Ecco la prima strada condivisa di Faenza: “pois” per pedoni e biciclette

La sperimentazione partirà il 1° settembre, verranno installati anche nuovi arredi urbani, piccoli alberi per far moderare la velocità

Corso Garibaldi Faenza foto Niccolò Bosi

Il nuovo corso Garibaldi, in una foto di Niccolò Bosi

Giovedì 1° settembre prenderà il via in corso Garibaldi, a Faenza, un progetto sperimentale nato con lo scopo di creare le condizioni per vivere maggiormente il centro. Due le misure per centrare l’obiettivo: rallentamento del traffico automobilistico e messa a disposizione di maggiori spazi per i pedoni, le biciclette e le attività commerciali.

Il tratto interessato dalla sperimentazione è quello compreso tra piazza della Libertà e via Manara, sul quale si sta intervenendo con l’installazione di nuovi arredi urbani: piccoli alberi in vaso collocati all’interno di cilindri protettivi in cemento colorato, posizionati in modo da costituire un ostacolo visivo e indurre chi guida a moderare la velocità, porta biciclette e sedute, per favorire la mobilità lenta e la sosta, e altri elementi legati alle attività commerciali presenti. Inoltre, è stata eseguita un’evidenziazione delle superfici orizzontali per contrassegnare gli spazi riservati a pedoni e biciclette, mediante una verniciatura a bolli temporanea.

L’intervento non comporterà modifiche agli orari e alle modalità di accesso al tratto interessato dal progetto.

Hanno collaborato all’iniziativa l’impresa edile Safer, la Cooperativa Valle del Lamone e A.S.S.O. srl per le verniciature.

«Sta nascendo la prima strada condivisa di Faenza – spiega meglio il presidente del consiglio comunale, Niccolò Bosi -. Le strade condivise sono un’esperienza adottata da diverse città in tutto il mondo, una condivisione tra tutti gli utenti: automobilisti, ciclisti e pedoni. Le sperimentazioni in altre città evidenziano come siano soluzioni efficaci in particolari contesti, come è il nostro corso dove il contesto storico e urbanistico e l’importanza della possibilità di frequenza da parte di tutti gli utenti, sconsiglia e impedisce soluzioni che favorirebbero solo una categoria di fruitori. In questi contesti eccessive regolamentazioni sono meno efficaci, infatti il guidatore che si deve autoregolare è più concentrato e ben disposto verso chi è nelle sue vicinanze, inoltre le evidenze di altre sperimentazioni attestano come si verifichino meno incidenti. Dare priorità al libero flusso di persone porta a strade più sicure e accessibili a tutti. Infine i disegni a terra sono funzionali a dare una percezione diversa della strada, portando ad una maggiore attenzione».

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