Alieni sbarcano a Ravenna

Fausto PiazzaL’astronave Corsera, partita dal pianeta europeo-metropolitano Milano, è sbarcata recentemente a Ravenna per la missione spaziale “Il bello dell’Italia”, nella sconosciuta provincia della ga­las­sia del nostro Paese. L’ha preceduta un drappello di cronisti esploratori, teletrasportati chissà come e con quali contatti, che hanno scannerizzato un mondo a parte, «tranquillo», «silenzioso» e «rivolto a oriente»… Un po’ di retorica non guasta mai, anche nella fantascienza.
Il report di questo “incontro ravvicinato del terzo tipo” è un inserto di 28 pagine, la cui sezione dedicata a Ravenna presenta uno sguardo perlomeno strabico e in alcuni casi stralunato che ha sollevato varie polemiche (soprattutto su facebook) sull’immagine della città in cui tanti ravennati non si sono rispecchiati per nulla.
A partire dal critico d’arte ravennate doc, Flavio Caroli, che nel suo intervento sull’anima bizantina di Ravenna ha divagato in modo bizzarro, come un dottor Spock perso nel tempo-spazio, lontano anni luce dal pianeta d’origine. Proseguendo con il primato dell’arte del mo­saico, circoscritto per Ravenna ai monumenti Unesco e attribuito invece alla friulana Spilimbergo quale vera custode della tradizione e della didattica musiva (sic).
E poi dal servizio sul Museo dell’Arredo di Russi, chiuso al pubblico da almeno 10 anni, con la collezione di Biagetti trasferita a Milano. A parte i focus su Ravenna Festival, quasi nulla è emerso della grande Biblioteca Classense, di Raven­nAntica per l’accordo di gestione dei monumenti statali e il museo di Classe, della Darsena urbana, forse il più grande asset della città futura, i cui primi progetti di riqualificazione saranno presto incentivati dallo Stato con oltre 12 milioni di euro.
Certo non è semplice raccontare una città che vanta duemila anni di storia e innumerevoli vicissitudini ma, forse, i ranger stellari del Corsera non hanno incrociato gli indigeni “giusti” e, forse, gli indigeni che contano non hanno fatto una fotonicotelefonatina al comandante dell’astronave per dare un ausilio, fornire “una mappa”, utile a comprendere meglio cos’è oggi la città e dove si sta muovendo. L’incrocio di disattenzioni ha generato un’occasione perduta, soprattutto per Ravenna, di avere un’importante e veritiera promozione sul più autorevole quotidiano nazionale. Paradosso finale di questa serie di incomprensioni, l’assordante silenzio dei media locali – quotidiani in testa – sulla splendida conversazione tenuta dal direttore Fontana del “Corriere della Sera” con il Maestro Muti all’Alighieri. Per chi volesse leggere una sintesi dell’incontro è, unica, sul nostro sito web.

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
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