Cinque dischi per chi ha una vita difficile – di Michele Ducci Seguici su Telegram e resta aggiornato di Michele Ducci (M+A) * Sono cinque dischi per chi ha una vita difficile e cerca una visione – una melodia – abbastanza folle e disperata da dirsi felice. Non c’è un criterio di scelta. Parto dai Beach Boys – e mi riferisco alla biografia di Wilson – perché contengono in nuce la mia teoria secondo cui chi fa musica triste ha una vita più o meno appagata, mentre chi fa musica felice ha una guerra in campo esistenziale. Si prende tutto, dai ragazzini ai tempi andati: che questo filo sia o no nell’intenzioni degli artisti poco importa. Beach Boys – “Pet sounds” (1966) Suoni degli animali, suoni come anima dei mali. Lorentz – “Kärlekslåtar” (2014) Nonostante sia un fisico, fa ottima musica pop. Years & Years – “Communion” (2015) Nel film (quello di fantascienza del 1989 diretto da Philippe Mora, ndr) si parla di rapimenti alieni, nel disco gli alieni sono all’incirca del 1990. Petite Meller – “Milk Bath” (2016) (sulla fiducia) Il latte unisce l’infanzia alla morte. (Il disco della chiacchierata cantautrice ex modella franco-israeliana deve ancora uscire, ndr) Justin Timberlake – “Justified” (2002) Come una voce possa rendere inutile un testo. L’esistenza è una voce che non dice una parola e ne canta sempre una sola. * Gli M+A sono un duo forlivese di musica pop ed elettronica nato nel 2009. Il gruppo è formato da Michele Ducci, 24 anni, e Alessandro Degli Angioli, 27 anni, ed è noto probabilmente più all’estero che in Italia grazie al successo in particolare del loro secondo album, “These days”. Nel 2014, grazie alla vittoria ad un concorso con oltre 120 band, è stata la prima e finora unica band romagnola a salire sul palco di uno dei festival rock più prestigiosi al mondo, quello di Glastonbury, in Inghilterra. Gli M+A stanno registrando in questi mesi il loro terzo album. Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Consigli d'autore