sabato
12 Luglio 2025

Roald Dahl, e il dibattito sul “revisionismo” letterario

Condividi
Roald Dahl Scrittore
Ritratto dello scrittore inglese Roald Dahl (1916-1990)

Questa faccenda di Roal Dahl sta suscitando un clamore insperato. La casa editrice Penguin ha annunciato che i suoi libri saranno rieditati per eliminare termini che oggi suonano più offensivi e meno inclusivi dei tempi di Dahl, essendo anche che la potenziale platea dello scrittore è cambiata. Giusto o sbagliato?

Se consideriamo che è stata promossa addirittura una petizione per fermare questa operazione, peraltro da parte di uno stimato autore per ragazzi, direi che in Italia è più facile trovare detrattori che difensori. Il punto è che entrambi hanno ottimi e complessi argomenti dalla loro, ma intanto in questo frangente gridare alla censura del politicamente corretto è facile e di moda, soprattutto fa capire che noi non siamo mica dei moralisti e tanto meno dei bacchettoni e anche se siamo di sinistra possiamo addirittura essere d’accordo con Salvini. Il tutto in nome innanzitutto di una romantica fedeltà allo scrittore.
E c’è addirittura chi pubblica post indignati grindando allo scandalo e mette come foto l’edizione italiana di un libro di Dahl. Cioé, l’edizione tradotta (a proposito di originali). E in effetti di traduzioni stiamo parlando, non necessariamente tra due lingue. E a questo punto si vede la vastità del tema.

Cosa vogliamo da una traduzione di libri per ragazzi? Cosa è la supposta fedeltà all’originale? Ciò che spesso accade, curiosamente, è che un po’ come in Dorian Gray l’originale resta a invecchiare, mentre le traduzioni ringiovaniscono perché a un certo punto non sono più ritenute adatte al nuovo pubblico. Un pubblico, quello dei ragazzi, che cambia continuamente e molto più rapidamente di quello degli adulti.
Ecco dunque il dilemma: come continuare a far vivere storie scritte per un pubblico che, banalmente, non c’è più? Ha senso farlo? È una forzatura? Una mera legge di mercato? Non si vedeva un dibattito così forse dai tempi di Madame De Stael.

Il che, in ogni caso o comunque la si pensi, ha molto di buono perché ci spinge a interrogarci su cosa sia letteratura e cosa no, perché alcuni libri (anche per ragazzi) arrivano a questo status e quando e per quanto lo mantengono e come. E se anche ogni verità acquisita finisce per sgretolarsi e trasformarsi in nuove domande, il viaggio resterà comunque impagabile. Un viaggio che ci conferma ancora una volta innanzitutto come le parole possano fare la differenza e non siano mai innocue. Un bene quanto mai prezioso nell’epoca della ChatGPT in cui ancora non riusciamo a prefigurare il futuro della scrittura e della lettura tra intelligenza umana e artificiale.
Nel frattempo, per filologi, nostalgici o ideologici, nessun timore: gli “originali” di Dahl resteranno lì a portata di chi li preferirà alle nuove edizioni.

Condividi
Contenuti promozionali

LA CLINICA DELLA FINANZA

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Casa Margaret, sguardo contemporaneo in un’atmosfera anni Sessanta

Il progetto realizzato a Faenza dallo studio ravennate Tundra

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi