La figuraccia monumentale

Andrea AlberiziaProvando a fingerci turisti un po’ spaesati abbiamo telefonato alla soprintendenza per i beni architettonici e l’abbiamo sparata grossa: «Ho letto da qualche parte sull’internet che avete chiuso la basilica di Classe e il mausoleo di Teodorico per dei problemi che non ho capito bene. Ma è vero?». La prima persona che ci ha risposto si è preoccupata solo di dirci di chiamare un altro numero. La seconda persona ha trasferito la telefonata a un altro interno e finalmente una voce ha saputo darci un quadro. Tre passaggi. Già questo è un buon segnale per dare l’idea del pasticcio che sta succedendo attorno a due siti Unesco di proprietà dello Stato a Ravenna che nel 2016 hanno portato oltre duecentomila visitatori.

In sintesi il proprietario dei muri e il gestore dei negozi di souvenir e del servizio di bigliettazione hanno litigato. Il risultato è la rottura dei rapporti e il ricorso alle vie legali. Non sarebbe questione di pubblico interesse se non fosse che di mezzo ci sono due attrazioni che richiamano in città turisti e quindi benzina per il motore economico del territorio. Staccare i biglietti di ingresso su un banchetto di scuola della serie “Io speriamo che me la cavo”, come accade a Classe, o magari installare due bigliettatrici automatiche che accettano solo ed esclusivamente monete, come accade al Teodorico, senza che si possa pagare con carta di credito o si possa usare la tanto celebrata Visit Card, non è una bella figura agli occhi del turista. Senza dimenticare che ci sarebbero anche otto lavoratori nel limbo.

Entrare nel merito del contenzioso è difficile perché le parti in causa si chiudono nel silenzio. Scelta adottata già dalla vigilia: arrivare al giorno della rottura con una comunicazione pronta a servizio dei turisti (e magari un servizio di bigliettazione non così amatoriale) avrebbe giovato all’immagine e al business.
Oltre a dimostrare subito la propria attenzione al caso ottenendo un incontro al ministero, il sindaco ha commentato con il più classico dei “Ve l’avevo detto”: questa gestione è problematica e quindi bene abbiamo fatto a firmare l’accordo per dare tutto in gestione a Ravennantica. Si potrebbe però far notare che tra i sostenitori del celebratissimo accordo c’è anche proprio quel Polo Museale Regionale che oggi ha scatenato il caos senza un piano B. E che, stando alla versione di Palazzo Merlato, avrebbe fatto tutto senza nemmeno un’informazione preventiva in camera caritatis ai futuri gestori, anche solo per cortesia. L’accordo entrerà in vigore da novembre. L’estate è ancora molto lunga.

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
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