Lettura psicoanalitica del processo per femminicidio di Ilenia Fabbri, il profilo del sicario Pierluigi Barbieri Seguici su Telegram e resta aggiornato Nell’attesa delle motivazioni della sentenza di primo grado ho elaborato una lettura psicologica degli imputati al processo, com’è noto condannati all’ergastolo. Sul sito web di R&D trovate l’approfondimento integrale, molto più articolato e ricco di particolari. Qui propongo due brevi estratti rispetto all’esecutore del delitto: Pierluigi Barbieri. La confessione e le parole non pronunciabili …Torniamo al giorno dell’esame ai due imputati. La PM ha preferito iniziare con l’esecutore reo confesso, con Pierluigi Barbieri. Forse lui se l’aspettava, forse aveva voglia di parlare, in ogni caso si è alzato pronto. La dottoressa Scorza ha chiesto se tra lui e Nanni (il mandante ed ex marito di Ilenia Fabbri, ndr), già in pre- cedenza ci fossero state conversazioni sul progetto di uccidere Ilenia. Barbieri ha risposto di sì, subito e senza incertezze. Non ha avuto indugi nel dire che il piano per uccidere la donna si era determinato a più riprese. Che più volte è stato sospeso per poi ripartire. Lo dice senza imbarazzo. Non si sente, invece, di pronunciare le parole che servono a descrivere come la donna doveva essere inizialmente uccisa. Le parole che andrebbero a descriverne le modalità che, a suo dire, gli aveva proposto Nanni. È stato capace di uccidere in modo cruento una donna, ma ha difficoltà, quasi imbarazzo a pronunciare le parole che andrebbero a dettagliare il primo progetto. La corte però vuole sapere. Gli chiede di essere esplicito. Tutto d’un fiato l’imputato risponde: «Voleva (Nanni) simulare un suicidio. Farla trovare impiccata». Mi sorprende, specie tenendo conto di quello che poi Barbieri ha fatto, questa difficoltà a parlare dell’impiccagione. Immagino ci sia un perché. Mi domando quale sia. Il motivo è subito svelato: «Il padre della mia ragazza si impiccò e lei non voleva più abitare in quella casa», dice. È singolare l’empatia che Barbieri prova verso la figlia di Nanni ed Ilenia. Ammette che possa esserne uccisa la madre, anzi si fa personalmente strumento per quella terribile azione, ma si preoccupa di quello che possa vedere la ragazza una volta rientrata a casa. Continua a riferire quanto fosse contrario a quella modalità. Non al progetto omicida in sé. «Ma cosa stai dicendo?!», riferisce di aver risposto a suo tempo a Nanni, Poi, rivolto verso la corte aggiunge «Mi sono messo nei panni della figlia». «Ho detto (a Nanni) quella cosa lì non va bene»… L’insistenza ed il sopruso …Sempre a detta del sicario, Nanni ha insistito molto perché lui provvedesse ad uccidergli l’ex moglie. Sembrerebbe che questi continui lamenti siano stati determinanti. Il rappresentarsi come un uomo vessato, umiliato e messo economicamente alle strette, pare abbia rievocato in Barbieri la sua precedente relazione con la ex convivente. Non è una mia interpretazione, lo afferma Barbieri stesso, in modo fin troppo esplicito «…io ho rivissuto quello che mi diceva lui… quello che mi ha combinato la mia ex moglie… Il fatto dei soldi, me ne ha fatti di ogni colore». La dimensione evocativa, e la focalizzazione selettiva sulla povera Ilenia, come rappresentante di percepiti soprusi passati, emerge anche da un altro passaggio, dove il sicario racconta di aver puntualizzato a Nanni che il gesto omicida sarebbe stato indirizzato solo su Ilenia e Ilenia soltanto, in quanto colpevole. L’esecutore si era preoccupato che non ci fossero altri individui in casa, tanto meno l’attuale compagno di Ilenia… Implicitamente Barbieri sottende che il nuovo compagno di Ilenia sia innocente, al contrario di Lei. Così come non lo era la sua ex moglie… Ilenia non beneficia di nessuna protezione superegoica, per dirla in termini psicologici, Ilenia agli occhi di Barbieri è un “oggetto” completamente cattivo… Anche tracce del passato remoto di Barbieri forse sono state veicolate transferalmente su Ilenia… Pur essendo una donna, sembra che Ilenia abbia anche assunto l’identità dell’uomo che da piccolo lo ha «bastonato», «preso a legnate» e «frustato»… Forse la sovrapposizione con quell’uomo, il compagno di sua madre, che tanto fece loro violenza, è tale da dimenticarsi che Ilenia è una donna. Dice di getto, scatenando un lecito e prevedibile rumoreggiare da parte del pubblico in aula, «Io odio le persone che maltrattano le donne. Ho visto mia mamma (essere maltrattata) dai (miei) 6 anni ai 17»… Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Lo sguardo dello psicologo