176 – Letterine per Dante

Cartolina Dante Firenze

Prima dei ravennati furono i fiorentini a celebrare il VI centenario della nascita del Sommo Poeta e per l’occasione ne chiesero le spoglie mortali, come d’altronde più volte nel corso della storia avevano fatto.
Un anno prima delle celebrazioni, il 4 maggio 1864, il Municipio di Firenze chiedeva che «il sacro deposito delle ossa di Dante Alighieri» fosse dato «come fraterno dono, quanto più doloroso, tanto più nobile» alla Città che gli aveva dato i natali.
La richiesta, evidentemente, non poteva essere presa in considerazione e Ravenna indirizzava «una fraterna parola di rammarico di non poter accogliere quella preghiera di restituzione delle ceneri di Dante che tanto onora l’illustre Città di Firenze».
Se nella richiesta i fiorentini, facendo pubblica ammenda, ammettevano che la sepoltura di Dante era «a un tempo stesso testimonianza e perpetuazione dello iniquo esilio patito dal massimo cittadino», i ravennati ricordavano loro che «il deposito delle sacre ossa di Dante Alighieri in Ravenna non può pei destini felicemente mutati d’Italia considerarsi come perpetuazione di esilio, una essendo la legge che raccoglie con duraturo vincolo tutte le città italiane», ma soprattutto evidenziavano come non potevano essere abbandonate quelle «sacre ceneri che furono e sono oggetto di tanto culto ed amore dei cittadini ravennati».
Tuttavia l’anno seguente, quando furono casualmente scoperte le ossa di Dante, quest’ultima osservazione non solo appariva retorica, ma addirittura falsa…

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