Guerra: «Non è solo colpa della Russia, unica strada la diplomazia»

Parla Gianfranco Santini (Potere al popolo) una delle voci del pacifismo ravennate: «Con le “giuste sanzioni” si è creata un’economia di guerra pagata dai lavoratori»

Potere Al Popolo Pacifismo

Anche la pace, eccome, può scatenare polemiche e un conflitto di idee. L’ultima occasione è stata la manifestazione dei primi di novembre a Roma, dove i pacifisti si dividevano tra piddini, sindacati, comunisti, sostenitori della resistenza armata e contrari all’invio delle armi in Ucraina.
Ne abbiamo parlato con Gianfranco Santini, referente territoriale di Potere al Popolo, tra i promotori anche della manifestazione pacifista antimilitarista andata in scena anche a Ravenna.

Santini, anche voi di Pap e Unione Popolare eravate a Roma. Eravate tra quelli con le bandiere della Russia?
«La questione bandiere non mi appassiona per nulla. L’importante era manifestare contro la follia bellicista che può portarci a una guerra nucleare anche con una piattaforma generica che vedeva in piazza forze, associazioni e gruppi legate ad analisi e proposte diverse tra loro».

Di chi è la colpa?
«Negli anni si è creata ad arte in Ucraina una situazione che è poi esplosa con la guerra. Tutti hanno responsabilità: Russia, attuale governo ucraino, Nato, Europa. Parlo del colpo di Stato in Ucraina del 2014, del sostegno al nazionalismo neonazista, del non rispetto degli accordi di Minsk e della sanguinosa guerra strisciante e sottovalutata volutamente nel Donbass».

L’impressione è che i pacifisti spesso non abbiano soluzioni concrete da proporre. Voi da che parte state: resa o resistenza?
«La soluzione diplomatica è l’unica strada, il resto è solo fomentare volutamente la guerra per scopi ben precisi utili a strategie economiche e geopolitiche ben pianificate dai potenti del mondo. L’Italia e l’Europa dovevano avere un ruolo diplomatico vero e non appiattirsi ai voleri di Usa e Nato. Noi stiamo con chi sta pagando il costo più alto, sia il popolo ucraino che quello russo, oppresso dagli oligarchi al governo».

La Russia non dovrebbe pagare per la propria invasione?
«In molti dovrebbero pagare il proprio comportamento: la Russia che ha invaso così come gli Usa e la Nato, con l’Europa e l’occidente proni e balbuzienti, che hanno lavorato per arrivare a questo».

L’Italia quindi dovrebbe evitare di intervenire?
«Partendo dalla nostra Costituzione certo che sì. Poi se oggi l’intervento è solo inviare armi , truppe italiane ai confini e fare sanzioni economiche selettive, in alcuni settori sì, in altri no, guarda caso ancora di più. Con la giustificazione delle “giuste sanzioni” si è imposta un’economia di guerra pagata da lavoratori, giovani, pensionati. Da una parte i soldi messi subito in spese militari come gli aiuti all’Ucraina e l’aumento votato da tutto il Parlamento per i contributi Nato, più di 100 milioni giornalieri. Dall’altra la giustificazione alla speculazione che viaggia da tempo, che sta facendo fare massimi profitti al mercato liberista e al capitale mondiale».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24