“Goodbye”. E scatta il piantino

Lee Scratch Perry King ScratchLee Scratch Perry – King Perry (2024 False Idols)

La notizia della morte di Lee “Scratch” Perry non diede particolare scalpore, per una serie di motivi abbastanza complessi e difficili da mettere giù in questa sede. Non dico che sia un peccato, perché va considerato che in fondo se n’è andato come ha vissuto, un po’ alla chetichella, e lasciando un’eco sterminata dietro il suo passaggio. Lee Perry è uno dei grandi padri spirituali del dub, una musica che senza di lui non sarebbe esistita o sarebbe stata radicalmente diversa.

Inizia a lavorare nella musica nei tardi anni ’50, coinvolto tra l’altro col leggendario Studio One (il centro della musica giamaicana), per poi passare ad altre esperienze di cui è fondatore o comunque autore diretto (Upsetter, The Black Ark). Attraversa un momento di crisi dalla metà degli anni settanta in avanti: disgrazia musicale, povertà estrema, una vita da nomade e cottimante della musica, al soldo di chi continua a dargli credito. Risorge dalla fine degli anni ottanta in avanti, continua a realizzare musica, quasi sempre di livello assoluto. Orientarsi nella sua discografia è molto difficile, ma se porti a casa un disco con sopra il suo nome non sei mai scontento. Realtà come Hyperdub, tutto il trip hop, una bella fetta di rap (soprattutto inglese), quasi tutta la musica che chiamiamo urban e un migliaio di altre cose che si ascoltano quotidianamente devono tutto alla sua opera. È ragionevole ipotizzare che nessun singolo essere umano sia stato influente quanto Lee Perry nel plasmare la musica che ascoltiamo.

Prima di morire stava lavorando a un disco, concepito in clausura con l’aiuto di Daniel Boyle e alcuni ospiti coinvolti per le parti vocali. Il disco ha visto la luce il 2 febbraio 2024 e si intitola King Perry. Contiene, tra le altre cose, una traccia finale intitolata Goodbye, che è anche l’ultima traccia vocale mai registrata da Lee Scratch Perry, in assoluto, prima di passare ad un’altra dimensione. Il caso vuole che sia una sorta di preghiera d’addio, semplice nella struttura e profondissima nello spirito. Personalmente quando l’ho scoperto mi sono fatto un piantino, ma non andate a raccontarlo in giro.

Lee “Scratch” Perry era nato Rainford Hugh Perry nel 1936. È morto nella natia Giamaica il 29 agosto 2021.

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