Rinasce il Pedrini di Brisighella: sarà il primo teatro con cucina

Mezzo milione di euro in arrivo dalla Regione. Il sindaco: “Dovrà diventare anche un punto di riferimento per la cultura enogastronomica”

Immagini1Un paio di anni fa, il progetto fu escluso dai finanziamenti richiesti, ma oggi è arrivata la rivincita: l’assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna ha premiato il progetto per la riqualificazione di un teatro ormai chiuso da oltre dieci anni e che aspetta di essere messo a norma e rinnovato: il teatro “Pedrini” di Brisighella.

Mezzo milione di euro in arrivo, un terzo di quanto stanziato complessivamente per i progetti della provincia di Ravenna. Insomma, un po’ il primo classificato. E in effetti si tratta di un progetto assai ambizioso che prevede un costo complessivo di 1milione e 100mila euro e si intitola “Il Teatro del Gusto”, un’idea innovativa che non ha eguali e che non è ispirata a modelli esistenti, ci spiega il sindaco Davide Missiroli, comprensibilmente soddisfatto dei fondi che arriveranno da Bologna. E il resto? «Ora vediamo, secondo me se verrà mantenuto l’Art Bonus penso possano esserci aziende dell’agroalimentare interessate a investire. Ma sono anche prontissimo ad accendere un nuovo mutuo. In dieci anni ho portato a zero i 4milioni e 800mila euro di debiti che aveva il Comune di Brisighella, penso di poter lasciare un mutuo ventennale da 30mila euro l’anno per un progetto come questo, che sono convinto possa rappresentare anche un elemento di sviluppo per il territorio».

Il progetto infatti «individua il Teatro ottocentesco dedicato a Maria Pedrini, incastonato nel secondo piano del Municipio di Brisighella come luogo d’eccellenza dove scoprire e raccontare i luoghi e i prodotti della nostra terra: con la volontà di trasformarla in poesia creatrice di futuro». Ecco allora che non si tratterà di un semplice restauro, ma di una vera e propria ri-funzionalizzazione con due possibili modalità: «Una più tradizionale e rispettosa della funzione originaria del fabbricato, l’altra più innovativa e proiettata verso le esigenze di maggior richiamo turistico». Due funzioni che, ribadisce il sindaco, dovranno essere complementari.

«L’idea – si legge ancora nel progetto – è un meccanismo scenico che a richiesta rivela sotto al proscenio una cucina dimostrativa professionale a induzione, nella quale gli artisti del settore (gli chef) possano cucinare diventando l’attrazione primaria dello spettacolo. Allo stesso tempo, è il luogo dove potranno nascere nuove visioni del futuro, grazie alla creatività degli chef e al prezioso lavoro di ricerca e di critica di intellettuali, giornalisti e gourmet».

Attenzione, dice il sindaco, «sia chiaro che non sarà un ristorante: sarà un teatro dove si potrà anche in alcune occasioni mangiare. Dovrà avere più funzioni, immagino quella per esempio di diventare una residenza d’artista dove proporre lavori in anteprima, uno spazio per le associazioni del territorio faentino dove poter programmare eventi e infine appunto un punto di riferimento per la cultura enogastronomica, la valorizzazione anche del nostro agroalimentare in grado di richiamare un pubblico anche da fuori regione. Potrà essere sia un punto di riferimento per i brisighellesi, vista anche la grande attenzione da parte di giovani e meno giovani alla riapertura di questo spazio, ma anche un attrattore».

E Missiroli non nasconde la sua speranza che possa diventare anche vero e proprio motore di intelligenze e idee e proposte che dovrà tenere conto delle tante eccellenze locali, personalità come Martina Liverani, Simone Ravaioli, Carlo Cattaneo, tanto per citarne qualcuna, «vorrei che servisse a unire le teste che stanno lavorando sul food e la cultura del food e fosse anche coinvolta l’assocazione “Il lavoro dei contadini” che porta avanti le nostre tradizioni».

Insomma, un’idea nuova, tra radicamento nella comunità e propensione al turismo, tra cultura ed economia.

Davide Missiroli giunge al termine del secondo madato da sindaco a metà 2019. Sarà forse questa l’eredità più importante che lascerà a Brisighella anche da un punto di vista simbolico? «Abbiamo fatto molto in termini di servizi, di sanità, ora c’è un investimento importante per l’ospedale, ma certo dal punto di vista dello slancio prospettico per il futuro secondo me il teatro, e questo tipo di teatro, è una nuova azione e promozione di Brisighella che guarda al futuro. Un modo per recuperare anche quella cultura che, prima, faceva il Gigiolé».

I lavori dovranno essere terminati nel 2021 e potrebbero partire, secondo le stime del Primo Cittadino, a fine 2019.

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