Non proprio maestri, forse nemici: dieci autori italiani nel nuovo secolo – di Lorenzo Kruger

di Lorenzo Kruger *

Non sono un giornalista ed è stato scritto tantissimo e benissimo dei miei maestri, dei maestri di tutti, morti e vivi. Per ricavarmi un posto di lavoro in fabbrica parole, premo crea “argomento”, in modalità originale: “Cantautorato dopo il 31 dicembre del 1999”. Non propriamente i miei maestri, ma contemporanei, colleghi, compagni, nemici. Anzi per fare ancora più l’originale ne parlerò bene.
1. Manuel Agnelli. “Padania” con gli Afterhours. Oltre ai pannelli solari ultimamente c’è stato molto cantautorato nel rock indipendente italiano e la combinazione è stata di grande ispirazione per tutti. Manuel Agnelli è tra i primi a mettere insieme una scrittura con pezzi di usati, copertoni, crocefissi (o crocifisse?) provocanti e provosuoni dolore sincero, linguaggio forte innovazioni viscerali.
2. Cristiano Godano. “Pansonica” con i Marlene Kuntz. Godano ha inventato (il disco in questione, scelto solo per l’esigenza di restare nel nuovo secolo, è un omaggio ai vent’anni di “Catartica”) un animale geneticamente nuovo, un intellettuale con doppia fila di canini; elegante e rabbioso, una sirena ammaliante con barba e coltello, libro e scintilla. fuoco evviva.
3. Giorgio Canali. “Nostra Signora della Dinamite” con i Rosso Fuoco. Passata la frontiera del millennio nascosto dentro ad un fumetto western, è un sopravvissuto, rigenerato e immortale. Anarchico con tendenza alla poesia. Ci seppellirà tutti.
4. PierPaolo Capovilla. “A Sangue Freddo” con i Teatro degli Orrori. Carmelo Bene, Pasolini, i Jesus Lizzard… Non era facile metterli insieme, ma lui ha organizzato un funerale dove ha invitato tutti e servito distillati veneziani di teatro e furore, politica in mp3 da pogo.
5. Morgan. “Le Canzoni dell’Appartamento”. Tenco che sostituisce il vino con droghe più pesanti e con il computer, anche Morgan fa il suo sforzo per alzarsi su questo deserto apocalittico, e tra polvere e macerie suggerisce la sua direzione. Farlo prima che venga codificata è una cosa apprezzabile.
6. Vasco Brondi. “Canzoni da spiaggia deturpata” con il progetto Le Luci della Centrale Elettrica. Qui passo idealmente alla categoria “giovani”. Brondi ha trovato in qualche palazzo abbandonato un rotolo di carta igienica e lo ha trasformato in un rotolo di carta Kerouac, sul quale evacuare prose spontanee e flussi coscienti di parole, per composizioni grigie di grande impatto, benissimo riuscite.
7. Dente. “L’Amore non è bello”. Da un luna park deserto spuntano frasi di zucchero filato e un giocoliere di parole con un sorriso triste tutto suo, prova prenderlo e diventa un palloncino rosso che vola via.
8 Alessandro Mannarino. “Bar della Rabbia”. Qualche furbo ha messo in valigia il grammofono del nonno e tenta di rivenderci vecchi modi, esercizi di stile riusciti. Qui su Terra3214x ci accorgiamo tutti di aver voglia di ascoltare quelle storie nuove e solite a quella maniera vecchia e rara.
9 Luca Romagnoli. “Auff” con il Management del Dolore Post-Operatorio. Qui inauguro la sezione “emergenti” di cui vorrei intendermi di più, perché è un ottimo posto dove rubare pezzi di ricambio. Romagnoli che distrattamente potrebbe sembrare solo un riciclatore ha messo a punto un dispositivo esplosivo standard che distrugge obbiettivi di ultima generazione. Fra l’altro è tra i più attenti osservatori della cospirazione tra sesso e sistema. Facciamolo salire a bordo.
10 Giacomo Toni. Il suo disco più bello o più venduto deve ancora scriverlo. Solo perché ci suono insieme mi è capitato di conoscere questo ex idraulico umanista, altrimenti avrei ceduto ad una divagazione sull’hip hop. Inoltre speculare sul di lui è una promozione gratuita al progetto spaziale che stiamo per fare partire, ma non ve ne parlerò. Mi limiterò a dirvi che è un tipo che ha molta cura per le parole, come se si stessero esaurendo e le usa per esperimenti che creano invariabilmente interesse in chi assiste. Una surrealtà che farebbe bene alla narrazione di questi tempi…

* Nato a Riccione nel 1977 e ora stabilitosi a Cesena, Lorenzo Kruger è leader e cantante della band folk-rock Nobraino, che il prossimo anno festeggerà i vent’anni di carriera . Insieme a Giacomo Toni ha dato vita anche al progetto Gli Scontati, tour tributo a Paolo Conte.

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