Giampaolo Simi è uno fra i pilastri della letteratura popolare italiana; e “Tra lei e me” (Sellerio editore) ne è l’ennesima conferma. C’è un avvocato cinquantenne, Pietro Valvassori, che ha giocato a rugby (parola che si pronuncia così, oppure, in versione inglese, ragby; non regby come capita di sentir dire) e che è un punto di riferimento per donne vittime di violenza. In questa occasione, però, sceglie di difendere un ex cliente, Leandro Nava, che ha abbandonato il posto in banca per gestire un B&B costituito da caravan e roulotte riadattate; per la polizia Nava, geloso e possessivo, ha assassinato la moglie, Lorena Danesi, immobiliarista di successo. Il tutto a Viareggio e nell’entroterra di una Versilia fra l’inverno e la primavera. Non si può anticipare altro, della trama, perché ogni dettaglio è una sorpresa e, quindi, un piacere che il lettore deve poter provare da sé.
Una cosa si può dire: è fra i migliori romanzi, che parlano di femminicidio, usciti negli ultimi anni. Perché è “popolare” in maniera perfetta, grazie all’equilibrio fra tensione, “twist” e false piste, nel rispetto assoluto delle, mai fissate, regole del giallo e del noir; finale compreso. E perché è letteratura: i dialoghi hanno qualcosa di magico e la lunga notte durante la quale Valvassori si confronta con il cliente è scandita da una conversazione che può ricordare il film “Una pura formalità” di Tornatore, ma ha dettagli e sfumature più intense; non solo: i personaggi sono “imperfetti”, quindi reali: si può immaginare di incontrare il colosso Valvassori in sella a una vecchia bici, nera, che percorre il lungomare; o l’affascinante Lorena, che ha attratto gli sguardi, non solo professionali, di palazzinari in odore di mafia e ammanicati con il potere politico. Lorena non è la sola donna che merita attenzione, per la cura con cui viene descritta; c’è la poliziotta Irma Siracusano, che è sempre un passo avanti rispetto a quello che appare (e che dice); e non si può dimenticare l’impiegata dello studio legale, Martina, vestita sempre dark, fra pizzi e abiti di pelle aderenti.
Giampaolo Simi mette in scena rapporti familiari complessi, racconta la gelosia e le acrimonie fra parenti; dà un punto di vista su cosa si possa intendere per innamoramento e passione. Come per altro aveva fatto nell’intensa quadrilogia con protagonista Dario Corbo, ex giornalista e padre di un ragazzo bello e difficile.
Sullo sfondo il profilo di Torre del Lago e le musiche di Giacomo Puccini. Un romanzo indimenticabile.