Un mese a guardare muri tra Forlì e Ravenna

Murales di Milo d Forlì

Murales di Milo a Forlì

Arrivata la primavera è tempo di imbiancare, ma siccome a qualcuno piace colorato, ecco un mese di “materia spray” con ben due – DUE – festival di street art che uniscono città rivali dai tempi del Dipartimento del Rubicone: il Festival di Forlì e Subsidenze V edizione a Ravenna.

Cosa ci aspettiamo dai protagonisti? Sicuramente molto colore e qualche residente che “non capisce questa roba / mi piaceva più il muro sbrugolato”. Eccoci quindi a prevenire i primi sintomi di stagionale allergia alle novità con un po’ di Neo-Didascalina®.

Vediamo che succede a Forlì nella prima metà del mese (ho provato a scucire le date esatte al direttore artistico Marco Miccoli, ma non vuole rinunciare a un po’ di sorpresa), dove il Festival assume un’inedita veste da “secolo lungo” per collegarsi alla mostra dei Musei di San Domenico.
Il classicista Andrea Ravo Mattoni, salito agli onori della cronaca nel 2016 per aver realizzato a Varese un “Caravaggio” (La cattura di Cristo) si cimenta qui con la riproduzione di un’opera di Annibale Gatti che ha affrescato le sale nobili della sede comunale di Forlì in Piazza Saffi e rappresenta una donna circondata da angioletti, ovvero l’Italia circondata dalle arti.
Tutto il festival in generale è infatti declinato sul tema delle arti legate anche alle innovazioni tecnologiche tra Ottocento e Novecento, seguendo filoni ben precisi: l’evoluzione della bicicletta di cui si occupa la romana Alessandra Carloni, mentre la nascita dell’illuminazione pubblica è demanio di Basik, da Rimini. La fotografia viene affrontata dalla intimista spagnola Hyuro, mentre delle ferrovie si occupa l’associazione Romagna in fiore. La francese di origine sino-tedesche Sêma Lao lavora su un tributo ad Aurelio e Giorgina Saffi, infine il romano Daniele Tozzi lavora sul volto di Giuseppe Verdi utilizzando i cosiddetti calligrammi, ovvero componimenti poetici in cui le parole prendono forma in immagini che fondono testo e rappresentazione. Fino a metà aprile l’area cittadina compresa tra Piazza del Carmine e il Teatro Diego Fabbri vedrà gli artisti al lavoro e il coinvolgimento del pubblico attraverso incontri e workshop.

Con la direzione artistica collettiva di Indastria invece vede la luce la quinta edizione di Subsidenze, che da metà aprile accompagnerà i ravennati per un mesetto e vedrà vere guest star e graditi ritorni: Basik che si sposta direttamente da Forlì per omaggiare il “Grande Ferro R” di Alberto Burri e lavorare su di un muro di fronte al Pala De André; il celeberrimo Ericalicane, già autore a Ravenna del mostro marino sul muro del mangimificio ex Mosa; la colombiana Bastardilla e un’altra presenza ricorrente, Nemo’s che verrà omaggiato anche a giugno con una mostra sempre a Ravenna.

La street art in Romagna, grazie all’impegno degli organizzatori che hanno creato un seguito anche fuori regione, da un pezzo non è più una novità, seppur seguendo i sentieri più sicuri della figurazione. E noi ci auguriamo di aprire gli occhi su città future fluorescenti e vibranti come la New York dell’ultimo Spiderman.

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