Il duello per intestarsi i voti spostati da frane e alluvioni

Andrea AlberiziaSe si escludono i sette sindaci attualmente in carica per il primo mandato e quindi quasi certamente chiamati a scendere in campo per ottenere la conferma, Federico Settembrini è il primo candidato sindaco ufficiale per la tornata di elezioni amministrative che nel 2024 riguarderà 14 comuni su 18 della provincia di Ravenna (in cui risiede il 40 percento della popolazione complessiva). Settembrini si presenterà per il Pd a Cotignola. L’annuncio è arrivato il 28 luglio in occasione della Festa dell’Unità locale. Una sorta di anticipo della campagna elettorale che per il centrosinistra potrebbe avere una partenza simbolica con la Festa nazionale del Pd in programma a Ravenna dal 30 agosto.

Il centrodestra? Non ancora pervenuto. Dei 14 comuni che andranno al voto, Cotignola è uno dei tre (Massa Lombarda e Fusignano gli altri due) meno colpiti dai danni del maltempo di maggio. Ma a parte l’entità dei danni per ogni municipio, frane e allagamenti vissuti dalla popolazione avranno un peso nelle urne? Se sì, a favore di chi? Tendenzialmente eventi così impattanti sono una grana politica per la classe dirigente in carica: la pancia della gente – per denizione non l’organo meglio attrezzato per raffinati ragionamenti – la vede come responsabile per non aver impedito il dramma. È il vecchio adagio declinato sul locale: piove, sindaco ladro. Per il centrodestra locale una ghiotta occasione in una terra difcilmente contendibile. Una becera speculazione, direbbe qualcuno.

Infatti Valentina Palli, prima cittadina di Russi che sta chiudendo il primo mandato, ha già indossato i panni da artificere per disinnescare i rischi: all’inizio di giugno in un post su Facebook parlò di sciacalli che spargono falsità sull’alluvione puntando alle elezioni. Ma il centrodestra locale, almeno per ora, ha le armi spuntate per attaccare gli avversari. Il governo di Roma non sta aiutando i propri soldatini sul posto. Due circostanze da segnalare: il ritardo con cui (non) stanno arrivando gli indennizzi e le uscite sguaiate con la denizione degli alluvionati come parassiti in cerca di un bancomat pubblico da mungere.

Ma anche se il duo Meloni&Salvini avesse già offerto carte migliori da giocare, chi potrebbe metterle sul tavolo se a meno di un anno ancora nessuno ha i galloni di candidato per l’opposizione in nessuna città? La previsione? Il centrodestra dirà: «Non votate loro che non hanno fatto nulla per evitare gli allagamenti». Il centrosinistra dirà: «Non vorrete mica votare loro che non vi hanno ancora completato il ripristino dello stato precedente al disastro». Nel mezzo gli elettori e lo loro pance.

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