giovedì
21 Agosto 2025

Le Frecce Tricolori, e i soldati in spiaggia, a Punta Marina – FOTO – VIDEO

Migliaia di persone in riva al mare per ammirare le acrobazie dei jet della PAN e non solo, in occasione del Tricolore Air Show.

Il culmine della manifestazione, sorta di parata delle forze armate, si è svolto nel tardo pomeriggio di domenica, 19 giugno.

Qui sotto il video della performance della pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare italiana, a cura di Azzurro Tricolore.

Il camper esplode, muore una donna. Grave il marito

Una coppia ravennate coinvolta nell’incidente di Rozzano, in Lombardia

Vigili Del FuocoUna donna di 77 anni, Vena Petruzzella, è morta nell’esplosione che ha distrutto il camper dove si trovava con il marito di 81 anni, originario di Ravenna – città in cui la coppia abiterebbe – che ora è ricoverato al Policlinico di Milano in condizioni gravissime, anche lui devastato dalle fiamme.

Erano da poco passate le 15 quando a Rozzano, cittadina al confine con Milano, si è sentito un boato e si è alzata una colonna di fumo da via Boccaccio, una strada in cui si trovano soprattutto capannoni industriali, che ha un controviale dove è facile parcheggiare.

Quando sul posto è arrivata una volante, l’equipaggio ha visto il caravan a fuoco e un uomo all’esterno avvolto dalle fiamme.

È stato lui stesso, l’81enne, a raccontare che stava cucinando mentre la moglie dormiva quando si è verificata l’esplosione che lo ha sbalzato all’esterno. Intanto un vigile del fuoco libero dal servizio, che si trovava nella zona con la sua famiglia, ha tentato di spegnere le fiamme. Ed è rimasto illeso quando si è verificata una ulteriore esplosione.

Per la donna non c’è stato nulla da fare. Nata a Cosenza, avrebbe compiuto ad agosto 78 anni. (ANSA.it).

Nel nuovo laboratorio Hera ogni giorno oltre 500 analisi ambientali

Si tratta di 2.800 metri quadrati forniti di tecnologie all’avanguardia. Riqualificato un capannone industriale dopo dieci mesi di lavori

Nuovo laboratorio Hera

Da capannone industriale degli anni 80 a polo scientifico altamente qualificato: è stato inaugurato un nuovo laboratorio dedicato alle analisi ambientali nella sede ravennate del Gruppo Hera in via Romea Nord. Si tratta di 2.800 metri quadrati, forniti di tecnologie all’avanguardia per l’analisi dei rifiuti solidi, fanghi, micro-inquinanti organici ed emissioni in atmosfera.

Dopo 10 mesi di fase realizzativa, rappresenta un’ulteriore tappa per la multiutility e il proprio sistema laboratori. Dopo Sasso Marconi, dove ven- gono effettuate analisi delle acque potabili e reflue, quello di Ravenna diventa così il secondo laboratorio dell’Emilia-Romagna, rispondendo alla scelta strategica di accorpare tutti quelli già esistenti per ottimizzare e creare efficienze. Solo qui, infatti, verranno realizzate 550 analisi al giorno. Al suo interno lavorano oltre 40 professionisti, fra tecnici specializzati nelle analisi dei rifiuti e dell’aria, ad- detti ai prelievi e di supporto consulenziale, amministrativo e commerciale.

Per quanto riguarda il tema del risparmio energetico, è stato realizzato un rivestimento termico a cappotto dei muri esterni e un sistema di domotica avanzata che consente una gestione mirata delle singole unità di trattamento dell’aria. Senza dimenticare il verde: nella struttura è presente una corte interna alberata di circa 500 metri quadrati, visibile anche dalle postazioni di lavoro grazie ad ampie finestrature.

Quei bunker costruiti dai tedeschi per paura di uno sbarco degli Alleati

Riscoperti da appassionati di storia tra dune e pineta del litorale, le fortificazioni della linea Galla Placidia, ora sono meta di visite guidate

Bunker Punta Marina

Nel cielo sopra a Punta Marina nel weekend del 18-19 giugno mostrano i muscoli alcuni dei prodotti più recenti della tecnologia militare, qualche centinaio di metri più in basso invece si trovano testimonianze di quando la guerra da quelle parti, quasi un secolo fa, si combatteva per davvero. Tra la pineta e le dune sabbiose infatti sono visibili una decina di bunker costruiti dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale come prevenzione da un eventuale sbarco degli Alleati via mare. Un sistema costiero di fortificazioni in cemento armato e strutture difensive che componevano la cosiddetta linea Galla Placidia, estesa per 130 km da Pesaro alla foce del Po.

Le opere sono su terreno demaniale, quindi di proprietà dello Stato. Volontari e appassionati di storia li hanno rintracciati e recuperati nel corso del tempo, ora sono liberamente visibili dall’esterno ma, da qualche tempo, non più accessibili all’interno.
«Si possono vedere bunker di due tipi che di solito venivano realizzati affiancati – spiega Serena Zecchini, guida turistica che per l’agenzia Riviera Experience accompagna i visitatori nei tour percorrendo i sentieri che un tempo erano trincee –. Il Regelbau 668 era un alloggio per sei soldati, il Tobruk è invece solo per due soldati impegnati alla mitragliatrice».

Uno dei più significativi è visibile nei pressi del ristorante Cristallo e del parco giochi: «Venne costruito dai tedeschi per farci passare il cavo del telegrafo che partiva da una vicina palazzina e arrivava fino a Pola passando sotto al mare».
Altrettanto interessanti sono quelli che si trovano nelle vicinanze del bagno Bolognino: «Sono parzialmente demoliti. L’ipotesi è che gli alleati volessero smantellarli completamente per avere più spazio per le piste di atterraggio e decollo in quella zona ma non riuscirono a distruggerli completamente, a dimostrazione della buona realizzazione».

Se nella zona di Punta Marina sono rimasti visibili perché in aree dove non si è edificato, diverso è lo scenario a Marina di Ravenna: «Molti bunker sono stati inglobati nelle case, diventandone le fondamenta antisismiche. Alcuni ora sono cantine di case». Ad esempio quello che si vede parzialmente nel parcheggio di piazzale Azzurra: «È un Regelbau 669, uno dei più grandi rimasti di tutta la linea Galla Placidia ed era dotato anche di cannone. Un altro di grandi dimensioni e ben conservato è in pieno centro, tra lo stabulario e il negozio Punto Vela: sarebbe meraviglioso poterlo rendere visibile ma al momento per lo Stato è ancora considerato un elemento di difesa…».

Alla basilica di San Vitale una settimana di musica sacra in omaggio a San Francesco

Sacra rappresentazione per baritono, voci maschili, archi e armonium, commissionata al compositore Cristian Carrara

Cristian Carrara
Cristian Carrara

C’è una vena di spiritualità, un’attrazione e un’attenzione per la dimensione sacra dell’espressione artistica che da sempre percorre la programmazione di Ravenna Festival e che in questa XXXIII edizione prende corpo e scena anche in momenti dedicati a vere e proprie “sacre rappresentazioni”. È questo il caso di Transitus. Il cielo di Francesco, che il Festival ha commissionato a uno dei più interessanti compositori del panorama italiano ed europeo, Cristian Carrara, e che debutterà lunedì 20 giugno per poi essere riproposta ogni giorno fino a domenica 26 giugno (sempre alle 19.30) nella Basilica di San Vitale, affidata alla voce del baritono Clemente Antonio Daliotti, all’ensemble vocale Ecce Novum diretto da Silvia Biasini e a quello strumentale Tempo Primo, insieme ad Andrea Berardi all’armonium.

Andrea Berardi
Andrea Berardi

Al centro di questa sacra rappresentazione per baritono, voci maschili, archi e armonium c’è la figura di San Francesco. La partitura si dipana infatti su testi della tradizione francescana – dalla Leggenda Maior e dalla Leggenda Minor di Bonaventura da Bagnoregio per la biografia e frammenti dalle sue tante preghiere – selezionati dallo stesso Cristian Carrara per ricreare appunto il “transitus”, il momento della morte del Santo di Assisi. Del resto, quel momento particolare è tradizionalmente rievocato da un vero e proprio ufficio liturgico, costituito da un corpus di canti gregoriani che si è consolidato subito dopo la sua morte e che ancora oggi i francescani cantano. Ed è a partire da esso che Carrara ha elaborato la propria partitura, differenziando stilisticamente e linguisticamente gli “attori” della rappresentazione: da una parte il latino del coro dei frati più legati al modello gregoriano, dall’altra il volgare del protagonista, Francesco, con una scrittura vocale nuova.

Ma, anche in questo caso, emerge quella sorta di fiume carsico pasoliniano, quindi bachiano, che attraversa tutto il cartellone del festival: tra le “citazioni” di cui Carrara ha disseminato il fluire musicale spicca infatti il corale “O Haupt voll Blut und Wunden” che Johann Sebastian Bach (il compositore prediletto e più volte utilizzato da Pasolini nei suoi film) inserisce nella celeberrima Passione secondo Matteo BWV 244. In un gioco di rimandi musicali che si sostanzia poi nel gesto e nell’azione, perché, come spiega Cristian Carrara, «il mio desiderio non era produrre una partitura staccata dal contesto sacro e devozionale e da eseguire in concerto, ma integrare la scrittura musicale all’elaborazione di una vera e propria sacra rappresentazione, recuperando un cerimoniale fatto di gesti simbolici e movimenti in costume che potessero dare nuova vita a questa liturgia». Liturgia che si integrerà allo spazio architettonico di uno dei luoghi più belli della cristianità, appunto la Basilica di San Vitale, utilizzando il suo particolare riverbero e sfruttando la naturale “spazializzazione” che la disposizione delle voci potrà consentire.

Info e prevendite: 0544 249244. Biglietti: posto unico 15 euro, under 18, 5 euro.

Tutti in fila per la nave San Marco, ormeggiata a Marina di Ravenna – FOTO

Alla banchina Fabbrica Vecchia in occasione del “Tricolore Air Show”

Quasi 2mila persone hanno visitato nel pomeriggio di ieri la nave San Marco, unità di assalto anfibio della Marina Militare, giunta nel porto di Ravenna in occasione della manifestazione Tricolore Air show (qui il programma completo).

La nave militare è ormeggiata alla banchina “Fabbrica Vecchia” di Marina di Ravenna fino a domenica 19 giugno.

Seconda nave della classe San Giorgio, la nave San Marco è stata varata nel 1987 e Il suo abituale porto di assegnazione è la Base Navale della Marina Militare di Brindisi, dove dal 1 novembre 2013 dipende organicamente dal Comdinav Tre.

L’unità è stata progettata nelle sue linee essenziali per svolgere attività di trasporto di personale, mezzi materiali sia in porti attrezzati sia in zone sprovviste di porti o con attrezzature portuali limitate e sia in litorali isolati idonei per le operazioni di sbarco. È definita una Lpd (Landing Platform Dock), cioè una unità da trasporto anfibio dotata di bacino allagabile, designata per sbarcare truppe d’assalto anfibio in operazioni di proiezione di potenza dal mare. L’unità può essere infatti facilmente adattata per compiti tipo assistenza sanitaria (medica e logistica); trasporto di veicoli speciali (cucine, ospedali da campo, generatori di corrente, containers, ecc.); evacuazione della popolazione civile via mare e via elicotteri. 

Scippo e inseguimento a Milano Marittima: aggrediti due agenti della polizia locale

Nella notte tra venerdì e sabato due agenti della polizia locale sono stati aggrediti da un malvivente che aveva appena scippato una persona in viale Gramsci, a Milano Marittima.

Il ladro era stato fermato dopo un inseguimento e poi arrestato in collaborazione con i carabinieri, presenti sul posto.

Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso tutto.

«Esprimo un plauso agli agenti della Polizia Locale per il tempestivo intervento e l’azione che ha messo a repentaglio anche l’incolumità personale, augurando loro una pronta guarigione – ha commentato il sindaco di Cervia Massimo Medri -. A nome dell’Amministrazione comunale e della città intera, colgo l’occasione per esprimere alla nostra Polizia Locale, un particolare ringraziamento per il lavoro svolto, al fine di garantire l’ordine pubblico, la legalità e la tutela delle persone nel nostro territorio. Un ringraziamento all’Arma dei Carabinieri e a tutte le Forze dell’Ordine per lo sforzo e la dedizione al dovere profusi, che spesso vanno oltre all’orario di servizio e agli stretti adempimenti lavorativi, infondendo fiducia, sicurezza nelle istituzioni e tranquillità sociale».

Un delfino adulto di quasi 3 metri ritrovato spiaggiato a Punta Marina

Il Tursiops truncatus è stato ritrovato in stato di decomposizione

IMG 20220618 WA0017Un esemplare adulto di Tursiops truncatus, il delfino più comune nelle acque dell’alto Adriatico, è stato ritrovato spiaggiato a Punta Marina.

La segnalazione è arrivata nella giornata di sabato, 18 giugno, al centro ricerche Cestha – centro recupero fauna marina e centro scientifico per i rilievi biometrici sulle carcasse – dalla capitaneria di porto di Ravenna.

IMG 20220618 WA0015Sul posto, il personale della capitaneria e i biologi incaricati hanno potuto verificare l’effettivo stato di decomposizione della carcassa, appartenente ad un maschio adulto di quasi 3 metri, deceduto diversi giorni prima e portato a riva dalle correnti.

Sono stati eseguiti tutti i rilievi di campo tra cui la registrazione fotografica della pinna dell’esemplare. I delfini, infatti, possiedono la caratteristica di avere pinne con forme e graffi a carattere di unicità che, quasi come una impronta digitale, differenziano ogni esemplare.
Ora l’esemplare verrà trasferito all’Istituto Zooprofilattico dove si procederà alle indagini necroscopiche per accertare le cause della morte dell’animale.

Il Pri si spacca, la capogruppo si dimette «contro i soliti noti». «Poca democrazia»

Repubblicani divisi alla vigilia del congresso. Le accuse della consigliera Francesconi

Chiara Francesconi
Chiara Francesconi

Il Partito Repubblicano di Ravenna si spacca e l’attuale capogruppo in consiglio comunale, Chiara Francesconi, si dimette (restando comunque in consiglio comunale).

È quanto succede alla vigilia dei congressi del Pri, con due minoranze in aperta polemica contro il segretario provinciale – il vicesindaco Eugenio Fusignani – e il cosiddetto “triumvirato” che gestisce la segreteria comunale, formato da Mingozzi, Camprini e Gamberini. L’accusa è quella di emarginare le minoranze, con la capogruppo Francesconi che in una nota inviata alla stampa spiega le sue ragioni.

«Io più che mai – scrive Francesconi – ero convinta che il buon risultato conseguito dal Pri alle elezioni amministrative di ottobre 2021, nonostante il commissariamento dell’Unione Comunale, potesse aprire una stagione unitaria nel Partito con la celebrazione dei Congressi di questo e del prossimo fine settimana. Per tale motivo insieme ad altri iscritti e dirigenti del Pri avevamo preparato una proposta al triumvirato che regge dal 15 febbraio 2020 l’Unione Comunale di Ravenna incentrata su alcuni punti politici, programmatici e gestionali, quale contributo al percorso unitario che auspicavamo. Chi attualmente gestisce il Partito ha rifiutato finanche di entrare nel merito dei punti presentati e ci ha quindi di fatto emarginati da qualsiasi ruolo futuro possibile».

Francesconi entra poi nel merito della situazione affermando che «ormai è da più di un anno che avverto un’emergenza: una carenza di democrazia nel Pri, non certo a livello formale ma piuttosto sostanziale. Le mie dimissioni ne sono la inevitabile conseguenza, anche perché quello di capogruppo è e resta un ruolo al quale mi sono dedicata tanto e a cui dedico fin dal 2017 molto del mio tempo e della mia passione. Tuttavia fra le persone che sono state escluse – me compresa – ci sono proprio molti di quei Repubblicani che in qualche modo hanno ruoli e professionalità all’interno della società civile ed economica per loro competenze e non per incarichi di partito e sono proprio queste persone che spesso animano il dibattito interno al Pri sui temi emergenti della città e che si sono sempre distinte per la correttezza dei metodi oltre che per la qualità dei loro contenuti politici».

«Rassegnando le dimissioni – continua la consigliera – io mi metto comunque a disposizione di ogni tipo di confronto di partito, sia di metodo che politico, ma vorrei avere interlocutori che siano in grado come me di dimettersi dagli incarichi pubblici e di affrontare una discussione per il bene del partito, scevra da interessi personali e senza che qualcuno reclami “rendite di posizione”. È infatti indubbio che il Pri conta nelle sue fila uomini e donne competenti anche al di fuori dei “soliti noti”, che potrebbero sicuramente essere in grado di dare un valore aggiunto al governo della città».

 

Flash mob dei cento violoncelli in centro – FOTO – VIDEO

Guidati da Enrico Melozzi, tra gli applausi di ravennati e turisti

L’invasione dei violoncelli è arrivata fino alla piazza principale di Ravenna, nel penultimo giorno della rassegna nella rassegna, in corso nell’ambito del Ravenna Festival (a questo link il programma completo). Le foto sono di Massimo Argnani.

Nella mattinata di sabato, al termine del concerto al Museo Nazionale, è andato in scena infatti un flash mob guidato dal maestro Enrico Melozzi (qui la nostra intervista) con la potenza dei violoncelli che ha invaso il centro di Ravenna, da via Cavour fino a piazza del Popolo, tra gli applausi e lo stupore di cittadini e turisti.

 

Siccità, la Regione pronta a chiedere al Governo lo Stato di emergenza nazionale

Per ora coinvolta l’attività irrigua del settore agricolo, «ma ci preoccupa anche il fronte idropotabile»

Agricoltura Siccita«La siccità ci preoccupa, e la Regione è pronta a chiedere al Governo lo Stato di emergenza nazionale. Un passo necessario per fronteggiare una situazione complessa dal punto di vista ambientale, che ha preoccupanti ricadute sul fronte delle produzioni agricole, ma non solo. Gli habitat naturali sono messi a dura prova e registriamo anche una forte risalita del cuneo salino. In queste ore stiamo già lavorando per istruire la pratica, completa e approfondita, affinché sia accolta da Palazzo Chigi».

Così l’assessore regionale all’Ambiente e protezione Civile, Irene Priolo, annunciando la decisione di viale Aldo Moro per affrontare, già dall’inizio della prossima settimana, la situazione della preoccupante siccità che ha colpito l’Italia, e in particole le regioni padane dell’asta del Po.

«Oggi – aggiunge Priolo – ho parlato con il Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che ha condiviso con noi che la situazione è seria e problematica. Si è impegnato a portare la questione all’attenzione del Governo ed in particolare dei ministri competenti, ed è già al lavoro in queste ore».

L’assessore Priolo, inoltre, già nel pomeriggio di martedì 21 giugno ha convocato, a Bologna, una cabina di regia ad hoc per gestire l’emergenza. Saranno analizzati i dati aggiornati dell’Osservatorio del distretto del Po, che si riunisce lunedì, per avere una situazione ancora più chiara.

Assieme alla Regione – con i propri settori Ambiente, Protezione civile, Arpae e Agricoltura – a fare il punto della situazione e mettere in campo i primi interventi sono stati chiamati i gestori del settore idropotabile, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti), Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari),  Consorzio Canale emiliano-romagnolo e naturalmente anche l’Autorità di distretto del Po.

«L’emergenza idrica – conclude Priolo – per ora coinvolge principalmente l’attività irrigua del settore agricolo, comparto fondamentale per l’economia regionale, ma ci preoccupa anche il fronte idropotabile alla luce delle previsioni meteo delle prossime settimane. La forte siccità del Po potrebbe impattare con la capacità di approvvigionamento del canale emiliano-romagnolo che contribuisce anche alla fornitura della risorsa idropotabile della Romagna».

Tra i “putiniani d’Italia” secondo il Corriere della Sera, Fazolo a Ravenna

Parlerà del Donbass all’hotel Mattei. «Putin? Io sono un comunista…»

Alberto FazoloIl collettivo “La Comune” organizza lunedì 20 giugno alle 20.30, alla Sala Congressi del Grand Hotel Mattei a Ravenna, un incontro sulla situazione in Ucraina con Alberto Fazolo, scrittore e militante internazionalista, di recente salito alle cronache nazionali per essere stato citato dal Corriere della Sera nel controverso elenco delle presunte voci filo-putiniane individuate dai servizi segreti.

Il relatore porterà la sua esperienza degli eventi cui ha direttamente partecipato in Donbass.

In una recente intervista, alla domanda di Mowmag se si ritenesse filo-putiniano, Fazolo ha risposto: «Per nulla. Sono un comunista. La Russia di Putin è in antitesi rispetto all’Unione Sovietica, e il mio referente politico russo è il Partito Comunista di Gennady Zyuganov, anche se non sono del tutto in sintonia perché io ho posizioni più radicali».

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