163 – «Sulla soglia dell’eternità»

Cartolina Dante RidimensionataDal 28 al 31 ottobre 1921, al termine delle celebrazioni dell’anniversario dantesco, si procedeva ad una ricognizione delle ossa di Dante Alighieri che mirava non tanto a verificarne lo stato di conservazione, quanto a ricongiungere ad esse, una volta verificatene l’autenticità, le «reliquie estravaganti» che nel 1865 erano state indebitamente sottratte e ad aggiornare i dati antropometrici desunti dalle indagini eseguite al tempo del fortuito ritrovamento.
Santi Muratori, che fu tra i privilegiati testimoni di questo evento, ebbe modo di raccontare quanto accadde in quel lasso di tempo in cui «Dante è ricomparso per tre giorni sulla terra» e lo fece in occasione di una Lectura Dantis tenutasi nella «sala di Dante» della Biblioteca Classense il 18 giugno 1922 dal titolo: L’ultima ricognizione delle ossa di Dante.
Alla dotta narrazione che dava conto di quanto avvenuto, Muratori ebbe modo di esprimere tutta l’emozione nel trovarsi davanti al «divino capo nel quale arse la vampa del fuoco possente», esperienza quanto mai unica ed irripetibile: «Signori, consentitemi una parola personale. Io mi son trovato solo davanti al teschio di Dante, ed ho vissuto uno di quei momenti culminanti […]. Sono stato sulla soglia dell’eternità. Una mistica grandezza solitaria si spandeva intorno nella luce smorta come per effetto di un’eclisse […]. Quelle occhiaie vuote, sotto le grandi arcate sopraccigliari, mi guardavano misteriosamente. Da quale lontananza? Da una strana lontananza senza limiti».

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