giovedì
14 Agosto 2025

Coraggiosa: «Il rigassificatore è un paradosso, serve piano di chiusura dei pozzi»

La lista che esprime l’assessore comunale alla Transizione ecologica promette incontri con il centrosinistra per definire una strategia che punti sulle rinnovabili

Piattaforma Angela Angelina Ravenna 1Il rigassificatore di cui si prevede l’installazione al largo di Ravenna entro un anno, per Coraggiosa rappresenta «un vero paradosso che comporta un enorme spreco di energia». La lista di sinistra nella maggioranza di governo locale (con due consiglieri e un assessore titolare proprio della delega alla Transizione ecologica) annuncia che intende promuovere nei prossimi giorni incontri con le forze del centrosinistra «per mettere a punto una strategia pienamente condivisa, fortemente innovativa, utile per l’ambiente e la nostra comunità».

Il paradosso del rigassificatore starebbe nel vedere ormeggiata una nave sopra a giacimenti di gas, che  rigassificherà gas che arriverà dall’Africa o, addirittura, dagli Stati Uniti. «Il senso di responsabilità, non può far tacere che servono elementi di chiarezza: la natura dell’operazione è reversibile e temporanea? Quanto siamo lontani dalla linea di costa? Quali elementi di merito inerenti gli impatti sulla qualità e sulla temperatura delle acque, sull’ecosistema marino, quali in termini di emissioni e funzionamento? Quali sono le estensioni delle aree che possono essere coinvolte da conseguenze rispetto al funzionamento e al processo di rigassificazione o delle eventuali opere di infrastrutturazione? Sono domande essenziali che devono avere risposte chiare da parte delle autorità ambientali competenti».

Coraggiosa invita a chiedere a Eni «di superare gli errori del passato che sono ferite aperte per il territorio, a cominciare da Angela-Angelina e dal rilancio del piano di de-commissioning dei pozzi esauriti al fine di offrire prospettive di recupero, bonifica e ripristino oltreché lavoro diffuso. Ai grandi gruppi industriali che saranno protagonisti di questa operazione si chiedano sicurezza e impegni precisi e calendarizzati su riconversioni e compensazioni energetiche ed ambientali».

Infine la struttura commissariale per l’emergenza «abbia il mandato di accelerare al massimo sull’hub Agnes nelle sue componenti di eolico offshore, fotovoltaico galleggiante e idrogeno verde. La nostra strategia non può che guardare alle rinnovabili, alla riconversione, all’efficienza e al risparmio energetico. Al lavoro buono e nuovo che da queste nascono».

«Se il Comune raddoppia le tariffe di sosta allora deve realizzare più parcheggi»

Aumenti a Marina, Punta e Lido di Dante: Lpr chiede più posti perché gli scambiatori si riempiono e il navetto è sfiancante

Raddoppia il costo del parcheggio sulle strisce blu del lungomare nelle ore diurne a Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido di Dante e Lista per Ravenna chiede «altri parcheggi a giusta distanza dalla spiaggia e tariffe accessibili a tutti». La richiesta viene da Christian Orselli, responsabile del gruppo Giovani della lista di opposizione fondata da Alvaro Ancisi.

Orselli fa due conti: «Nel 2021, i parcheggi comunali, al netto delle spese riconosciute ad Azimut per l’attivazione, la manutenzione e la gestione delle aree di sosta a pagamento, che le sono state tutte affidate, hanno reso al Comune 940mila euro puliti. Sulla base del contratto di servizio, ad Azimut non viene riconosciuta alcuna parte dell’aumento delle tariffe, che spettano interamente al Comune, il quale non è giusto che ne approfitti per far cassa su un servizio non voluttuario, che deve essere alla portata di tutti».

L’aumento delle tariffe è stato reso noto ora che torna la sosta a pagamento in concomitanza con la ripresa del servizio navetto gratuito dai parcheggi cosiddetti “scambiatori” di via del Marchesato e di via Trieste al litorale di Marina di Ravenna e dal parcheggio stesso di via Trieste al litorale di Punta Marina Terme: «Durante l’alta stagione quello di via Trieste, il più fruibile, si riempie nel giro di poche ore, mentre il bus navetta non garantisce tempi di percorrenza ed attesa che non siano sfiancanti. Si va al mare per rilassarsi, senza complicarsi la vita e senza dover restringere il modesto portafoglio. Non deve essere un lusso per i turisti, ma un’opportunità al giusto costo per tutte le famiglie. Altrimenti se ne vanno da un’altra parte e ne risentono le imprese del posto, che puntano su questa stagione per rialzarsi dopo la crisi pandemica».

Il costruttore di campi da padel: nell’ultimo anno la produzione è quasi triplicata

Marco Merli è il 35enne ravennate che ha fondato la Merli Sport, una delle 5-6 aziende italiane che forniscono piastre dalla costruzione al montaggio: dal 2017 ne ha installati circa 500 in Italia e ora ha 15 dipendenti e 3 milioni di fatturato. Ogni gabbia costa circa 25mila euro

166325918 3796161060459869 1656211657218566048 N«In cinque anni di attività dell’azienda abbiamo prodotto e installato in Italia cinquecento campi da padel, di cui duecento solo nel 2021, circa un decimo del totale in Italia. Altri cento dobbiamo consegnarli tra maggio e luglio del 2022». Il fondatore e titolare della Merli Sport di Ravenna, il 35enne Marco Merli, illustra i numeri della sua azienda (di fatto produzione triplicata dai 300 nei primi 4 anni a 200 nell’ultimo anno) e in controluce ci puoi leggere il boom del gioco. «Per il 2022 non andremo oltre ai duecento campi, per una scelta nostra perché vogliamo puntare forte sulla qualità del servizio completo, potendo garantire assistenza e magari, se riusciamo a fare un po’ di magazzino, accorciare i tempi di consegna che oggi sono di novanta giorni a partire dall’ordine».

La struttura dell’impianto non è particolarmente complicata da realizzare. Una sorta di gabbia senza soffitto con base di venti metri per dieci e altezza delle pareti fino a quattro metri. Tutto realizzato con telai chiusi da grate di acciaio zincato e lastre di vetro da 10-12 mm di spessore. A metà una rete, sul fondo erba sintetica. «Potendo dedicarsi a un campo per volta ci basterebbero due settimane dall’ordine al completamento. Fondamentalmente è un lavoro di carpenteria leggera. Per un nostro campo chiediamo circa 25mila euro, Iva esclusa. A cui aggiungere, se serve, il costo per realizzare il fondo in cemento su cui installare tutto». I colori accettati sono diversi ma si sta ormai affermando la conformazione con fondo blu e pareti nere: «È il più diffuso anche perché è una combinazione che agevola la visibilità della pallina gialla».

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Marco Merli (a destra) con l’ex tennista Adriano Panatta sui campi in darsena a Ravenna

La Merli ha sede a Ravenna, la produzione è nel Forlivese: «Prima di mettermi in proprio lavoravo per una ditta di Forlì che produce impianti sportivi in generale. Poi in un viaggio in Spagna ho scoperto questo gioco e ci ho visto una possibilità di business prima che una passione sportiva. Tutt’ora sono un giocatore della domenica molto amatoriale». Per iniziare la costruzione è stato più facile trovare artigiani nella zona forlivese: «A Ravenna la carpenteria è più orientata verso opere di altre dimensioni nell’ambito portuale». Nel 2019 le carpenterie fornitrici stavano per chiudere e Merli le ha rilevate assorbendo anche il personale: «Oggi siamo un’azienda di circa 15 persone e il fatturato 2021 è arrivato a tre milioni di euro. In Italia siamo cinque o sei che si occupano di tutto, dalla costruzione al montaggio. Poi ci sono i rivenditori di molte aziende spagnole dove è il secondo sport più praticato dopo il calcio a livello amatoriale».

Un anno fa la Merli ha inaugurato anche il suo centro padel “The Wall” in darsena a Ravenna: due campi definiti super panoramici – «I più moderni e spettacolari» – accanto al pub Darsenale, in un capannone degli anni ’30 ristrutturato: «Entro poche settimane aggiungeremo un campo outdoor. È il nostro showroom: oltre a offrire spazi di gioco per chiunque, è uno spazio per mostrare ai nostri clienti i nostri prodotti finiti e non su un catalogo». La proposta di campi gestiti dalla Merli si amplierà entro poche settimane con due nuovi in via delle Mimose a Marina Romea.

119131933 3258346664241314 1535063976126829505 NCosa ha fatto attecchire questo sport in Italia e perché piace? «La promozione principale è stata quando hanno cominciato a giocarlo calciatori e ex calciatori. Ad esempio Ibrahimovic in Svezia ha aperto 5-6 centri». E a proposti del collegamento padel-calcio, la Merli sarà anche fornitrice dei campi per la Bobo Padel Summer Cup: il calendario di sei appuntamenti sulle spiagge italiane dove l’ex bomber Christian Vieri organizzerà torneri di Padel.

Ma non è bastato certo questo a fare decollare lo sport: «Quando la gente l’ha provato si è resa conto che è divertente e più facile del tennis. E durante la pandemia ha rubato appassionati al calcetto: non è sport di contatto e quindi si è dovuto fermare meno, per una partita bastano quattro persone e quindi è più facile radunarle rispetto alle dieci del calcetto e quando si sale con l’età c’è meno rischio di infortuni».

Arriva dal Comune di Comacchio il nuovo direttore del Mar di Ravenna

Roberto Cantagalli dal 1° giugno al posto di Maurizio Tarantino, è anche il nuovo dirigente del settore Attività culturali del Comune

Roberto CantagalliIn un momento di alta tensione per via delle polemiche sul nuovo riallestimento – e in particolare l’esposizione di un’opera di Sol Lewitt che lo stesso autore avrebbe voluto vedere distrutta ormai decenni fa – il Mar, Museo d’Arte della città di Ravenna, cambia direttore.

Al posto di Maurizio Tarantino è in arrivo Roberto Cantagalli, 53 anni, dirigente del settore Servizi alla persona, Turismo, Istituti Culturali, Attività Produttive, Relazioni Internazionali e Fondi Europei del Comune di Comacchio (in passato anche coordinatore della candidatura di Comacchio a Capitale italiana della Cultura 2018).

Cantagalli – già dipendente in passato anche del Comune di Cervia – è stato scelto nell’ambito di un bando di selezione del Comue di Ravenna per la cosiddetta “Mobilità esterna”, ossia riservato solo a dirigenti in servizio a tempo indeterminato in altre pubbliche amministrazioni.

Già da oggi (9 maggio) inizierà il suo inserimento nel Comune di Ravenna, con l’incarico che diventerà effettivo però solo a partire dall’1 giugno, quando diventerà appunto nuovo direttore del Mar e anche del settore Attività culturali dell’Amministrazione.

Al posto di Tarantino, come detto, che termina così il proprio lavoro a Ravenna (dove era arrivato nel 2017, nominato dopo una selezione dal sindaco Michele de Pascale) non essendo riuscito a superare la prova scritta (era necessario formulare un progetto di rifunzionalizzazione di un deposito) del concomitante concorso per individuare il nuovo direttore della biblioteca Classense (che già Tarantino stava dirigendo, insieme al Mar).

Nei giorni scorsi sono iniziati i test per i candidati che hanno superato lo scritto, con le prove orali che inizieranno invece dal 16 maggio.

Parlano i vincitori del bando: «In giugno riapriremo il campeggio di Lido di Classe»

Si tratta della famiglia Arrigoni, imprenditori di Forlimpopoli. «Siamo camperisti e abbiamo preso spunto dai nostri viaggi»

Camping Lido Di ClasseAprirà a sorpresa già quest’anno – nella seconda metà di giugno -, il campeggio di Lido di Classe, chiuso dall’ormai lontano 2017, quando la Forestale revocò la concessione ai titolari dopo una lunga vicenda che riguardava la presunta irregolarità di alcune strutture fisse.

Dopo il fallimento della società che aveva ottenuto la nuova concessione nel 2018, il recentissimo bando pubblicato dai Carabinieri Forestali (per una concessione di 9 anni estendibile ad altri 9) è stato vinto da una società di Forlimpopoli, che sui social ha già annunciato – come detto – la riapertura, seppur parziale, in attesa di veder completato il progetto, con anche il ristorante, nell’estate del 2023.

Arrigoni
La famiglia Arrigoni (al centro la fidanzata di Matteo), che riaprirà e gestirà il campeggio di Lido di Classe

Ne abbiamo parlato al telefono con uno dei nuovi gestori – giovanissimo, classe 2000 – Matteo Arrigoni. «Io e mia madre formalmente siamo i soci, il campeggio lo gestirò insieme a mia sorella e alla mia fidanzata, con entrambi i miei genitori come “sponsor”…». Si tratta infatti di una famiglia di imprenditori, titolare della pescheria La Barca di Forlimpopoli, nonché promotrice del consorzio di commercianti “Amo la mia città”, che riunisce una serie di piccoli negozi per cercare di competere sul campo dell’e-commerce con le multinazionali. E i prodotti delle botteghe aderenti, in futuro, arriveranno così anche direttamente nelle piazzole del campeggio di Lido di Classe.

«Siamo una famiglia anche di camperisti – racconta Arrigoni -, abbiamo girato tutta Europa, frequentando in 20 anni più di 80 campeggi, da cui abbiamo cercato di prendere il meglio nel predisporre il progetto per Lido di Classe. Qui ho tanti amici, frequentavamo già la zona. Tanto che avevamo già intenzione di partecipare nel 2018, ma non abbiamo avuto il tempo, per impegni lavorativi. Ora non ci siamo fatti scappare l’opportunità e siamo entusiasti di avere vinto».

Gli Arrigoni riceveranno le chiavi dalla Forestale entro il 31 maggio e si dicono pronti per poter riaprire la prima parte del campeggio attorno al 15 giugno, con tanto di festa di inaugurazione con «salsiccia e fagioli, piadina, crescioni e birra»

Al centro del progetto, la natura. «Il suolo del Bisanzio era stato massacrato, i primi atti di riqualificazione saranno volti proprio a una “naturale rinaturalizzazione” dell’area – conclude Matteo -, cercheremo poi di puntare sulla sostenibilità ambientale sfruttando il sole per energia e docce».

Camera di commercio: il saldo tra aperture e chiusure di aziende è in stallo

Il numero delle attività cessate in provincia è di 816, e si avvicina ai valori precedenti alla pandemia. Nell’edilizia le nascite maggiori

Costruzioni EdiliziaA distanza di due anni dall’irrompere dell’emergenza sanitaria, i numeri del registro delle imprese della Camera di commercio di Ravenna segnalano un primo, parziale assestamento della natalità e mortalità imprenditoriale, senza tuttavia recuperare ancora i livelli pre-pandemia. Alle 724 iscrizioni di nuove attività economiche rilevate tra gennaio e marzo (110 in più rispetto allo scorso anno, dopo la frenata del 2020) hanno risposto 816 cessazioni, per la prima volta in ripresa verso valori più normali dopo la forte contrazione legata all’attesa dei ristori governativi per la forzata riduzione delle attività.

Il saldo risultante dai due flussi (-92 unità) fotografa un sostanziale “stallo” nella dinamica complessiva del tessuto imprenditoriale ravennate che va qualificato come un risultato “tecnico” soprattutto per il livello di cancellazioni, ancora lontano da un’evoluzione fisiologica. A questo si aggiunge la debole dinamica delle iscrizioni che, pur in ripresa rispetto al minimo del primo trimestre del 2020, comincia a registrare il clima d’incertez- za conseguente agli squilibri gepolitici innescati dal conflitto russo-ucraino. Questo in sintesi lo scenario che emerge dall’Osservatorio dell’economia dell’ente di viale Farini sui dati Movimprese elaborati da Unioncamere e InfoCamere.

I dati del primo trimestre, dunque, restituiscono il profilo di un sistema imprenditoriale ravennate che allarga il proprio perimetro soprattutto grazie alla filiera dell’edilizia e dei servizi a essa collegati (servizi immobiliari e attività professionali, tecniche e scientifiche) e dei servizi alle imprese. Presi insieme, questi settori determinano infatti un saldo positivo di 97 imprese in più nel periodo (più del 60% del quale attribuibile al solo settore delle costruzioni, bilancio influenzato dal trend positivo del comparto artigiano), confermando la spinta determinata dagli incentivi in favore delle famiglie per gli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare.
Sul fronte opposto, gli altri grandi settori tradizionali mostrano dinamiche negative; in termini assoluti, il saldo negativo più pesante si registra ancora una volta in agricoltura: -93 unità e si tratta di una tendenza di fondo che prosegue da anni, che solo saltuariamente rallenta. Seguono i saldi negativi nel commercio (-63) e nelle attività di alloggio e ristorazione (-43); contrazioni più contenute si registrano poi nelle altre attività di servizi (-15), nel trasporto (-8), nelle attività manifatturiere (-7 aziende), nei servizi di informazione e comunicazione (-3) e nell’istruzione (-3).

“Siderale”: la pittura sapiente, elegante e fantasmatica di Massimo Pulini

In mostra a Ravenna, le opere recenti dell’artista cesenate, su lastre radiografiche. Fino al 7 giugno nella Sala del Mosaico della biblioteca Classense

Sderale PuliniAl passaggio di ogni stagione si rinnova l’appuntamento nella Sala del Mosaico della Classense in cui viene esposta un’opera d’arte contemporanea. Nell’equinozio di questa primavera è stato il turno del lavoro di Massimo Pulini, artista cesenate, docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna e studioso d’arte. I suoi interventi critici nell’ambito della storia dell’arte, in particolare quella del ‘600, sono noti a cominciare dagli approfondimenti sul Sassoferrato, Ginevra Cantofoli e Benedetto Gennari, sugli artisti seicenteschi cesenati – Razzani, Serra, Savolini – fino all’ultimo e interessante intervento su un dipinto passato in asta (e poi velocemente ritirato) l’anno scorso a Madrid che Pulini ha attribuito con convinzione a Caravaggio. Queste ricerche testimoniano uno sguardo critico, attento e molto colto che non può non riverberare nel lavoro artistico di Pulini, condotto da ormai una trentina di anni.

I suoi lavori non sono mai stati semplici ma frutto di una stratificazione complessa dettata da studi, letture e dall’esperienza di un grande connoisseur. Astrologia e astronomia, mondo classico, mitologia, dimensione storica e filosofica di tempo e spazio, storia della tecnica e dell’arredo fino alla storia del gusto sono le tracce coinvolte nella serie Siderale esposta oggi a Ravenna: 49 piccole opere realizzate a pittura su lastre radiografiche, più una sciolta e collocata vicino ad un imponente orologio meccanico di fattura neoclassica cercano di esplorare la considerazione del tempo in un punto storico preciso, coincidente al passaggio dalla dimensione classica e mitologica a quella moderna e laica.

Saxl e Warburg, grandi studiosi d’arte e cultura classica e rinascimentale, così come in tempi più recenti Eugenio Garin, hanno raccontato in scritti appassionanti come il crollo del paganesimo non avesse definitivamente coinvolto l’astrologia e l’iconografia classica ad essa collegata che sopravviveranno se pur trasformati nel Medioevo e nel Rinascimento. Gli umani di quel tempo, le loro attività e inclinazioni, si pensavano in gran parte determinati dagli influssi astrali nominati tramite complesse narrazioni e iconografie mitologiche. Nel ‘400 – filosofia e medicina ancora unite – un medico come Marsilio Ficino spiega le principali complessioni, fra cui la malinconia o umor nero, come effetti dichiarati del proprio tema astrale di nascita e degli influssi ciclici dei pianeti nel corso delle vite. Neanche la proibizione di alcuni libri – come De vita di Ficino – da parte della chiesa in epoca di Controriforma potrà sopprimere fino al secolo successivo la potenza del racconto mitologico e astrologico che in varie forme narra tramite miti e allegorie la complessità delle vite.

Questa splendida dimensione narrativa del mondo comincia a incrinarsi e a fluttuare come reperti di un naufragio in epoca moderna. Non so se il punto di crisi sia stato più nutrito dal razionalismo di Cartesio o dalla necessità economica di un tempo meccanico e laico imposta dalla prima rivoluzione industriale a fine ‘700: fatto sta che i pianeti e le loro personificazioni mitologiche, le narrazioni classiche e gli influssi astrali tramontano per sempre, proprio nel momento della nascita degli orologi settecenteschi che hanno ispirato il lavoro di Pulini. L’artista ricompone in queste opere le spoglie di un mondo di memorie dipingendo su lastre radiografiche, un supporto che rende metaforicamente la profondità, l’aspetto di ciò che non è apparentemente visibile, e contemporaneamente dà spazio al nero. Questo colore rimanda ai modelli reali degli orologi ed esalta la pittura veloce sovraimpressa, classicamente compendiaria, che tratteggia miti e figure allegoriche, costellazioni e simboli di un mondo che non è più. Pulini esercita una pittura sapiente, elegante e fantasmatica che onora maliconicamente un mondo sconosciuto alla maggior parte dei contemporanei. Rimane la storia a guardare, scandagliare il passato e sorvegliare il presente. Rimane l’arte – quella di Pulini, fra altri – a coltivare le memorie in un esercizio importante di bellezza e pensiero critico.

Massimo Pulini. Siderale. Biblioteca Classense (Sala del Mosaico) Ravenna; fino al 7 giugno; orari: Mar-Sab 9-18.30; chiuso Dom e Lun e giovedì 2 giugno.

Donazione organi: prelevati 2 fegati, 4 reni e 6 tessuti corneali in 48 ore

La “maratona” all’ospedale di Lugo. Il direttore: «Grazie ai nostri professionisti e alle famiglie per il gesto di generosità»

Foto Equipe Prelievo Ospedale LugoUna maratona di 48 ore ha permesso la donazione di sei organi e sei tessuti da quattro pazienti deceduti all’ospedale di Lugo.

L’intenso lavoro organizzativo dei professionisti svolto dal personale dello staff “Ufficio di Coordinamento Ospedaliero Procurement” – in stretta collaborazione con tutta la squadra di Anestesia e Rianimazione, dal personale infermieristico delle Sale Operatorie e dell’Oculistica – ha permesso il prelievo in particolare di due fegati, quattro reni e sei tessuti corneali.

«A tutti i professionisti che si sono impegnati in una missione complessa e articolata nell’arco di un lasso di tempo di 48 ore – ha commentato Paolo Tarlazzi, direttore del presidio ospedaliero di Lugo – va un sentito ringraziamento. Unitamente il pensiero e un altrettanto caloroso ringraziamento per questo grande gesto di generosità lo rivolgo alle famiglie, che hanno espresso la volontà alla donazione di organi e tessuti dei propri congiunti. Grazie alla loro sensibilità altre persone potranno ricominciare a vivere una vita normale».

 

I “cugini” tedeschi a Ravenna: celebrati i 30 anni di gemellaggio con l’Ostalbkreis

Il patto d’amicizia si è sviluppato tra la provincia e con altri nove Comuni del territorio

OstalbkreisIn occasione del XXX anniversario del gemellaggio tra la Provincia di Ravenna e l’Ostalbkreis, si è svolto nella sala consigliare del palazzo della Provincia un momento celebrativo.

L’Ostalbkreis è uno dei circondari dello stato tedesco del Baden-Württemberg. Il patto d’amicizia sottoscritto tra la Provincia e il distretto tedesco è stato in questi trent’anni moltiplicatore di altri nove gemellaggi tra Casola Valsenio, Faenza, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Russi, Cotignola, Cervia, Solarolo, Castel Bolognese e le municipalità dell’Ostalb contribuendo ad incentivare intensi scambi tra giovani, associazioni e cittadini tra i due territori.

Alla cerimonia in Provincia ha partecipato, oltre a una rappresentanza della Provincia stessa e dell’Ostalb, una folta delegazione dei Comuni della provincia di Ravenna ed è stata l’occasione anche per una presentazione del territorio e in particolare dei nove Comuni gemellati.

La delegazione tedesca ha poi proseguito la propria visita istituzionale ai principali monumenti cittadini.

Da Conselice un aiuto ai giornalisti: on line l’osservatorio sulla libertà di stampa

Strumento pratico contro chi molesta il diritto di cronaca. Il presidente è Paolo Berizzi

Monumento Alla Stampa Clandestina 1
Il monumento alla stampa clandestina di Conselice

È online (a questo link) il nuovo osservatorio sulla libertà di stampa. Si tratta di un portale nato a Conselice, grazie alla collaborazione e all’impegno del Comune con la Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e l’Associazione della stampa Emilia Romagna (Aser).

Da tempo Conselice ha scelto di identificarsi come città per la difesa dei diritti dei giornalisti: non a caso è l’unico Comune in Italia che ospita un monumento dedicato alla libertà di stampa, ovvero una pedalina utilizzata dalla resistenza per la stampa clandestina in epoca fascista.

Il nuovo portale è stato presentato nei giorni scorsi nella sala consigliare del municipio di Conselice, alla presenza del giornalista di Repubblica e scrittore Paolo Berizzi, presidente dell’Osservatorio di Conselice, del sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, Davide Baruffi, dei vertici di Aser, Matteo Naccari, e Fnsi, Raffaele Lorusso e dei rappresentanti dell’ordine dei giornalisti nazionale e regionale.

Sono inoltre intervenuti alcuni giornalisti vittime di minacce e soprusi in ambito lavorativo, che hanno portato la loro testimonianza, ribadendo l’importanza di questo nuovo portale, «pungolo per la politica su un diritto fondante della nostra Costituzione, sul quale non bisogna mai abbassare la guardia, che è la libertà di espressione», come ribadito dai fondatori.

Il portale è uno strumento pratico contro chi molesta il diritto di cronaca e la libertà di espressione: «sarà uno strumento per non lasciare soli i cronisti e avere informazioni sui casi di minacce ai giornalisti, in Emilia Romagna e non solo – scrivono in una nota gli organizzatori -. L’obiettivo è quello di far sentire la vicinanza di sindacato, società civile e istituzioni a quegli operatori dell’informazione il cui lavoro è contrastato da intimidazioni, querele-bavaglio, minacce fisiche e digitali, odio in rete in un contesto in cui fenomeni di precariato limitano la libertà dei giornalisti e quindi il diritto dei cittadini di essere informati al meglio».

Marina di Ravenna punta sul cosplay: in arrivo un festival tra fumetti e giochi

Dal 2 al 5 giugno in piazza Dora Markus, con stand e il volto noto Sunymao a presentare

SunymaoMarina di Ravenna si autoproclama “capitale del cosplay” e la pro loco ufficializza la prima edizione del festival “Comics & Games”, in programma dal 2 al 5 giugno in piazza Dora Markus.

Un appuntamento da non perdere per gli appassionati di cosplay – il passatempo consistente nel travestirsi da personaggi di videogiochi, fumetti, cartoni animati, film o letteratura fantasy – di cui ci sarà anche un concorso. Ma anche per chi ama giochi da tavolo e di ruolo, con stand dedicati al mondo del fumetto, ai videogiochi, alla cultura pop.

Grande protagonista sarà Sunymao (nella foto), cantante e volto televisivo di All Togeteher Now, nome d’arte di Sunita Zucca, nata a Darjeeling, in India nel 1985, e a adottata da una famiglia di Prato. «Sunymao è un personaggio di mia inventiva, disegnata ai tempi delle superiori che rappresenta me stessa in versione antropomorfa, metà gattina e metà umana» spiega sulla sua pagina Facebook la cosplayer e modella.

Quattro storici a confronto sulla guerra russo-ucraina, tra Europa, Usa e Cina

Seminario di attualità alla Casa Melandri di Ravenna, martedì 10 maggio

Guerra Ucraina Russia Ultime NotizieIl Centro relazioni culturali dedica l’incontro mensile del martedì a un approfondimento sul tema della guerra russo-ucraina. Martedì 10 maggio alle ore 18, nella sala D’Attorre di Casa Melandri in via Ponte Marino 2, in centro a Ravenna, si confronteranno alcuni studiosi di storia contemporanea.

«Nonostante lo sforzo profuso – spiegano i promotori dell’iniziativa in una nota inviata alla stampa -, i risultati in termini di comprensione e di profondità della riflessione sono sinceramente modesti. Dopo una prima fase emergenziale, ora l’attenzione sembra essersi concentrata su due principali direttrici. Da un lato il richiamo ad un legittimo quanto sterile pacifismo. Dall’altro la trasformazione del conflitto nello specchio nel quale si riflettono contraddizioni e divisioni del quadro politico-culturale nazionale (con le “tifoserie” sempre più accanite nel dividersi tra pro-Putin e pro-Zelensky)».

Il seminario è un tentativo «di andare controcorrente, nella convinzione che il medio-lungo periodo, cioè la profondità dell’indagine storica, possano davvero fornire spunti di riflessione meno banali e meno improvvisati sul drammatico ritorno della guerra nel continente europeo».

Introdurrà la serata Luigi Canetti, direttore del dipartimento di Beni culturali, affidando poi a Michele Marchi la conduzione di un dialogo che vede un confronto tra Alberto Basciani dell’Università di Roma tre, Fulvio De Giorgi dell’università di ca’ Foscari di Venezia e Mario Del Pero del Centro di studi politici di Parigi, autorità riconosciute nei loro diversi campi storici ( rapporti est-ovest Europa, rapporti sino-europei, politica estera statunitense).

L’idea di mettere attorno ad un tavolo quattro storici, rispettivamente esperti di integrazione europea, Stati Uniti, est Europa e Russia e Cina. va nella direzione di ricercare le radici profonde e complesse del conflitto. Tutto ciò con l’obiettivo di andare alla ricerca di qualche risposta attorno ad almeno cinque grandi questioni: “cosa ci dice la guerra del rapporto mai definito e mai completamente sciolto tra Russia ed Europa”; “cosa ci dice ancora la guerra del legame sino-russo e ancor di più del rapporto in atto tra la clamorosa crescita cinese dell’ultimo cinquantennio e l’area europea”; “cosa ci dice la guerra a proposito del nuovo antagonismo globale sino-americano (una nuova Guerra fredda?)”; “cosa ci dice ancora la guerra del rapporto euro-atlantico e della sua evoluzione dalla fine della Seconda guerra mondiale sino ai nostri giorni”; “cosa ci dice infine la guerra del processo di integrazione europea, con la clamorosa necessità di andare definitivamente verso la scelta dell’efficienza politica e dell’autonomia strategica”.

L’ingresso è libero. Per informazioni: 0544.482227 – crc@comune.ra.it.

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