165 – «Voci e presagi»

165 Dante RidimensionataNel 1890 Ravenna celebrava il venticinquesimo anniversario della scoperta delle ossa di Dante rinvenute fortuitamente nel Quadrarco di Braccioforte il 27 maggio 1865: «O mia Ravenna, la magnificenza antica delle tue basiliche, dei tuoi mausolei, dei tuoi marmi, dei tuoi mosaici, della tua pineta, è ingrandita da un altro pregio che ha in sè anche il vanto della squisita modernità: tu sei – ora più che mai – la guardiana delle preziose Ossa Di quel signor dell’altissimo canto».
Nel 1894, alcuni anni dopo la solenne ricorrenza, Claudio Zirardini dava alle stampe un’opera dal titolo Giubileo per la scoperta delle ossa di Dante Alighieri e sottoscrizione mondiale per erigere a lui un mausoleo in Ravenna. In questi «frammenti di cronaca» l’autore si prefiggeva di raccontare, oltre alla scoperta delle spoglie mortali del Poeta, le celebrazioni del 1890 e i propositi e le discussioni inerenti all’erezione di un nuovo Mausoleo a lui dedicato.
Due citazioni di Giovanni Bovio, al quale era stata affidata la prefazione, aprivano il volume: «Posso, invitato a Ravenna a parlare sulle Ossa di Dante, non sentire la vita che sale da queste Ossa? Posso indugiarmi interprete scolastico di qualche verso o di qualche luogo del Convivio e non sentire la continuità tra queste reliquie e il popol vivo? Non mi avete chiamato perché qui vedete polvere ed Ossa, cioè il medio evo che è morto, ed il rinascimento che continua? Accostate al cuore una di queste Ossa e intenderete ancora voci e presagi».

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