Da Chopin al jazz, fino alla musica romagnola – di Mirco Mariani

A cura di Mirco Mariani

Mirco Mariani

Mirco Mariani nel suo Labotron

Sono legato a certi dischi più che ad altri perché a ogni ascolto si risveglia l’emozione della prima  volta. Ecco cinque che voglio consigliare anche ai lettori di R&D.

1. Partirei con il disco che mi porterei sulla luna: 10 Mazurkas · Prélude Op. 45 · Ballade Op.23 · Scherzo Op. 31 di Frederic Chopin eseguite da Arturo Benedetti Michelangeli (anno 1972).
È il mio disco per eccellenza, racchiude al suo interno un suono fisico e visivo, morbido e gigante come nessun altro album al mondo per me. Le composizioni geniali di Chopin hanno visto la luce come mai prima né come mai dopo. Un solo pianoforte, un compositore che si è dedicato per un’intera vita solo a questo strumento e un musicista stratosferico che l’ha portato sulla luna.

2. Latin Playboys: il disco omonimo (anno 1994) ha dato vita al suono che preferisco e che tuttora inseguo all’interno del mio Labotron (lo studio bolognese di mellotron di Mariani, vedi foto e bio, ndr). Un quartetto eccezionale guidato dalla coppia del suono per eccellenza, il produttore e arrangiatore Mitchell Froom e il fonico Tchad Blake. Completano il quartetto David Hidalgo e Louie Pérez. Questo disco ha influenzato come nessun altro la mia crescita e ricerca sonora. Proprio in questi giorni, ciliegina sulla torta e regalo inaspettato, una mia canzone cantata proprio da me, sarà inserita  nel nuovo disco di Mitchell Froom che uscirà con l’anno nuovo.

3. Secondo Casadei con l’album Riviera Romagnola (anno 1965) rappresenta la musica della mia terra con melodie bellissime e un suono vivo e vero che purtroppo negli anni è andato un po’ perduto. Questa è la musica romagnola che la gente dovrebbe conoscere.

4. Charlie Haden, con The Ballad of the Fallen (anno 1983) insieme alla Liberation Music Orchestra ha fuso la musica folkloristica col free jazz con una grazia e originalità insuperate. Spesso uso il mellotron pensando al suono di questo meraviglioso disco.

5. Segments è il disco (del 1989) di un trio straordinario formato da Geri Allen al piano, lo stesso Charlie Haden al contrabbasso e Paul Motian alla batteria: un disco davvero speciale per una fusione di musica d’insieme moderna e antica al tempo stesso, dinamiche e incastri armonici-ritmici unici. Anche se ormai non mi sento più batterista è in assoluto il disco che ha influenzato il mio modo di pensare il jazz e di suonare  la batteria sottraendo e ascoltando chi  suona con me per lasciare correre la musica in libertà.

* Nato a Bagno di Romagna 48 anni fa, Mirco Mariani vive oggi a Bologna (dove ha aperto il Labotron, uno studio dedicato al suo strumento feticcio, il mellotron) pur restando indissolubilmente legato alla Romagna, a partire dal suo ultimo lavoro di riscoperta e rivisitazione del liscio con il progetto Extraliscio. Diplomato in contrabbasso, negli anni novanta ha fondato i Mazapegul e i Daunbailò e poi suonato come batterista con Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu . Sempre dagli anni novanta collabora (e lo fa tuttora, anche nei tour) con Vinicio Capossela. Noto anche per i suoi Saluti da Saturno, da poco mandati in archivio, è in procinto di partire con la sua nuova band, Jorgensen

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