Il capo assoluto dei nerd

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Aphex Twin – Music From The Merch Desk (Warp 2024)
La copertina è piuttosto geniale, volendo ricorda un pochino Aquemini degli Outkast ma anche e soprattutto certe raccolte del Volo che trovavate in nice price nei cestoni dell’autogrill di Fiorenzuola e posti simili. In realtà nel caso di specie è la veste grafica di Music From The Merch Desk, che nominalmente è una raccolta di canzoni che fino ad ora era possibile trovare solo in alcuni dischi fisici venduti da Aphex Twin e solo a certe serate specifiche – suono un concerto, metto dei vinili al banchetto e la gente li può comprare – e che in sostanza chiunque non viva 365 giorni l’anno nell’AFXverso (io, ad esempio) può tranquillamente considerarlo il nuovo disco di Richard D. James.

Un’opera bizzarra e piuttosto easy listening per gli standard del produttore. Tenendolo in sottofondo mentre si fanno cose è possibilissimo ascoltarlo in un’unica sessione senza provare fatica, e questo ovviamente può avere qualche aspetto negativo, soprattutto dal punto di vista dei fan dell’Aphex Twin fino a I Care Because You Do. Se non ne masticate, vi basti sapere che Richard D. James è il capo assoluto dei nerd musicali: un tizio originario della Cornovaglia la cui fama underground risale alla fine degli anni ottanta, grazie a nastri che produceva di continuo e metteva in giro, e poi a una serie di singoli e dischi che hanno contribuito a definire il concetto di IDM (intelligent dance music), da lui sempre schifato.
Una strana anti-popstar che ha toccato il picco assoluto della sua fama alla fine degli anni novanta (video di successo, musiche per pubblicità, qualunque popstar che pregava di essere remixata da lui) e ha passato gli anni zero del duemila in uno stato di semi-clausura ed è tornato nel 2014 con Syro, un disco piuttosto discusso a cui sono personalmente legatissimo. Da allora gioca con la sua stessa nerditudine: continua a produrre musica da mattina a sera, pubblica pezzi sotto pseudonimo via Soundcloud e altri portali, e di tanto in tanto si degna di fare uscire un “disco” vero e proprio. Ma se parliamo di uscite ufficiali e distribuite nel mercato emerso, Music From The Merch Desk è il disco più lungo a cui abbia mai messo mano: 38 pezzi, due ore e 36 minuti, tanto umore vintage, una strana pace interiore che sembra spruzzar novocaina sulle casse dritte di cui è cosparso il disco.

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