Il tesoro sulle tombe: il gestore dei cimiteri insegue 30mila euro di tasse

La società pubblica Azimut cura 22 campisanti nel comune di Ravenna e ha individuato 270 sepolture per cui dal 2012 non sono state saldate le spese per croci, lapidi o monumenti presenti sopra la terra: chi non paga deve togliere tutto. Cittadini sorpresi dalla richiesta dopo anni

IMG 1160Il gestore dei ventidue cimiteri nel comune di Ravenna, Azimut, si è reso conto che sulle tombe dei morti sepolti in terra c’è un tesoretto da riscuotere di circa 30mila euro e si è messo al lavoro per incassare. Da una verifica incrociata tra documentazione negli uffici e censimento delle singole sepolture ne risultano circa 270 dal 2012 in avanti, un decimo del totale dei defunti interrati, per cui non è stata pagata la tassa per l’installazione di una croce, una lapide o un monumentino. La cifra una tantum va da 80 euro a 150, a seconda delle caratteristiche dell’installazione. Già circa 80 persone hanno ricevuto telefonate da addetti di Azimut con una alternativa possibile: saldare il debito, anche rateizzando pur trattandosi di cifre tutto sommato modeste, oppure rimuovere l’elemento fuori terra lasciando solo il cosiddetto cippo, obbligatorio per legge a carico del gestore del cimitero, che riporta nome e date.

Per molti dei cittadini che hanno ricevuto la chiamata, alcuni dei quali hanno segnalato la cosa alla nostra redazione, è stata una sorpresa. Dagli uffici di Azimut sottolineano che la regola è in vigore da oltre vent’anni almeno ma, con trasparenza, riconoscono che c’è stata poca informazione al riguardo e poca solerzia nel tenere controllate eventuali inadempienze.

IMG 1159In buona sostanza succede questo. L’inumazione sotto terra in un campo comune è la sepoltura più economica a disposizione: 280 euro per lo scavo, la possa della cassa e l’apposizione del cippo. Se si vuole aggiungere altro si consiglia di attendere non meno di otto mesi, per consentire l’assestamento del terreno, e occorre rivolgersi a un marmista: nel caso di chi è abituato a lavorare con i cimiteri ravennati è al corrente dell’obolo da corrispondere. Nell’attesa che trascorrano i mesi per l’assestamento, è abitudine delle pompe funebri installare una croce di legno considerata provvisoria su cui si mette la foto del defunto e i dati essenziali. E rientrano quasi tutti in questo scenario i casi individuati da Azimut. Non necessariamente furbetti della croce: da Azimut mettono in conto che ci sia chi ha dimenticato di completare il lavoro, chi è convinto che fosse tutto chiuso con quella croce di legno, chi non trova l’accordo tra familiari per le ulteriori spese.

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