La scrittura fresca di Verde in un thriller terribile e affascinante

Verde Vangelo Del BoiaUna preziosa e attenta ricostruzione storica, che non dimentica le regole del thriller, ma che non ne resta schiava, pur offrendo colpi di scena davvero efficaci. Ecco la cifra principale de Il Vangelo del boia, nuovo romanzo di Nicola Verde, pubblicato da Newton Compton e in libreria da poche settimane. Il titolo della prima stesura, Mastro Titta e lo scandalo della regina nuda (sottotitolo: “Dalle memorie apocrife del boja del Papa re di quando scoppiò lo scandalo delle fotografie pornografiche della Regina Sofia di Napoli”), era troppo didascalico, anche se portava il lettore sul serio in medias res. Agosto 1864, Giovanni Battista Bugatti, detto Mastro Titta, e più semplicemente er boja de Roma, è l’uomo incaricato dal Vaticano di eseguire le condanne capitali; continua a lavorare nonostante abbia 85 anni. Ma quella mattina un esile e quasi impercettibile momento di esitazione rende drammatica l’esecuzione. Così il boia è costretto ad andare in pensione. Cosa gli è successo? Seguendo il flash back proposto dall’autore, ci si trova immersi in una vicenda intricata, e storicamente documentata in ogni dettaglio, fatta di ricatti, delitti, morti recuperati sulle sponde del Tevere e addirittura momenti inaspettati di perdono, in una Roma vischiosa e torbida. L’incipit è potente, l’intrigo politico, fra spie e doppiogiochisti, attizza un bel po’; e il personaggio di Titta è fantastico e doloroso. La protagonista femminile, la fotografa Costanza, sposata “male” e che gioca su molti tavoli per sopravvivere, è un personaggio potente, descritto con cura e con mano felice. È lei a “sedurre” e trascinare nel vortice degli scandali Mastro Titta, arrivando a coinvolgere addirittura l’ex regina di Napoli, Maria Sofia di Wittelsbach, sorella della più famosa Sissi. Il vecchio giustiziere ha però doti d’intuizione inaspettate e, con un’alleanza altrettanto inattesa, può chiudere il cerchio della vicenda, terribile e affascinante. Sotto gli occhi del re e del marchese Massimo D’Azeglio. Nicola Verde, scrittore di lungo corso e di qualità (non sempre le due cose coincidono), con questo libro, dove verità e finzione sono mescolate con sapienza, entra a pieno titolo nella schiera degli autori di romanzi storici, da Franco Forte ad Alfredo Colitto, senza dimenticare Danila Comastri Montanari. Sostenuto da una scrittura fresca e adatta a raccontare la storia. Come dire, buona lettura.

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