Addio a Nino Tini, l’agricoltore-poeta: riportò lo zafferano in Romagna

Molte le iniziative di un personaggio amato in tutta la città che aveva insegnato anche pratica agricola a Bagnacavallo e a Persolino

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Si è spento nella tarda serata di venerdì Nino Tini, conosciuto dai più come l’ agricoltore-poeta. Molto noto nella sua città, Faenza, Nino è stato docente di pratica agricola all’istituto professionale di Bagnacavallo e a Persolino, per poi dedicarsi alla sua azienda agricola “Montepiano”, sulle colline di Oriolo dei Fichi.

Persona eclettica e dalle mille iniziative fu il primo nella nostra Regione a reintrodurre accanto alla vite e agli alberi da frutto la coltura dello zafferano, già praticata nelle nostre terre in antichità, come lo stesso Tini ebbe modo di scoprire attraverso documenti dell’epoca. Tini era molto conosciuto anche per la “la strada delle poesia”, poesie sulla natura e sull’uomo che Tini ha composto e appeso sugli alberi che costeggiano la strada che collega San Mamante a Castrocaro.

“Con la scomparsa di Nino Tini – afferma il sindaco Giovanni Malpezzi – perdiamo uno dei personaggi che più e meglio di altri ha saputo valorizzare la Romagna, le sue eccellenze, la sua cultura, la bellezza del suo paesaggio. Nino era capace di celebrare nella propria attività l’armonia della natura e dell’arte contadina, in un connubio anche culturale e dai profondi valori etici. Era un profondo pensatore che amava la vita, con la poesia come approdo naturale per celebrarne la bellezza. A lui ero personalmente legato da una profonda stima e amicizia. Alla moglie Biancarosa, al figlio Matteo e a tutti i famigliari, le condoglianze mie personali e dell’Amministrazione Comunale”.

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