Massa Lombarda è l’ottavo comune in regione per incidenza di stranieri residenti

I dati dell’Osservatorio sul fenomeno migratorio. In provincia la percentuale è del 12, 2

stranieriMassa Lombarda è nella top ten dei comuni dell’Emilia-Romagna dove è maggiore l’incidenza degli stranieri sul numero totale dei residenti. Nel piccolo comune dell’area lughese gli stranieri residenti sono 1.901 e rappresentano il 17,8 percento del totale, ottava percentuale più alta di tutta la regione (dati aggiornati al 1 gennaio 2018). Al diciottesimo posto di questa particolare graduatoria anche un’altra località ravennate, Conselice, con il 16,2 percento.

Analizzando i dati di tutta la provincia, a Ravenna l’incidenza degli stranieri è al 12,2 percento (in totale sono 47.791, di cui il 40 percento nel comune capoluogo, dove l’incidenza è sempre al 12 percento), quarta provincia in regione dietro rispettivamente Piacenza, Parma e Modena (l’anno scorso la percentuale ravennate era del 12,1 percento).

Sono i dati dell’Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione pubblicati nel nuovo Rapporto 2018 (dati 2017). I 538mila residenti stranieri che vivono, lavorano e studiano in Emilia-Romagna provengono da 170 Paesi, hanno un’età media di 34 anni e sono in prevalenza donne. In testa ci sono i rumeni (17%), seguiti dagli albanesi (10,7%) e dai marocchini (8,7%); significativa anche la presenza di ucraini (6,1%), cinesi (5,5%) e moldavi (5,3%). Quasi un quinto (114.000) dei residenti stranieri sono minori, perlopiù nati in Italia.

“La presenza di cittadini stranieri regolarmente residenti in Emilia-Romagna è da decenni un tratto distintivo di questa regione, come lo è la cultura dell’accoglienza e della solidarietà – sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini -. Un fenomeno che richiede l’individuazione e l’impiego di strumenti conoscitivi sempre più complessi e in grado di cogliere processi sociali caratterizzati da mutamenti piuttosto rapidi. Interessante sottolineare la presenza significativa della componente femminile, in buona parte impegnata nel lavoro di assistenza delle persone anziane. Sono le cosiddette ‘badanti’ il cui contributo in una regione come l’Emilia-Romagna caratterizzata da un veloce invecchiamento demografico, è diventato per le famiglie e per il nostro sistema di welfare sempre più indispensabile. Auspichiamo che le dinamiche di integrazione soprattutto per le seconde, terze e quarte generazioni di bambini e bambine sia sempre più rafforzata e finalizzata a creare una positiva e civile convivenza all’interno delle nostre comunità”.

Stando al Rapporto, gli stranieri residenti in Emilia-Romagna sono leggermente aumentati rispetto all’anno precedente: 7 mila cittadini in più (+1,4%), prevalentemente provenienti da Paesi comunitari. Diminuisconoinvece del 25% i “nuovi” cittadini italiani: leacquisizioni di cittadinanza italiana, infatti,sono state circa 6.500 in meno.

Chi sono i cittadini stranieri residenti in regione
Le donne rappresentano oltre la metà dei cittadini stranieri (53,1%). La componente femminile è prevalente nella comunità rumena e in quelle degli altri Paesi dell’Europa centro-orientale come Ucraina, Moldavia, Polonia, Russia; maggiore la presenza maschile tra i marocchini e gli albanesi.

Relativamente alla struttura demografica, il Rapporto rileva che gli stranieri hanno un’età media di 34 anni, mentre la popolazione italiana supera i 47. I minori sono più di 114 mila (16,1% di quelli residenti in Emilia-Romagna), in buona parte nati in Italia (oltre 86 mila), quasi 45 mila sul totale complessivo sono sotto i 6 anni.

Nel 2017 sono nati in Emilia-Romagna 8.030 bambini figli di genitori stranieri, quasi un quinto (24,3%) del totale dei nati nell’anno (in Italia sono il 14,8%).

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