pertanto il datore di lavoro è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria.

In un altro caso il titolare di un’azienda cervese, verbalizzato per l’impiego di 3 lavoratori in nero e destinatario quindi del provvedimento di sospensione dell’attività da parte del competente Ispettorato Territoriale del Lavoro, è stato poi sorpreso a proseguire comunque l’attività e quindi è stato anche lui segnalato alla competente Autorità Giudiziaria.

All’ospedale di Faenza non c’è più l’unità per la terapia intensiva cardiologica

Per effetto di una decisione del 2015. Critiche di Lega e Fratelli d’Italia

Ospedale FaenzaHa chiuso dal 1° agosto l’unità per la terapia intensiva cardiologica dell’ospedale di Faenza. I pazienti non erano stati avvisati e lo hanno scoperto trovandosi di fronte al fatto compiuto.

Lo scrive in un articolo il Carlino Faenza. La notizia è stata ripresa in queste ore da Lega e Fratelli d’Italia, preoccupati per i tagli e critici per la mancata comunicazione da parte dell’Ausl.

Il direttore dell’ospedale, interpellato dal Carlino, ha chiarito che i pazienti potranno usufruire del reparto di Medicina d’urgenza e che si tratta di una decisione che in realtà risalirebbe al 2015, da quando tali unità non sono più previste negli ospedali distrettuali.

Da alcuni anni i pazienti a Faenza venivano sottoposti a poco più di una semplice osservazione, mentre per un monitoraggio più approfondito era già necessario recarsi a Ravenna o Forlì.

Attorno allo stadio vietato vendere alcolici con gradazione superiore al 5%

Il 4 settembre arriva il Prato per la prima giornata di campionato che si gioca alle 15. Vietate anche le bevande analcoliche se in vetro o lattine

Festa BirraIn occasione della partita che si svolgerà domenica 4 settembre alle 15 allo stadio Benelli di Ravenna, prima giornata di campionato di serie D tra i padroni di casa e il Prato, è stata emessa un’ordinanza che vieta di somministrare e vendere per asporto e consumare alcolici con gradazione superiore al 5 percento e di qualsiasi altra bevanda se in lattine e bottiglie di vetro. Il divieto sarà in vigore da due ore prima dell’inizio della partita a un’ora dopo il termine.

Il divieto per i titolari di esercizi pubblici di somministrazione riguarda le zone all’interno dell’area delimitata dalle seguenti strade: via San Mama nel tratto compreso tra viale Berlinguer e via Montenero; via Montenero; via Montanari nel tratto compreso tra via Montenero e via Cassino; via Cassino nel tratto compreso tra via Montanari e via Marconi; via Marconi nel tratto compreso tra via Cassino e viale Berlinguer; viale Berlinguer nel tratto compreso tra via Marconi e la rotonda Irlanda.

Il divieto di vendere le bevande è previsto all’interno dell’area delimitata dalle seguenti strade: via San Mama nel tratto compreso tra la Rotonda Irlanda e via Lametta; via Lametta nel tratto compreso tra via San Mama e via Podgora; via Podgora nel tratto compreso tra via Lametta e via Montanari; via Monte San Michele; viale Randi nel tratto compreso tra via Monte San Michele e via Michele Pascoli; viale Berlinguer nel tratto compreso tra via Marconi e la rotonda Irlanda e in via Ravegnana dal civico 151 al civico 357.

Minacce con una bottiglia rotta e botte: tre minorenni rapinati, due arresti

Fermati dalla polizia in viale delle Nazioni: hanno 19 e 23 anni, uno ha lasciato cadere il portafoglio di una delle vittime

Minacce impugnando una bottiglia di vetro rotta e botte: così si è svolta la rapina ai danni di tre minorenni a Marina di Ravenna nella notte del 29 agosto. Due ragazzi di 19 e 23 anni, un italiano e un extracomunitario in regola con il permesso di soggiorno e con precedenti di polizia, sono stati arrestati dalla polizia con le accuse di rapina aggravata continuata in concorso e porto abusivo di armi o di oggetti atti ad offendere.

La volante della questura è intervenuta in viale delle Nazioni dove erano state segnalate rapine ad alcuni giovani. I poliziotti hanno  individuato e fermato due ragazzi che corrispondevano alle descrizioni fornite. I tre ragazzi minorenni hanno riferito di essere stati avvicinati da due giovani, uno dei quali brandiva una bottiglia di vetro rotta. Con la minaccia di essere in possesso di un coltello, i due rapinatori hanno preteso denaro e sigarette. Una delle vittime ha riferito che, dopo essere stato colpito, gli veniva strappato il portafoglio dalle mani.

Al momento del controllo, uno dei fermati faceva cadere a terra un portafoglio successivamente riconosciuto come quello che era stato appena sottratto al ragazzo, con ancora i documenti presenti all’interno. Inoltre, nel borsello di uno di loro è stato rinvenuto un abbonamento a Mirabilandia appartenente ad una delle vittime.

Dal 14 settembre la Fira di Sett Dulur a Russi, ecco il programma completo

Previsto il ritorno di tutte le iniziative tradizionali dell’appuntamento che ha fatto i conti con le limitazioni della pandemia

IMG 0824La Fira di Sett Dulur di Russi torna in versione normale dopo gli anni della pandemia. Tornano gli eventi tradizionali come il torneo di tennis, il torneo bocciofilo a coppie, i tanto amati Zug in piazza Farini, la parata delle Associazioni, la tombola, il raduno delle fruste. Ma ci saranno anche tante novità: la rassegna “Artinfira” con tanti artisti e musicanti che si esibiranno per le vie della Città, i concerti di Castellina Pasi, Brutture Moderne social Club e di Lingò & Carimbò oltre che al Raid, al motoraduno e alle mitiche 500.

Per quanto riguarda l’arte e la fotografia non mancheranno mostre ed esposizioni: AnimaLudens, Arrivano a Russi. Le vie del Realismo, Un fiume di immagini. Omaggio al Lamone, Out of the Blue sono solo alcuni dei titoli in programma e anche a Teatro belle sorprese: una mostra di burattini e spettacoli per bambini dai 3 agli 8 anni.

Il Mercato Ambulante, le bancarelle dei Commercianti del corso, o quelle del Mercatino dell’antiquariato e artigianato artistico.

Scarica il programma completo

Nuovi uffici comunali, Ancisi (Lpr): «450mila euro per gli arredi fatti su misura»

Edifici progettati nel 2004, cantiere avviato nel 2015 e completato nel triplo del tempo previsto. La contabilità è stata chiusa: costo totale 32 milioni contro i 18 previsti

viale berlinguer ufficiL’arredamento per i nuovi uffici del Comune di Ravenna in viale Berlinguer, completati di recente impiegando il triplo del tempo previsto, è costato 450mila euro e il consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr) sottolinea come siano state necessarie anche realizzazioni su misura: «Design, materiali e finiture si possono dunque dire “firmati”, come oggetti da boutique, per via di un progetto architettonico dell’opera risalente a quasi vent’anni addietro». È solo uno degli aspetti controversi che concorrono alla quantificazione totale della spesa per gli edifici accanto alla questura dove si traferirà anche Arpae: 32,4 milioni di euro contro i 18,5 fissati inizialmente al momento della progettazione risalente al 2004.

«Due lotti della stessa fornitura di arredamento – scrive Ancisi –, disponibili a miglior prezzo in una convenzione attiva presso la centrale pubblica di acquisto dell’Emilia-Romagna, non sono stati utilizzati perché “comprendono articoli non rispondenti alle necessità dell’architettura dei locali da attrezzare e per i quali sono richieste anche realizzazioni su misura”».

Nell’edificio del Comune si sono appena trasferiti i dipendenti delle attività produttive, dell’edilizia privata e dell’urbanistica, in attesa di quelli dell’Anagrafe, che, essendo utili per le elezioni, traslocheranno più avanti. Nell’altro edificio, non ancora terminato, di proprietà di Arpae (Agenzia Regionale per la Prevenzione, l’Ambiente e l’Energia dell´Emilia-Romagna), l’operazione dovrebbe concludersi entro ottobre-novembre. La contabilità è stata comunque chiusa in questo mese di agosto con la determinazione n. 1881 del dirigente del servizio edilizia pubblica comunale.

IMG 7370I lavori presero il via solo il 4 maggio 2015 per finire entro 900 giorni. Ce ne sono voluti il triplo, in tutto 7/8 anni. Il costo dell’appalto è cresciuto, attraverso sei varianti. Dopo la variante n. 4 del progetto, datata 3 ottobre 2018, la spesa del Comune era di 9,402 milioni e quella di Arpae di 14,445. Le cifre finali sono salite a 12,742 per l’ente locale e a 19,689 per l’agenzia regionale. «I metri quadrati dell’intera superficie edificata sono 10.900. Dimodoché, il costo per metro quadrato si avvicina a 3.000 euro, importo di molto superiore a quello di mercato».

C’è poi il capitolo delle manutenzioni e dei consumi dei due edifici, rivestiti interamente di vetro e liste di faggio: «Non potranno essere improntati facilmente ai doverosi risparmi».

«L’impresa Passarelli ha avuto il suo da fare nel condurre a termine i lavori, affidatile il 15 gennaio 2014, senza subire contestazioni. Può dunque passare all’incasso, secondo quanto stabilito del bando di gara, che avviene parzialmente ottenendo in permuta degli immobili di proprietà pubblica: un edificio in via Sant’Agata; un’area a destinazione residenziale di 2.141 metri quadrati in via Fontana, in angolo con via Venosta, un’area di 2.580 metri quadrati, edificabile per 2.380, in via Severini, tra via Cilla e via Bovini nel corso Nord, con allungamento della pista ciclopedonale esistente; un’area di Ravenna Holding (società posseduta dal Comune di Ravenna per il 77,8%), da cui dovranno essere dismessi un impianto di sollevamento e una centralina Enel. I relativi Piani Urbanistici Attuativi (PUA) dovranno essere presentati in fretta per godere degli strumenti regolatori rimasti in vita, con proroga di sei mesi fino a tutto gennaio 2023, rispetto all’incombente nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) dettato dalla Regione».

Terza edizione del premio del Comune che valorizza le aziende e il lavoro femminili

Tre sezioni, ognuna mette in palio 3.500 euro: candidature fino al 10 ottobre

Donne LavoroRendere visibili le imprese e il lavoro femminile e continuare a operare sui margini di crescita e sviluppo dello stesso è lo scopo di “Impresa, lavoro, donna”, il premio giunto alla terza edizione promosso dall’amministrazione comunale di Ravenna con l’assessorato alle Politiche e cultura di genere. Candidature aperte fino al 10 ottobre.

Il premio è rivolto a piccole e medie imprese (fino a 250 dipendenti), associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, enti del terzo settore, ordini professionali, libere professioniste, lavoratrici autonome, imprenditrici che operano nel territorio del comune di Ravenna. “Impresa, lavoro, donna” è diviso in tre sezioni: Imprenditrice femminile, Eccellenze femminili in ambito aziendale, Buone prassi, per un totale di tre premi da 3.500 euro ciascuno. La premiazione avverrà il 25 novembre.

I requisiti di ammissibilità, le modalità di partecipazione e i criteri di valutazione delle candidature sono contenuti nei criteri di partecipazione al premio “Impresa, lavoro, donna” Comune di Ravenna” e i moduli per partecipare sono disponibili nel sito del Comune, a questo link.

L’edizione 2022 ripropone la valorizzazione delle storie delle imprenditrici femminili, delle libere professioniste: come sono nate, cresciute e si sono consolidate nel tempo e le difficoltà che hanno incontrato, entrando a pieno titolo nel sistema economico del territorio. Contemporaneamente, intende mettere in evidenza anche le storie delle donne dipendenti, anche dirigenti, manager, che si sono distinte nell’ambito aziendale per impegno e professionalità. Il premio intende altresì riconoscere le azioni che caratterizzano il welfare aziendale, significative per le pari opportunità e per la conciliazione. Soggetti che hanno sviluppato buone prassi destinate a migliorare la partecipazione femminile in ogni ambito lavorativo, favorendo condizioni di conciliazione vita e lavoro, riconoscendo i bisogni personali e delle famiglie.

La pioggia cancella i “pois” gialli su corso Garibaldi, il Comune di Faenza si scusa

Flop al debutto della “strada condivisa”. Il Comune non pagherà la ditta. «Ma il progetto continuerà»

Strada CondivisaEra stata ribattezzata la “prima strada condivisa” di Faenza, con l’intento di renderla più “attrattiva” per i pedoni, con arredi urbani che dovranno indurre le auto a rallentare. Ma i “pois” gialli disegnati sull’asfalto, che tanto avevano fatto discutere i faentini nei giorni scorsi, già sono stati danneggiati dalla pioggia, rendendo la strada scivolosa.

A interrogare la giunta in prima battuta sono stati Lega e Fratelli d’Italia, ma è la stessa Amministrazione a fare chiarezza e chiedere scusa in una nota inviata alla stampa.

«La problematica emersa dopo la pioggia di martedì pomeriggio che ha comportato la parziale cancellazione delle “bolle” non era ovviamente prevista e né sarebbe dovuta accadere – si legge nella nota del Comune di Ravenna -. La rimozione della vernice usata, del tipo lavabile, vista la natura sperimentale del progetto, sarebbe invece dovuta avvenire, secondo le indicazioni della ditta incaricata, successivamente al periodo di sperimentazione e solo con l’utilizzo di una idropulitrice ad alta pressione e non durante un evento meteorologico, come invece è avvenuto martedì 30 settembre. Della cosa l’amministrazione si scusa per i problemi arrecati alla cittadinanza. Pertanto, alla luce di quanto accaduto, il Comune non sosterrà economicamente l’intervento ed è al lavoro per accertare le eventuali responsabilità».

L’amministrazione tiene però a sottolineare «che i progetti a tutela degli utenti deboli della strada sono e continueranno ad essere una delle sue priorità; per questo motivo “Strada per te”, che interessa la viabilità condivisa di corso Garibaldi, proseguirà. I tecnici dello studio esterno incaricati di realizzare il progetto, in collaborazione con gli uffici comunali competenti stanno studiando per realizzare, in tempi brevissimi, una soluzione alternativa alle “bolle” così da definire al meglio le aree destinate alle diverse tipologie di utenti della strada».

Basket: il Pala De André costa troppo e l’OraSì in casa non giocherà a Ravenna

I giallorossi costretti a emigrare (a Cesena o Faenza) in attesa del nuovo palazzetto

Tifosi
I tifosi giallorossi al Pala De André

La squadra di basket di Ravenna non giocherà il campionato di A2 a Ravenna. La conferma arriva dal direttore generale dell’OraSì, Giorgio Bottaro, intervistato sul Corriere Romagna in edicola oggi, 31 agosto.

Troppo costoso il Pala De André – ancor di più in questo periodo di caro energia – meglio Faenza o  Cesena (una decisione definitiva verrà presa entro il weekend), dove si spende meno di un terzo a partita.

Il sindaco nei mesi scorsi aveva annunciato l’intenzione di imporre nel nuovo bando di gestione del Pala De André (l’attuale è in scadenza a fine anno) la concessione a prezzo di costo del palazzetto per fare in modo che il basket potesse restare nella propria città, ma ora sembra che la scelta sia quella di aspettare invece il nuovo palazzetto, la cui genesi come noto è stata finora molto travagliata (per usare un eufemismo) e non verrà comunque inaugurato prima della prossima primavera. Dal Comune, quindi, nessun aiuto concreto per fare in modo che il basket resti al Pala De André.

L’OraSì inizierà comunque la stagione a Ravenna, al più piccolo pala Costa (non omologato per il campionato di A2), dove dal 10 settembre disputerà le partite in casa della Supercoppa. Per poi “trasferirsi” in ottobre, con l’avvio del campionato, a Faenza o Cesena.

In un anno la bolletta è aumentata di 5mila euro: forno costretto a chiudere

Succede a Piangipane. Il titolare lo aveve rilevato nel gennaio del 2020. «Farò causa ai fornitori di energia»

Forno CanducciUna bolletta dell’elettricità da 6.120 euro – oltre 5mila in più di quella di un anno fa dello stesso periodo – ha costretto il titolare di una panetteria-pasticceria di Piangipane, il forno Canducci, a chiudere la propria attività.

Lo scrive l’Agi (Agenzia Giornalistica Italia), che ha intervistato il titolare, Andrea Lama, 49 anni, che aveva rilevato il forno in cui lavorava come dipendente nel gennaio del 2020.

«Chiuderò il forno il 24 settembre – annuncia all’Agi – perché devo rispettare dei tempi tecnici, soprattutto per tutelare i diritti della mia unica dipendente, altrimenti abbasserei la serranda adesso. Ogni giorno di lavoro è un giorno in più in perdita e, soprattutto, devo riuscire a sfilarmi da questa situazione prima che arrivino altre bollette astronomiche».

«Quello che fa più rabbia – spiega ancora – è che gli affari vanno benissimo. Per tutta la pandemia l’attività è andata bene. Da gennaio di quest’anno, addirittura, avevamo raddoppiato il fatturato che si aggirava sugli 11-12.000 euro al mese».

Poi la tegola del caro energia. A giugno, la bolletta dell’energia elettrica è schizzata a 2.300 euro, quasi triplicata. In luglio, appunto, oltre i 6mila euro. Nel frattempo, anche i prezzi delle materie prime, come la farina, sono aumentati vertiginosamente.

«Ho dovuto quasi raddoppiare i prezzi da marzo in poi – racconta Andrea – ma non è bastato, anche se i clienti non sono calati».

Il fornaio ha deciso di adire per vie legali contro i fornitori di energia elettrica ed è pronto a farlo anche contro quelli che erogano gas e acqua. «Questo è un vero e proprio strozzinaggio – si sfoga -. Ho esaminato tutte le bollette e le ho confrontate con quelle dell’anno scorso. Ho bloccato tutti i pagamenti e fatto inviare una diffida dal mio legale. Ci sono dei vizi di fondo nel contratto della fornitura e non pagherò finché non avrò una spiegazione sul perché i costi sono aumentati di quasi di sette volte».

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