Sit-in settimanale davanti al carcere per chiedere il trasferimento di Cagnoni

Le associazioni Dalla Parte dei Minori, Linea rosa, Udi e Casa delle Donne chiedono che il medico sia spostato da Port’Aurea: «Dovrebbe essere in un’altra struttura in quanto condannato all’ergastolo»

RAVENNA 20/04/18. PROCESSO CAGNONI Processo Cagnoni Per L’ Omicidio Di Giulia Ballestri

Processo Cagnoni per l’ omicidio di Giulia Ballestri

Un sit-in davanti al carcere di Ravenna per chiedere il trasferimento di Matteo Cagnoni, il dermatologo condannato all’ergastolo (in primo grado e in Appello) per aver ucciso la moglie Giulia Ballestri. A promuoverlo, a cadenza settimanale, sono le associazioni parti civili nel processo: Dalla Parte dei Minori; Linea Rosa; Unione Donne in Italia e Casa delle donne di Ravenna.

Le associazioni ritengono ingiusto che il medico si trovi in carcere a Ravenna nonostante la sua condizione di ergastolano. Era stata la stessa difesa di Cagnoni a chiedere il trasferimento del dermatologo che era detenuto alla Dozza di Bologna ma voleva tornare più vicino a casa. Trasferimento concesso dal Tribunale, con le rimostranze delle associazioni femministe.

Da venerdì 29 novembre, ogni settimana, ci sarà quindi un sit-in (dalle 17.30 alle 18) «per ribadire che la presenza di Matteo Cagnoni nel carcere della città di Ravenna è in imbarazzante contrasto con le disposizioni vigenti prescritte e previste per la gestione dei detenuti e per i loro trasferimenti».

Il rispetto da parte delle istituzioni – scrivono le associazioni – «per Giulia Ballestri e i suoi figli pretende l’applicazione della legge senza alcuna discriminazione».

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