Boom di iscritti a Ragioneria. E la storica sede in centro a Ravenna non basta più

L’edificio che ospita il Ginanni in via Carducci non è sufficiente per accogliere le nuove dieci prime del prossimo anno

RagioneriaLe prime iscrizioni alle superiori post-pandemia hanno riservato una sorpresa a Ravenna: la scuola a crescere di più in termini percentuali e in numeri assoluti, pur a fronte di un calo demografico complessivo dei ragazzi oggi in terza media, è stato il Ginanni, Istituto Tecnico Economico, a tutti noto come Ragioneria, una scuola nata in città all’indomani dell’Unità d’Italia.

Dopo oltre dieci anni, nella storica sede di via Carducci le prime torneranno a essere ben dieci. E nell’edificio coevo a quello del Liceo Dante Alighieri (entrambi risalenti agli anni Trenta) lo spazio non basta davvero più.Qui oggi ogni giorno vengono accolti 824 alunni, oltre ai 104 del corso serale, e ci lavorano circa novanta insegnanti. E a settembre saranno 238 i nuovi iscritti, a fronte dei 175 del 2022.

Negli ultimi anni, complice anche la pandemia, è stato ottimizzato ogni angolo, sono state ricavate aule dalla ex sala insegnanti e dai laboratori di lingue e, in un certo senso, per rendersi conto di come sia stata sacrificato ogni spazio utile basta guardare alle ridottissime dimensione dell’ufficio della dirigente.

Fausta Labidonisia è in carica solo dallo scorso anno, impegnata a incoraggiare e gestire quella che è una vera e propria transizione e innovazione della scuola. «È vero – ci dice – qui è impossibile ricavare le nuove aule di cui avremo bisogno, ed è altrettanto vero che mancano anche gli spazi per realizzare i laboratori di cui necessita un istituto tecnico». Il sogno sarebbe quello di poter avere nuovi spazi in centro, magari proprio dall’altro lato della strada, chiedendo ospitalità alla curia.

Dunque, dopo anni in cui l’istituto sembrava aver perso quel ruolo di protagonista nella formazione cittadina, oggi la tendenza sembra invertita. E le ragioni sono da cercare, verosimilmente, innanzitutto nell’offerta formativa della scuola, in una rinnovata apertura verso il territorio dopo questi anni difficili e, ovviamente, nella capacità del team che si occupa di orientamento. «Durante le giornate di Open Day abbiamo aperto la scuola e abbiamo fatto parlare i ragazzi che la vivono – racconta la dirigente –, una scelta che ci ha premiati in termini di iscrizioni. Il momento in cui i ragazzi devono individuare la scuola superiore è fondamentale per la loro vita, durante gli incontri con i genitori ho suggerito loro di approfittarne per parlare con i figli e farlo diventare un passaggio importante del loro rapporto familiare. E in futuro vogliamo impegnarci ancora di più proprio nell’orientamento con gli studenti della terza media perché, come è emerso anche recentemente in riunioni con gli altri dirigenti scolastici, tanti non sono pienamente consapevoli di cosa li aspetta, del carico di lavoro, delle materie che richiedono più impegno, e tanti abbandoni sono dovuti proprio a questo». I numeri, dice la dirigente, non sono allarmanti, ma la dispersione scolastica è un fenomeno da arginare intervenendo da subito. Anche per questo, tra i progetti che la scuola intende finanziare con i fondi Pnrr c’è il recupero, soprattutto per i ragazzi di prima, di lacune pregresse in materie come matematica o inglese. «Stiamo pensando a momenti in cui il docente può dedicarsi a singoli studenti o piccoli gruppi, ci siamo resi conti che è una vera necessità». Una necessità che in genere viene al massimo colmata con le lezioni private, ma solo da chi può permetterselo.

Accanto a questo ci saranno progetti come il blog del corso Turismo, in sintonia e collaborazione con il Comune, e il giornale dell’indirizzo Sport Manager (i due che hanno raccolto maggior consensi tra le nuove matricole), e i progetti sul territorio come la mostra di fotografia alla galleria Pallavicini. Poi arriveranno nuovi laboratori pluridisciplinari immersivi con tanto di realtà aumentata e il laboratorio di lingue mobile, oltre a un’auspicata riorganizzazione di quelli informatici, materia di indirizzo per il corso Sia.

Il tutto mentre sono ripresi i viaggi all’estero per i ragazzi che più si dedicano alle lingue, cioè quelli di Turismo, dove si studia tedesco fin dalla prima, e Rim (indirizzo Relazioni internazionali e marketing) dove è attivo anche il corso Esabac. Non a caso sono numerosi gli studenti che partecipano alle certificazioni linguistiche e ai progetti di mobilità all’estero. Fiore all’occhiello, una studentessa che svolgerà il Ptco in un programma che la vede a New York al palazzo di vetro delle Nazioni Unite.

Intanto, nuove aziende anche del territorio hanno aperto le proprie porte per accogliere in stage i ragazzi del quarto anno. «Abbiamo deciso di mandarli per tre settimane consecutive – spiega la dirigente – invece di dividere il periodo tra più spezzoni, perché possa essere un’esperienza davvero significativa».

Insomma, il Ginanni si prepara a formare nuove generazioni di ravennati consapevoli e interessati a economia, lingue straniere, informatica, sport, storia dell’arte o logistica portuale in un’ottica di crescita, innovazione e radicamento sul territorio sul medio e lungo periodo, ma per farlo ha bisogno di poter contare anche su nuovi spazi a disposizione.

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