Nuovo palasport, l’antimafia ferma i lavori: ora un commissario o un nuovo bando

Il sindaco aveva visitato il cantiere dieci giorni prima: «Non potevamo prevedere». La Pigna chiede una commissione d’inchiesta

10I sorrisi si sono spenti in dieci giorni, ora ci sono i grattacapi. Il 5 aprile il sindaco e due assessori di Ravenna accompagnavano la stampa sul cantiere da 20 milioni di euro per il nuovo palasport accanto al Pala De Andrè, prevedendone la conclusione entro il 2023. Il 15 aprile i lavori si sono bloccati per un’interdittiva antimafia all’indirizzo del consorzio Research di Salerno che ha l’appalto ma ha affidato le opere a Cear e Rh, del tutto estranee al provvedimento del prefetto. Ed è la seconda volta che accade da quando le ruspe si sono messe in moto (nell’estate 2019 con l’obiettivo dichiarato di finire entro la primavera 2021). A finire nella black list era stata la ditta Passarelli, consorziata di Research e affidataria dei lavori. Dopo vari ricorsi e mesi persi, Research aveva messo Passarelli alla porta per avviare una nuova rotta con le due aziende già ricordate.

L’evoluzione delle vicende dovrà passare dal pronunciamento della giustizia amministrativa sul ricorso che Research presenterà per chiedere la sospensiva dell’interdittiva in attesa di discutere nel merito il provvedimento. Se fosse concessa la sospensiva, allora il cantiere potrebbe riprendere subito (pur sapendo che il pronunciamento definitivo sarebbe solo posticipato). Se invece il tribunale dovesse rigettare il ricorso, allora si aprirebbe un bivio. Scenario A: nella stanza dei bottoni di Research, per sua stessa richiesta, entra un commissario, di nomina giudiziaria o prefettizia, e l’azienda può muoversi. Scenario B: il commissario non c’è e il Comune revoca il contratto di appalto per bandire una nuova gara e individuare chi dovrà ereditare il cantiere allo stato dell’arte e portarlo a completamento. Individuare qualche strada possa essere la più breve, al momento, è di fatto impossibile. È però facilmente ipotizzabile che vada spostato in avanti dal 2023 il limite per il completamento. «Di fronte a questo scenario non possiamo fare altro che attendere il pronunciamento di un giudice sul ricorso – dice il sindaco Michele de Pascale –. Poi agiremo di conseguenza, ricordando che alcune decisioni non sono nelle possibilità di azione di un Comune».

4La nuova figuraccia – su un progetto che sarebbe dovuto essere la grande opera del primo mandato di De Pascale – ha animato La Pigna, lista civica di opposizione. «Dai tempi della prima interdittiva alla Passarelli sosteniamo che l’appalto vada revocato, c’erano i requisiti di legge per poterlo fare – dice la consigliera comunale Veronica Verlicchi –. Se poi la giunta ci tiene davvero a fare il palazzetto allora potrà procedere con un nuovo bando. Secondo noi invece bisogna rinunciare all’impianto. Ora non c’è alternativa alla risoluzione del contratto. Lo afferma anche il professor Lorenzo Cuocolo, interpellato dalla Regione Liguria che ha diversi appalti affidati a questa azienda».

Partendo da queste riflessioni, Verlicchi preannuncia le prossime richieste: istituire una commissione consiliare di indagine sui passaggi amministrativi compiuti dal Comune nell’aggiudicazione della gara; l’intervento dell’Autorità anti corruzione per valutare la regolarità di due varianti economiche con aumento del costo; una dettagliata disamina della guardia di finanza sullo stato dei lavori per definire la corrispondenza o meno tra quanto fatto in cantiere e quanto già pagato con i saldi di avanzamento lavori.

Il primo cittadino afferma che l’interdittiva alla Passerelli non costituiva un appiglio sufficiente per revocare l’affidamento dei lavori. Pentito della visita in cantiere a favore di fotografi e telecamere? «Era un sopralluogo programmato da tempo e spesso rinviato per aggiornare la stampa sullo stato dei lavori. Credo non sia mai male quando si danno informazioni ai cittadini. Non potevamo prevedere che sarebbe arrivato il provvedimento». Agli uffici del Comune è stato recapitato il 15 aprile nel tardo pomeriggio con una Pec da Research che è tenuta a informare la stazione appaltante: «A marzo avevamo chiesto alla prefettura di Salerno se l’azienda era ancora nella white list e non avevamo ancora ricevuto risposta».

De Pascale, come già affermato in passato, non nasconde critiche alla stesura del bando di gara: «Per un progetto del genere sono arrivate due domande. Non scrivo io le gare ma sono il sindaco ed è evidente che qualcosa non è andato come doveva. Però non si può dire che il Comune sia stato morbido su questa vicenda. Siamo stati citati in tribunale diverse volte dalle aziende coinvolte e finora ci è stato dato ragione sempre. La stessa Passarelli aveva richiesto di essere riammessa ma ci siamo opposti e i giudici hanno dato ragione al Comune».

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