L’ultimo di Lemaitre è un noir che genera ansia ad ogni passaggio

Rosy E JohnSe la trilogia di Pierre Lemaitre con al centro il commissario parigino Camille Verhoeven (arrivata nelle librerie italiana fra il 2011 e il 2015), è piaciuta, allora si deve “per forza” leggere il piccolo romanzo con il medesimo protagonista, Rosy e John (appena 117 pagine), appena proposto da Mondadori.
Parigi, in maggio, è bellissima, ma non qui e ora: una bomba fa tremare un quartiere periferico; anche se, incredibilmente, non fa vittime. La polizia pensa subito a un attentato terroristico. Non è così, anche perché la polizia scopre che a esplodere è stata una granata della Prima guerra mondiale. Non basta: l’autore viene subito scoperto, è un ragazzo di 27 anni, Jean Garnier, che si fa chiamare John. Il quadro in forma di ricatto che presenta a Camille e agli altri poliziotti, compresi i durissimi dell’antiterrorismo, è terribile: ha piazzato altre sei bombe; esploderanno una al giorno, se non sarà rimessa in libertà sua madre, Rosie (o Rosy appunto), in carcere con l’accusa di omicidio. Non è ancora sufficiente: la secondo bomba, dice Jean, farà saltare una scuola materna, non si sa se a Parigi o in un’altra parte della Francia. Insomma, anche se sembra un po’ fuori squadro, se pare proprio tonto, il ragazzo riesce a tenere in scacco una nazione: sono in pericolo due milioni di bambini. E, mentre il governo pensa se far scattare un piano che manderebbe nel panico l’intera nazione, in boulevard Mulhouse viene scoperta un’altra bomba. Rosy & John è un noir a tutto tondo, scritto con un ritmo e uno stile in grado di generare ansia a ogni passaggio, a ogni nuovo particolare della trama. Il piccolissimo (è alto un metro e 45 centimetri), ma grandissimo Camille, si muove ancora una volta contro tutti, affiancato solo dal collega Louis, l’unico che riesca a capire i meccanismi mentali e la genialità del capo. Lemaitre poi descrive i rapporti fra Jean/John e Rosie/Rosy con intensità e partecipazione, facendo capire quanto siano potenti i sentimenti che legano figlio e madre. Che poi  “sottotraccia” semini anche le indicazioni per capire cosa stia capitando, consentendo al lettore di arrivare alla soluzione… poco dopo il commissario, è un’altra dimostrazione delle sue qualità narrative.  Un’ultima annotazione: Rosy & John è il titolo di una canzone di Gilbert Bécaud: lo rivela Lemaitre nella penultima pagina del romanzo. Peccato si legga così in fretta.

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