Congresso Pd: nasce a Ravenna il comitato per Giachetti-Ascani

Pd: Giachetti, Con Ascani In Parit‡, Noi Un'altra Opzione

Ascani e Giachetti

Non tutti i renziani sosterranno Maurizio Martina, dopo il ritiro di Minniti. Ecco chi ne fa parte sul territorio

In vista del congresso del Pd, dopo i comitati per Nicola Zingaretti e per Maurizio Martina, nasce a Ravenna anche quello per il ticket Giachetti-Ascani. Come noto, la candidatura è nata all’indomani dell’annuncio del ritiro dalla corsa dell’ex ministro Marco Minniti, che sembrava essere in grado di mettere d’accordo gran parte dell’anima renziana del partito, e a poche ore dalla chiusura dei termini per le candidature. E così, anche a Ravenna, come ci aveva spiegato Roberto Fagnani, molti di coloro che erano pronti a sostenere Minniti hanno deciso invece di appoggiare Martina, già in ticket come vice di Renzi all’ultimo congresso, oggi a sua volta in ticket con Richetti (che a sua volta ha ritirato la candidatura), e appoggiato da personalità di spicco come Graziano Delrio. Ma c’è anche chi, invece, dal fronte renziano sta scegliendo la candidatura di Bobo Giachetti e Anna Ascani. A Ravenna, il gruppo fondatore del comitato è composto da Alve Ancarani, Annalisa Barbieri, Cinzia Bravaccini, Patrizia De Giovanni, Enrica Fantinelli, Manuela Fantinelli, Camilla Fantini, Valeria Giovannini, Patrizia Magnani, Valeria Rosetti, Loredana Silva, Franco Bencivelli, Miro Casadio, Luciano Camorali, Antonio Tonino Lazzari, Weiner Pierantoni, Alessandro Scarano, Francesco Zanellat. In una nota alla stampa dal comitato spiegano che “Roberto Giachetti e Anna Ascani ci hanno ridato la speranza di un Pd che non si attiva solo per la spartizione di poltrone, ma vuole continuare a costruire quel futuro che è stato interrotto da chi aveva interessi più personali che sociali. Ci impegniamo per fare un congresso sui contenuti, sulle necessità e opportunità per il nostro Paese, ma anche per le nostre Città.”
E citano le parole di Bobo Giachetti che hanno ridato loro l’entusiasmo per rimettersi in gioco “in un Congresso che sin dall’inizio abbiamo ritenuto poco convincente se non addirittura dannoso, con candidati nei quali non ci riconoscevamo e a portarci invece ora a raccogliere le firme e quindi a costituire il Comitato”.
Ecco dunque le motivazioni di Giachetti: “Mi sono candidato perché pensare che la vicenda del partito democratico degli ultimi anni potesse concludersi con la competizione tra un segretario che dice che tutto quello che è stato fatto deve essere cancellato e l’altro che sostanzialmente se ne vergogna e ritiene che dobbiamo chiedere scusa, non è rappresentativa di quello che è stato il partito e la politica negli ultimi 5 anni. Credo che quella marea di persone, che ha creduto in questo progetto politico e che pur nella consapevolezza dei tanti errori commessi, sono ancora convinte che sia una delle azioni riformiste più importanti fatte negli ultimi 30 anni e sia quindi da portare avanti, vadano coinvolte, nel pieno rispetto di chi la pensa in modo diverso. Rappresenterò quindi tutte le persone che credono in una politica fatta con passione e con un ideale davanti a sé e la mia sarà la posizione più netta al NO ad accordi col movimento 5 stelle e a forme di aggregazione e politiche superate dal tempo e dagli eventi, in questo senso le altre candidature in campo prima della nostra non davano sufficienti garanzie. ‘Italia e il Pd non possono permettersi di tornare indietro, No alla decrescita (in)felice che vogliono Salvini e Di Maio. Noi andiamo e andremo #SempreAvanti sui diritti civili e sociali, sull’ambiente, sulle pari opportunità, sull’Europa, sul lavoro, sulla sicurezza e l’integrazione, sulla formazione, sulla ricerca, sulla cultura e sull’innovazione. E naturalmente sull’organizzazione del partito.”

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