lunedì
07 Luglio 2025

Al Rasi arriva Fratellina, premiato come “migliore novità italiana” nel 2023

Lo spettacolo di Spiro Scimone andrà in scena giovedì 20 febbraio, con speciali convenzioni per abbonati e universitari

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In una scena scarna, sormontata s0lo da un armadio, due letti a castello e una luna di cartone, quattro protagonisti (Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca Cesale, Giulia Weber), raccontano una realtà che sta capitolando davanti ai nostri occhi,  tra il dramma di questi tempi e la perdita dei valori dell’umanità. Fratellina è lo spettacolo di Spiro Scimone (regia di Francesco Sframeli) riconosciuto nel 2023 come “migliore novità italiana” con l’assegnazione del premio “Le Maschere del Teatro Italiano”. Lo spettacolo fa parte del cartellone de La Stagione dei Teatri e andrà in scena giovedì 20 febbraio (ore 21) al Teatro Rasi.

L’opera è stata prodotta dall’associazione culturale Scimone Sframeli/Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con Istituzione Teatro Comunale Cagli. La serata si svolgerà inoltre con il contributo del Gruppo Consar.

I biglietti sono in vendita al Teatro Rasi (giovedì dalle 16 alle 18) al Teatro Alighieri, sul sito di Ravenna Teatro o nelle agenzie La Cassa Spa e Iat Ravenna. Il servizio di prevendita comporta la maggiorazione del 10% sul prezzo del biglietto. Il settore unico intero ha un costo 18 euro, 16 per il ridotto e 10 per gli under26. Gli abbonati che non hanno scelto questo spettacolo potranno acquistare il biglietto a soli 10 euro mentre gli universitari del campus di Ravenna (grazie alla collaborazione con Fondazione Flaminia) potranno accedere gratuitamente.

Report: «Una nave legata a un oligarca vicino a Putin lavora al rigassificatore»

La ricostruzione della trasmissione di Rai3 e i chiarimenti di Saipem (gruppo Eni) che sta realizzando l’impianto per conto di Snam. L’impianto da un miliardo di euro è stato voluto dal governo Draghi per ridurre la dipendenza dal gas russo

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Una ripresa dell’inchiesta di Report sulla spiaggia di Punta Marina, con i lavori per il rigassificatore sullo sfondo

Per costruire il rigassificatore di Ravenna, progetto approvato d’urgenza in tempi record per trovare di fatto un’alternativa al gas russo di Putin, sta lavorando anche una nave di una società legata proprio alla stessa Russia di Putin. Uno scenario paradossale e inaspettato, non privo di rischi, ricostruito in una delle inchieste di Report andate in onda domenica sera, 16 febbraio, e disponibile su Rai Play a questo link.

I riflettori dei giornalisti della trasmissione sono puntati sulla nave Blue Sky, un cargo lungo 92 metri e largo 24 che sta lavorando al largo di Ravenna da mesi, in particolare per posare in fondo al mare i tubi che dovranno collegare il rigassificatore di Punta Marina a terra, per un percorso di oltre otto chilometri. Battente bandiera di Palau, piccolo arcipelago dell’Oceano Pacifico, la nave è di proprietà di una società turca dietro la quale ci sarebbero però – viene spiegato nel corso della puntata della trasmissione televisiva – due imprenditori russi, soci in affari del magnate dell’Oil & Gas Valery Kolikov, oligarca considerato molto vicino a Putin, da lui omaggiato in passato anche con una medaglia d’oro per motivi patriottici.

Tra i numerosi appalti ottenuti per le sue società da parte di Putin, anche quello relativo al cosiddetto Nord Stream 2, gasdotto che avrebbe dovuto trasportare il gas proveniente dalla Russia in Germania, attraverso il Mar Baltico. In quel cantiere – rivela Report – era impegnata la stessa nave ora al largo di Ravenna, chiamata allora Blue Ship. Secondo quanto ricostruito dai giornalisti, finì fuori dall’elenco delle navi russe sanzionabili dagli Stati Uniti solo grazie a un passaggio di proprietà, risultando a un certo punto di una fondazione tedesca classificata come ente governativo, ma finanziata – viene rivelato dai giornalisti – per circa 20 milioni di euro dalla nota multinazionale russa Gazprom.

Ora la nave, con un altro nome, opera a Ravenna, grazie a un appalto affidatole da Saipem, la società controllata da Eni e Cassa Depositi Prestiti che sta realizzando il rigassificatore per conto di Snam, il colosso semi pubblico italiano, primo operatore europeo nel trasporto del gas naturale, a cui ha commissionato il progetto il Governo Draghi.

In una nota inviata a Report (qui la versione integrale), Saipem assicura di aver operato nella massima trasparenza e che tutti i controlli previsti dalle procedure di affidamento avrebbero dato esito negativo, informando di aver avviato anche un rapporto di collaborazione con le procure di Milano e Ravenna, ma «non consta che le indagini espletate abbiano evidenziato profili di irregolarità».

In centinaia a Lido Adriano per l’inaugurazione della Corte dei Golosi (ex Pritona)

I titolari: «Affluenza straordinaria, fuori dai nostri pronostici. Questo ha causato qualche rallentamento, ma vogliamo rodarci per la stagione»

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In centinaia a Lido Adriano per l’inaugurazione della Corte dei Golosi (ex Pritona): le porte del ristorante di cucina veneto-romagnola si sono ufficialmente aperte sabato 15 febbraio, con un buffet di benvenuto e una cena alla carta accompagnata dalla musica di Stefania Francesconi. Alle 150 prenotazioni ricevute, si sono aggiunti nel corso della serata ulteriori 200 clienti. La serata di domenica invece ha contato oltre 60 coperti.

«Un’affluenza straordinaria, fuori dalle nostre previsioni – commentano i titolari Danilo Cattapan e Orchidea Zanelli – durante l’intero fine settimana però siamo stati costretti a lavorare sotto organico, anche a causa di un’emergenza dello chef, accusando qualche ritardo nel servizio, per cui ci scusiamo sentitamente. L’obiettivo ora è quello di rodarci alla perfezione in vista della stagione estiva, apportando anche qualche modifica mirata al menù». La cura dei fornelli infatti passerà a Cattapan, felice di dare forma con le proprie mani alla sua idea di cucina “fusion” tra le due regioni: «Il focus sarà completamente incentrato sul binomio veneto-romagnolo: la proposta di pesce sarà invece disponibile solo su prenotazione, sempre prestando la massima attenzione alla qualità del prodotto e alla freschezza del pescato».

Durante la serata di inaugurazione, un pensiero speciale è andato a a Luciano Cattapan, fratello di Danilo, che «con passione e dedizione ha contribuito alla realizzazione di questo progetto, condividendo il nostro sogno – sono le parole dei titolari -. Scomparso lo scorso dicembre, il suo impegno e il suo entusiasmo resteranno per sempre parte di questa avventura. A lui va il nostro ricordo e il nostro affetto».

Il ristorante è aperto dal martedì alla domenica a pranzo (con un menù dedicato ai lavoratori) e cena, con un menù di terra e una proposta di pizza tradizionale e gourmet.

La Consar torna alla vittoria ed è matematicamente ai play-off

Battuto 3-2 Pineto e vetta a -2. Ora due trasferte consecutive per Ravenna

Esultanza Finale

La Consar Ravenna batte al Pala De André l’Abba Pineto 3-2, torna a vincere dopo due sconfitte di fila e con quattro giornate d’anticipo centra il traguardo dei playoff.

«Abbiamo disputato un primo set ottimo e un secondo set buono – dichiara il coach Valentini -, spingendo in tutti i fondamentali a partire dalla battuta, poi dal terzo set Pineto, con un assetto particolare senza l’opposto titolare, e aumentando il livello del suo servizio ci ha messo in difficoltà e non siamo più riusciti a gestire il cambio palla. Sono contento per la vittoria ma c’è da riflettere su alcune situazioni, che abbiamo chiare e che dobbiamo sistemare in vista dei playoff, e siamo consapevoli di non essere in un momento brillante».

In testa la capolista Brescia è stata sconfitta ad Aversa e superata da Prata, che ora ha 2 punti in più della Consar, che è la squadra con più vittorie del campionato. Ravenna ora è attesa da due trasferte consecutive, a Cuneo e in Brianza.

Ai play-off accedono le prime 7 del campionato, con la capolista che entrerà in scena solo dalle semifinali.

Classifica 22

Il Ravenna fermato sul pari a Piacenza e il Forlì scappa in testa alla classifica

Serie D: piccola svolta nel gruppo D. I giallorossi reclamano per un rigore

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Il Ravenna pareggia 0-0 a Piacenza (reclamando un rigore nel finale) e vede scappare il Forlì, che vincendo 1-0 in casa contro il Cittadella Vis Modena si porta in testa alla classifica (girone D del campionato di calcio di serie D) a +2 sui giallorossi.

Un mezzo passo falso per quanto riguarda il risultato per un Ravenna che però avrebbe meritato sicuramente la vittoria sul difficile campo di Piacenza, grazie a un finale davvero arrembante.

Ora bisognerà voltare pagina in fretta, cercando di recuperare i 2 punti di distanza dal Forlì già domenica prossima, con i giallorossi che torneranno al Benelli per affrontare l’abbordabile Riccione, con gli occhi anche a Lentigione, dove il Forlì sfiderà la quinta in classifica.

Volano fuori strada con l’auto nella notte: in quattro all’ospedale

Lungo la Bagnolo-Salara, tra Castiglione e Casemurate

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Foto di Massimo Argnani

Se la sono cavata fortunatamente con ferite giudicate “soltanto” di media gravità le quattro persone a bordo di una Fiat Punto finita fuori strada nella notte tra sabato e domenica su via Bagnolo-Salara, tra gli abitati di Castiglione di Ravenna e Casemurate.

L’incidente è avvenuto attorno all’1 di notte, quando per cause in corso di accertamento da parte della polizia locale, il conducente dell’auto (che stava procedendo in direzione Cervia) ha perso il controllo del mezzo nell’affrontare una curva, volando nei campi fuori strada.

Sul posto diverse ambulanze e i vigili del fuoco. Le quattro persone – tutte di origini straniere – sono state portate in ospedale per le cure del caso.

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Foto di Massimo Argnani

Ancora un titolo per Sara Errani: a Doha vince il doppio, dodici anni dopo

In coppia con Jasmine Paolini al Qatar Open, primo torneo Wta 1000 della stagione

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Infinta Sara Errani. A poche settimane dal suo 38esimo compleanno, la tennista di Massa Lombarda ha vinto il primo titolo del 2025 sul cemento outdoor di Doha, sede del primo torneo WTA 1000 della stagione.

In coppia con l’amica Jasmine Paolini ha infatti vinto il doppio al Qatar Open, battendo in finale (7-5, 7-6) la coppia composta dalla cinese Xinyu Jiang e dalla taiwanese Fang-Hsien Wu.

Per Errani e Paolini si tratta del primo titolo stagionale, il sesto di coppia ed il terzo in un evento “Mille” dopo i due trionfi dello scorso anno conquistati rispettivamente sulla terra rossa degli Internazionali d’Italia a Roma e sul veloce del China Open a Pechino.

«È davvero speciale, credo di avere vinto qui tipo dodici anni fa (era il 2013, ndr) – ha dichiarato Errani – è davvero tanto tempo! Sono molto felice di giocare con Jasmine, ci divertiamo molto e questa è la cosa più importante».

Per Sara Errani è il 33esimo titolo in carriera in doppio nel circuito maggiore: il primo risale ormai a 17 anni fa al Wta di Palermo, in coppia con Nuria Llagostera Vives.

Il premio del Mei di Faenza a Lucio Corsi: «Un vero inno cantautorale giovanile»

L’artista era già stato omaggiato dal Meeting in due precedenti edizioni della rassegna

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Lucio Corsi premiato dallo staff del Mei composto da Gabriele Lobascio, Fabio Gallo e Marco Mori

Poche ore prima della finale che lo ha visto chiudere il suo sorprendente Festival al secondo posto (con tanto di Premio della Critica), il cantautore Lucio Corsi è stato premiato a Sanremo dallo staff del Mei, il Meeting delle Etichette Indipendenti che tornerà a Faenza con la nuova edizione il prossimo ottobre.

Corsi ha ricevuto la targa per il «Miglior artista indipendente al Festival di Sanremo 2025», dopo che la rassegna faentina lo aveva già premiato al Mei-Millenials nel 2017 e al Mei 2023 come miglior artista indipendente dell’anno.

Il suo brano Volevo essere un duro è giudicato dal Meeting (che ha ricordato anche «lo straordinario duetto con Topo Gigio») come «un vero inno cantautorale giovanile».

Gli universitari: «A Ravenna mancano alloggi, mensa e spazi per socializzare»

La voce della popolazione studentesca tramite due associazioni, Sig e Universirà: «Il campus frammentato in tante sedi toglie il senso di comunità. E trovare locali aperti a tarda notte è quasi impossibile»

Libro Università

Non bastano sedi didattiche e corsi di studio per trasformare una città in una città universitaria: a Ravenna l’offerta formativa continua ad ampliarsi, ma gli studenti lamentano che le infrastrutture e il tessuto cittadino non sembrano recepire i loro bisogni, in particolar modo di chi è pendolare o vive fuori sede.

Le criticità principali rilevate riguardano la frammentazione delle sedi, la crisi abitativa e degli spazi didattici, la mancanza di luoghi sicuri e interni all’università per socializzare o consumare un pasto, e ancora vita notturna insoddisfacente e una proposta culturale troppo elitaria e incentrata su un pubblico adulto. Piacciono invece le dimensioni ridotte della città, la sua storia e le proiezioni per il futuro, che tratteggiano una Ravenna sempre più a misura di universitario.

A farsi portavoce degli studenti del campus cittadino sono Arianna Castronovo (rappresentante degli studenti di Giurisprudenza del sindacato studentesco Sig – Studenti Indipendenti Giurisprudenza) e Davide Carpi (presidente dell’associazione studentesca UniversiRà).

Castronovo frequenta il quinto anno del corso di Giurisprudenza a Bologna, ma, a causa della mancanza di rappresentanti studenteschi all’interno del polo ravennate, si divide tra le due città per garantire appoggio e supporto agli studenti di Ravenna: «Il rapporto di intensa collaborazione è nato durante l’alluvione e si è intensificato nel febbraio 2024, quando l’emergenza spazi ha colpito in particolare la sede di Giurisprudenza. Il secondo piano dell’edificio fu dichiarato inagibile e a rischio crollo, aggravando la situazione già critica della sede, tra aule insufficienti e la mancanza di spazi per socializzare o sostare tra le lezioni. È come se a Ravenna l’università fosse un luogo da attraversare, e non da vivere».

Carpi frequenta invece il secondo anno del corso di Biologia marina e vive a Ravenna dall’ottobre del 2024: «L’accoglienza universitaria è stata fredda. Una parte del plesso in cui svolgevo le lezioni era chiusa per lavori e in un primo periodo la sensazione è stata quella di continuare a frequentare le scuole superiori. Credo che la città debba dotarsi di strutture adeguate per un’offerta più funzionale».

Oltre agli spazi didattici «per cui non può bastare un edificio dotato unicamente di aule, sedie e scrivanie», come ricorda Castronovo, manca un servizio di mensa a prezzi accessibili dedicato agli studenti e non tutte le sedi offrono spazi adeguati per i pasti. Le difficoltà legate alla reperibilità e ai costi degli alloggi invece sono note: «L’arrivo nel 2020 degli studenti di Medicina (che oggi conta circa 500 iscritti, ndr) ha impattato sulle possibilità di locazione non solo degli universitari, ma dei cittadini ravennati in generale», appunta Castronovo. Carpi sottolinea invece la difficoltà di trovare alloggi a prezzi accessibili: «La ricerca di una casa è individuale. I dormitori non sono sufficienti a coprire la richiesta degli studenti e i proprietari immobiliari sanno di poter giostrare a piacimento i prezzi».

Tra i nodi della vita studentesca vi è poi la frammentazione del polo universitario tra i vari ambienti cittadini anziché l’accentramento in un vero e proprio campus: «L’intuizione di non costruire una cittadella universitaria ex novo, ma di riqualificare vari edifici sparsi – commenta Castronovo – è una scelta che abbraccia la città incentivando una forte contaminazione tra studenti e cittadini. Questo è positivo anche in relazione ai corsi di laurea offerti dall’ateneo, che guardano alla realtà locale, come mosaico, beni culturali o biologia marina. Scegliere un’università diffusa obbliga però a riflettere sulla sicurezza della città, che deve essere garantita a tutto tondo per la tutela degli studenti. Proprio su questo tema, abbiamo presentato lo scorso giugno un’indagine studentesca sulla percezione di molestie e violenza di genere ed è in programma l’istituzione di uno sportello di accoglienza».

Il rovescio della medaglia però vede una popolazione studentesca frammentata e poco unita: «Manca il senso di comunità e di “grande università” che si percepisce in città come Bologna – commenta Carpi –. C’è poca coesione tra gli studenti di corsi differenti e spesso mancano le occasioni di confronto. Nel 2015 è stata fondata UniversiRà proprio per sopperire a queste problematiche». Nata dall’intuzione di un gruppo di amici, l’associazione ha creato negli anni diversi momenti di incontro e intrattenimento, dagli aperitivi studenteschi nei bar del centro agli incontri divulgativi. «Una volta l’associazione coinvolgeva un centinaio di persone, ma oggi all’attivo siamo rimasti in tre. Con il ricambio generazionale c’è stato un progressivo abbandono del progetto.Quest’anno proveremo a rilanciarci con un’offerta in parte formativa, con un ciclo di incontri sull’ecoansia e uno per la giornata contro la violenza di genere, in collaborazione con la Casa delle donne, con un focus sulla violenza invisibile del linguaggio, e in parte di svago, con nuove serate universitarie nei bar della città».

Le occasioni di svago e “movida” sembrano essere infatti un altro punto carente del Ravennate: «È praticamente impossibile trovare locali aperti a tarda notte. La città è bella e tranquilla, ma anche durante il giorno sembra guardare prevalentemente a lavoratori o pensionati. L’offerta culturale valorizza il teatro, la musica e l’opera, ma sembra muoversi poco “dal basso”. Ravenna non ha ancora un’identità universitaria definita, ma le prospettive per il futuro sono promettenti» si augura Carpi. Anche per Castronovo il tema è cruciale e divisivo: «Se Ravenna vuole diventare una città universitaria sarà fondamentale mettere al centro il tema dello svago, ma questo significa fare delle scelte: la trasformazione della città deve essere dettata da una linea sicura e definita o saranno il mercato e i luoghi di consumo a trasformarla. Bisogna puntare su una socialità sostenibile, che non entri in conflitto con le vite dei residenti e che non dipenda dal consumo. La rivoluzione dovrebbe partire dall’offerta culturale, con una programmazione che riparta dai giovani, intesi non solo come fruitori passivi ma come protagonisti di una scena culturale in crescita. Non farlo significa consegnare Ravenna in mano alle logiche di mercato».

Trasferta insidiosa per il Ravenna: a Piacenza ci saranno anche quasi 300 tifosi

Serie D: i giallorossi cercano un’altra vittoria per mantenere la testa della classifica. L’altra capolista Forlì in casa contro il Cittadella Vis Modena

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I tifosi del Ravenna in una delle trasferte di questo campionato (a Sasso Marconi)

Dopo una settimana intensa e ricca di soddisfazioni, il Ravenna si prepara a tornare in campo per una delle sfide più insidiose del campionato (girone D di serie D). Domenica i giallorossi saranno ospiti del Piacenza allo stadio Garilli, in una partita che si preannuncia combattuta sotto ogni aspetto.

I padroni di casa stanno vivendo una stagione ben al di sotto delle aspettative. Dopo aver vinto i playoff la scorsa stagione, come il Ravenna, il Piacenza era partito con l’ambizione di lottare per la promozione, ma i risultati non sono mai stati all’altezza delle premesse. La squadra ha vissuto un periodo travagliato, con l’alternanza in panchina tra il tecnico Rossini e il successivo subentro di Carmine Parlato, che non ha portato il cambio di marcia sperato. La società ha quindi deciso di riaffidarsi a Rossini, nella speranza di risollevare un cammino che vede attualmente i biancorossi coinvolti nella lotta per evitare i playout.

Dal canto suo, il Ravenna arriva a questa sfida con grande entusiasmo. La formazione di mister Marchionni ha consolidato la vetta della classifica grazie a due vittorie casalinghe convincenti: prima il 4-0 rifilato all’Imolese in campionato, poi il 2-0 alla Lavagnese nella semifinale d’andata di Coppa Italia. I giallorossi vogliono ora chiudere nel migliore dei modi questa settimana, cercando di conquistare altri tre punti fondamentali nella corsa verso l’obiettivo finale.

Sul fronte formazione, non ci sono novità tra gli indisponibili, ma torna a disposizione Lordkipanidze dopo aver scontato il turno di squalifica. Il centrocampista si candida per una maglia da titolare, pronto a prendere il posto di Ilari, fermo ai box dopo l’infortunio subito contro l’Imolese.

Grande attesa anche sugli spalti: saranno circa 250 i tifosi giallorossi che risaliranno la via Emilia per sostenere la squadra.

Come al solito, occhi anche sugli altri campi, con l’altra capolista Forlì (appaiata al Ravenna a quota 54 punti, ormai 5 in più rispetto alla terza in classifica Tau) che ospita il Cittadella Vis Modena.

«L’università deve concentrarsi in meno sedi per creare più senso di comunità»

Luca Cipriani è il nuovo presidente del campus. All’ex museo Tamo una sala studio e laboratori. Corsi da riorganizzare anche per i tagli del Governo. Si studia una soluzione per la mensa

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L’interno dell’ex chiesa di San Nicolò a Ravenna

Nelle intenzioni dei vertici dell’Università di Bologna per l’insediamento di Ravenna c’è la volontà di ridurre il numero delle sedi in città per rispondere a tre esigenze: favorire il senso di comunità creando concentrazioni più consistenti di studenti e professori, ridurre i costi di affitti e portineria, migliorare i servizi a disposizione della popolazione studentesca.

Lo spiega il professore Luca Cipriani, docente originario di Arezzo, da vent’anni a Ravenna e da poche settimane alla presidenza del campus per il primo mandato triennale. «L’idea del campus diffuso nel cuore della città è molto affascinante, ma farla funzionare richiede molto sforzo. Abbiamo a disposizione molti edifici, ma spesso sono immobili storici e quindi, nonostante le grandi superfici, gli spazi utili sono ridotti. La frammentazione rende più difficile implementare servizi a favore degli studenti che invece devono essere superiori alla media affinché il campus sia attrattivo».

Dal primo corso in Scienze ambientali nell’aula magna di Casa Matha in piazza Costa, che segnò la nascita dell’insediamento ravennate nel 1989, l’avamposto dell’Unibo è cresciuto fino allo scenario attuale che conta 23 corsi (tra triennali, magistrali e master) distribuiti su oltre dieci sedi (di cui due a Faenza e una a Lugo) per una popolazione studentesca che quest’anno supera le quattromila unità. «Oggi siamo insediati in alcuni edifici davvero di grande pregio architettonico e storico, ma abbiamo bisogno di recuperare edifici di una certa consistenza dimensionale per avere contenitori che superino l’idea che l’università sembri ancora la scuola superiore». In arrivo nuovi spazi in via Sant’Alberto: «Per giugno dovrebbero essere pronte le aule di Scienze ambientali».

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Il professore Luca Cipriani

Un anno fa il rettore Giovanni Molari annunciò che gli spazi dell’ex chiesa di San Nicolò in via Rondinelli, che fino a dicembre 2023 ospitavano il museo Tamo, le cui collezioni sono state destinate al museo Classis, sarebbero passati nelle disponibilità dell’Università. Cipriani conferma: «La proprietà degli immobili è divisa fra Comune e Demanio e le trattative proseguono». Nell’ex chiesa di San Niccolò sarà realizzata una nuova sala studio con dotazioni bibliotecarie, della superficie complessiva di circa 950 metri quadrati. A questa si aggiungeranno altri spazi presenti nelle corti interne – per circa ulteriori 350 metri quadrati – da destinare a laboratori e aule per i corsi di studio in Restauro. Infine, sarà realizzato un punto ristoro a cui saranno collegati ampi spazi coperti nei chiostri. «Per un completo consolidamento del campus di Ravenna – disse Molari – si renderà necessaria l’acquisizione di un ulteriore nuovo edificio di circa tremila metri quadrati da destinare ad aule per l’attività didattica con integrati laboratori».

Tra le mancanze del campus cui si vuole porre rimedio, circostanza segnalata da tempo dagli studenti, la questione mensa. «La distribuzione frammentata degli studenti rende troppo ottimistico pensare a una mensa nel senso classico – riconosce Cipriani –, ma stiamo lavorando perché almeno si arrivi a un servizio di ristorazione a prezzi calmierati, visto che la media dei prezzi dei ristoranti cittadini è tarata più sui turisti che sugli studenti. Con una battuta possiamo dire che manca quella che in Toscana chiameremmo “bettola”».

Nonostante le difficoltà finora ricordate, i numeri dicono che le matricole a Ravenna aumentano. «A mio avviso è una conseguenza del legame tra le caratteristiche della città e la proposta formativa. I corsi in beni culturali sono un esempio chiaro: in certe tematiche il nome Ravenna è un brand molto spendibile».

Far corrispondere l’identità della città con quella del campus sarà anche una delle linee guida di una inevitabile ristrutturazione generale dell’offerta didattica dell’Unibo: «A livello nazionale siamo di fronte alla seconda riduzione del 10 percento dei trasferimenti di fondi dallo Stato alle Università. Questo impone di razionalizzare e cercheremo di farlo in modo che sia un’occasione utile, magari individuando i profili maggiormente richiesti nella società. Penso che Ravenna possa avere ampi margini di miglioramento nell’attrattività per le magistrali: nella scelta di una triennale a vent’anni incide anche l’aspetto dei divertimenti che offre una città dove andare a studiare, la magistrale è una scelta fatta con maggiore consapevolezza verso la specializzazione e a quel punto è più probabile percepire come un vantaggio avere aule con pochi studenti e rap- porti più diretti con i professori».

E infine Cipriani mette un altro obiettivo nel suo mandato: «Possiamo migliorare la percezione della cittadinanza verso quello che fa l’Università per la comunità. Non mancano le iniziative aperte al pubblico, ma dovremmo renderle più visibili, magari un appuntamento con cadenza fissa nei luoghi della città».

«Violentata da due ragazzi dopo la festa in spiaggia», 19enne americana in tribunale

L’avvocato: «Giunta appositamente dagli stati uniti, ha offerto una ricostruzione lucida di ciò che ricorda»

Violenza Sessuale

Nel pomeriggio di ieri (14 febbraio) si è tenuta in tribunale a Ravenna l’udienza, in incidente probatorio, dove è stata sentita la testimonianza di una giovane americana, presunta vittima di una violenza sessuale di gruppo da parte di due giovani ravennati, avvenuta a fine agosto 2024.

A ricostruirlo è l’avvocato Angelo Stirone, che assiste la ragazza. «La diciannovenne è giunta appositamente dagli Stati Uniti per rendere in prima persona la propria testimonianza, con le fatiche ed il dolore che tale scelta comporta».

L’audizione della ragazza è avvenuta in modalità protetta ed è durata diverse ore. «Ha offerto una ricostruzione lucida di ciò che ricorda (dopo un cocktail i suoi ricordi si sono fatti annebbiati, ndr)» -, dice il difensore. «Per questo motivo, siamo fiduciosi che il procedimento, ancora in fase di indagini preliminari, giunga a una rapida definizione», conclude.

La vicenda era maturata nel corso di una festa in uno stabilimento balneare a Punta Marina Terme. La ragazza si era prima confidata con la padrona di casa e poi aveva chiamato i suoi genitori in America. Su loro consiglio, il lunedì notte era andata in ospedale a farsi visitare. E poi era ripartita subito per gli Stati Uniti.

Le indagini dei carabinieri dell’investigativo sono coordinate dal Pm Lucrezia Ciriello. (fonte Ansa.it)

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