La (bella) sorpresa dell’investigatore ebreo nella Berlino del 1944

Berlino 1944Maggio 1944, in una Casa degli ebrei di Berlino arrivano alcuni agenti delle SS. Cercano l’ex commissario Richard Oppenheimer, che si è salvato dalla deportazione grazie alla moglie ariana. Richard è convinto che sia arrivato il momento che temeva da sempre. Invece non è così: dopo aver percorso il viale Unter den Linden, “Sotto i tigli”, dove i tigli però erano stati abbattuti per volere di Hitler. Per essere sostituiti da colonne di marmo con l’aquila del Reich in cima.
E, arrivati poco distante dal monumento ai Caduti della Grande guerra,  le Schutz-staffeln gli mostrano il cadavere devastato di una giovane donna. È stata strangolata poi terribilmente mutilata. Oppenheimer è terrorizzato, teme che lo si voglia accusare di omicidio, per eliminarlo nonostante la “protezione” della moglie ariana. Invece no: proprio i vertici delle SS hanno bisogno di lui per risolvere quell’omicidio; e gli altri che seguiranno. E assistito da Hilde, amica fidata di sempre, Richard ci riuscirà. Ecco l’incipit di Berlino 1944. Caccia all’assassino tra le macerie, primo romanzo di Harald Gilbers. Dopo la felice stagione della collana EuroNoir di Hobby & Works, che propose una fotografia inedita della letteratura poliziesca europea, le tracce della letteratura “criminale” tedesca (salvo rarissime eccezioni). Ci sta pensando, con una sfida interessante, la Emos, casa editrice di Colonia, con una sede italiana che si è sempre occupata di audiolibri, e che sta sperimentando il ritorno al cartaceo (che stampa in italiano a Leck, nella Frisia settentrionale), appunto con una serie di gialli tedeschi. E questo titolo (non è il primo arrivato nelle librerie) ha numerosi punti di fascino. Prima di tutto è un romanzo storico-politico, nella forma di un thriller e, insieme, una storia “cinematografica” (i diritti sono stati già venduti per una coproduzione Germania-Austria-Francia). Sostenuto da una documentazione accuratissima, descrive la vita “comune” nella capitale tedesca devastata dai bombardamenti, arricchendo in questo modo la narrazione, già densa di colpi di scena. E le quasi 400 pagine si potrebbero leggere senza fermarsi, grazie alla scrittura lineare dell’autore (e alla traduzione di Giovanni Giri). L’ex commissario ebreo tornerà in libreria, entro il 2017, con I figli di Odino, mentre l’autore sta lavorando su un terzo romanzo ambientato nella Berlino “sovietica”.

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