Quanto è prelibata la sapida faraona con salsa al selvatico

La mia amica Laura passando dal negozio di mia figlia ieri mattina, dopo aver apprezzato le proposte culinaria pubblicate nelle ultime settimane, mi ha chiesto ricette per il pranzo di Pasqua. Mancano ancora alcune puntate di questa rubrica alla festa e quindi prima ho pensato di farvi conoscere questa ricetta.

Che è una delle mie preferite, e comunque non sfigurerebbe affatto in un pranzo pasquale. Si tratta della “Faraona al selvatico”.
Per preparare la pietanza servono due faraone di circa un kg l’una, 4/5 foglie di salvia, un cucchiaio di scalogno tritato, pepe, olio extra vergine, un cucchiaino di granulato per brodo vegetale, un bicchiere di vino bianco secco.
Dopo aver pulito le faraone, tagliarle a pezzi e farle rosolare in un tegame con lo scalogno, le foglie di salvia, l’olio, il pepe, poi aggiungre il vino e il brodo vegetale. Coprire il tegame con un coperchio o un foglio di alluminio e metterlo nel forno caldo a 180° per circa un’ora e mezza, rigirando ogni tanto i pezzi e bagnandoli con il sugo di cottura.
Intanto che le faraone cuociono preparo la salsa al selvatico. Gli ingredienti sono: mezzo bicchiere d’olio d’oliva extra vergine, un cucchiaio di burro, 3 spicchi d’aglio o scalogno, un cucchiaio di prezzemolo tritato, i due fegatini di faraona che avrete conservato, 100 grammi di salame (io uso il salame di culatello “strolghino”) e due limoni. In un tegame metto olio, burro, aglio o scalogno tritati finemente, i fegatini tagliati a pezzetti minuscoli, il salame tritato, il succo dei limoni, lascio cuocere per circa 15 minuti. Di solito non aggiungo sale. Quando le faraone sono cotte le copro con la salsa e le rimetto in forno per pochi minuti, poi le servo spolverandole di prezzemolo tritato.
Le accompagno con radicchio di campo condito con sale ed extravergine.

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