E la Fira no, e il calcetto sì, e le discoteche no, e i mercatini sì…

Ricapitolando. Quest’anno che avevo proprio voglia di bél e còt, non posso andare alla Fira di Sett Dulur di Russi a mangiarlo perché è stata annullata a causa del Covid. I contagi sono aumentati, le scuole stanno ricominciano, e niente, ciao Fira, ha detto la sindaca. Però, oh, posso andare a mangiare il Dolce di San Michele alla festa di Bagnacavallo, che forse è pure meglio. Perché la Festa di San Michele invece si fa. O i cappelletti alla festa dell’Unità, che però in effetti è in versione ridotta, dicono, e la gente ci va triste, con test sierologico e senza voglia di assembrarsi. Mica come quelli di destra, che nonostante le critiche alla Festa dell’Unità sono andati a quella della Lega, a Cervia, non proprio sempre con la mascherina, stando ad alcune foto del loro capo.

E ancora, scusate, non ho capito: al festival del cibo di strada che si fa ai giardini di Ravenna o al mercatino europeo in piazza a Cervia, si sono creati meno assembramenti che alla Fira?

E il festival Dante 2021, annullato per Covid, non sarà mica più contagioso dei concerti in spiaggia? Per fortuna che almeno le discoteche sono chiuse adesso, così la gente può andare a far finta di non ballare ai dinner-show, le cene-spettacolo, con vocalist e cubiste, che però sono sempre nei pressi di un tavolo, niente cubo.

E se poi vi viene voglia di sport, si può usare la tv, perché no, allo stadio ancora non si può andare (per il momento). Ma in compenso si può andare al cinema, certo, al chiuso, un posto sì e l’altro no. O anche al Pala De André a vedere la pallavolo, in settecento. E si può anche andare a giocare a calcetto, magari sfidando la selezione di scapoli e ammogliati di Vo’ Euganeo, invitandoli qui in spiaggia al festival degli aquiloni di Cervia, che a Cervia tra l’altro i turisti sono stati solo l’8 percento in meno dell’anno scorso e quindi non è cambiato poi molto. Si può sfidare la selezione di scapoli e ammogliati di Vo’ Eugeneo, dicevo, ma i bambini che giocano a calcio non possono fare tornei con bambini di altre regioni senza aver fatto il test sierologico.

Intanto, a scuola piuttosto che costruire nuove aule, i ragazzi di troppo andranno in un’altra stanza a seguire la lezione dal computer, che c’è il Covid. Non è bellissimo, tutto questo?

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