Più soldi alle scuole cattoliche, tutti contenti?

Le comunemente dette Fism sono le scuole materne cattoliche, di fatto quindi controllate dall’Archidiocesi: istituti privati, paritari, che affiancano il Comune e lo Stato nell’offerta di servizi per i bambini sotto i sei anni. Su tutto il territorio provinciale sono in atto convenzioni con i Comuni che ne sostengono l’attività, tra le proteste sporadiche di circoli di atei e piccoli gruppi della sinistra.

A Ravenna il tema è stato marginalmente toccato anche l’anno scorso in campagna elettorale, con l’attuale sindaco che non si era neppure sognato di mettere in discussione l’accordo. E così dal Comune è arrivata nei giorni scorsi, scontata, la conferma che la convenzione (triennale) è stata appunto rinnovata. Comunicazione piuttosto insolita, essendo arrivata nelle redazioni dei giornali ancor prima del passaggio in consiglio comunale, quasi a voler smorzare sul nascere le polemiche e ribadire che non ci sono margini di manovra, o di discussione. Eppure, crediamo che una discussione nell’aula del municipio sia invece una volta tanto importante su un tema che – checché ne dica la maggioranza – ha ancora a che fare con la laicità della scuola e dello Stato. Perché nelle Fism le educatrici sono pur sempre tenute a far recitare preghiere o a cantare canzoncine sul Bambin Gesù, tanto per intenderci. E se è vero – come dice sempre la maggioranza per giustificare la convenzione – che in alcune zone del forese le Fism sono l’unica alternativa, si tratta pur sempre di una libertà in parte venuta meno ai genitori di quelle zone.

La nuova convenzione prevede un finanziamento (in crescita) di 2,5 milioni di euro in tre anni. Il tutto mentre in città a fronte di un calo degli iscritti hanno chiuso diverse sezioni di materne comunali e quindi non cattoliche (e si è conseguentemente ridotto anche il numero degli insegnanti a carico del Comune) ma sono comunque ancora presenti anche qui Fism che riceveranno invece contributi in crescita. Paradossale? Solo per chi crede che davvero qualcuno tra chi ci amministra perlomeno il dubbio se lo sia fatto venire. D’altronde fino a poco tempo fa non si avevano neppure notizie sulla fantomatica commissione che avrebbe dovuto verificare l’andamento dell’accordo al termine di ogni anno solare, così come deciso dal consiglio comunale nel 2011. E d’altronde chi chiede di utilizzare quelle risorse per cercare nuovi accordi in grado di offrire alternative, pubbliche e non private, viene preso quasi per pazzo. Chissà se c’è ancora, nella maggioranza di questa città, una voce critica su un tema come la laicità che per alcuni (penso a sinistra e repubblicani) dovrebbe rappresentare ancora un valore imprescindibile…

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