Tra il Santo Graal e il western: un King europeo

Blacktower

 

Il 10 agosto in arrivo La torre nera tratto dalla summa del ciclo letterario del grande autore americano

di Albert Bucci*

Di solito agosto non riserva novità cinematografiche. La cinefilia scorre tra seconde visioni nelle arene estive, e pochissime novità. La distribuzione aspetta di sparare le sue cartucce a settembre, quando usciranno i primi film da Cannes e da Venezia. Ma qualcosa merita, nonostante tutto, se si ama il cinema di genere.
Per San Lorenzo, il 10 agosto, è in arrivo La torre Nera: la summa del ciclo letterario di Stephen King in un film con protagonista Idris Elba nel ruolo del cavaliere solitario Roland Deschain, e Matthew McConaughey che interpreta Walter Padick, l’Uomo in Nero. Fantasy, Horror, Fantascienza, e Western si intrecciano nella saga di King, e quindi nel film. Il giovane Jake è in cura da uno psichiatra perché vittima di incubi e visioni: un giorno, lo studio medico diventa il passaggio verso un universo parallelo, un mondo distopico, che mescola il feudalesimo medievale dei Cavalieri della Tavola Rotonda e il mito del Far West americano, nel quale conoscerà appunto Roland, il pistolero-cavaliere il cui Graal è la ricerca della Torre Nera, la leggendaria costruzione che tiene in vita tutti i mondi paralleli che esistono e che va protetta dal crollo e dalle mortali ambizioni dell’Uomo in Nero. È però assai probabile che il film non sia una semplice trasposizione del ciclo lTorrenera1etterario, anche perché dura solo 95 minuti e l’impresa sarebbe stata degna di una serie Tv in minimo 3 stagioni: ma che piuttosto si configuri come un sequel, come un reset narrativo dal quale partire. Pare infatti che Stephen King abbia voluto controllare non tanto la trama narrativa, bensì la caratterizzazione dei personaggi. Pur nella spettacolarità hollywoodiana, il film è opera di europei: il regista Nicolaj Arcel e lo sceneggiatore Anders Thomas Jensen, entrambi danesi. Il che non è certamente garanzia a priori che La torre nera manterrà le aspettative dei fans di Stephen King, ma per lo meno non sarà una semplice messa in scena di effetti speciali.

*Albert Bucci (Ravenna, 1968) è direttore artistico del Soundscreen Film Festival e consulente alla selezione del Ravenna Nightmare. È stato docente di Sceneggiatura presso l’Università Iulm di Milano, e produttore esecutivo di spot pubblicitari. In una vita parallela, possiede anche una laurea in Fisica Teorica. (Il suo vero nome è Alberto, ma in effetti è meglio noto come Albert).

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