Call My Agent (Miniserie Stagione 1 – 6 episodi)

Call My Agent è il remake italiano della serie francese Dix pour cent, e racconta le vicende dell’agenzia di spettacolo CMA, mollata in tronco dal suo titolare e costretta tramite il suo Consiglio di Amministrazione, a fare salti mortali per tenersi in piedi e ad appoggiarsi ai suoi intraprendenti agenti.
Particolarità di ogni puntata è il protagonista sempre diverso, l’attore di turno rappresentato dalla fittizia agenzia CMA: Paola Cortellesi, Paolo Sorrentino, Pierfrancesco Favino, Matilda De Angelis, Stefano Accorsi e Corrado Guzzanti. Le dinamiche su chi produce cinema si sono già viste nel cult Boris, ma Call My Agent propone qualcosa di diverso, di più “semplice”, fruibile mostrando le divertenti disavventure degli agenti cinematografici, e, più tradizionalmente, le vicende che animano la vita d’ufficio. Il cast che compone l’agenzia è davvero ben assortito, da Sara Drago a Maurizio Lastrico, ma a sorprendere sono gli attori bravissimi a interpretare loro stessi, anche quando attori non sono (vedi Sorrentino). Il punto di forza è dato dalla grande capacità di ironizzare su loro stessi, sulle loro fissazioni, sulle voci che girano sul loro conto; non c’è bisogno, insomma, di un imitatore perché i protagonisti sanno essere perfette caricature di loro stessi, e d’altronde sono attori professionisti non per caso. Un altro pregio della serie è quello di non divagare particolarmente dal tema, non impone sottotrame sentimentali, o intrighi familiari, anche se in quest’ultimo caso, ne viene mostrato uno coerentemente grottesco. Attraverso questi protagonisti la storia però si sviluppa e la trama, piuttosto credibile, crea un filo perfetto e una struttura spazio/temporale ed emotiva per “ospitare” i singoli ritratti delle star protagoniste.
Spicca per interesse, e grazie alla scrittura dei suoi sceneggiatori, la descrizione del “dietro le quinte” della vita del singolo attore e tutti i meccanismi che si devono ingranare per governare la vita delle star, perché se da una parte si vuole fare ridere, dall’altra si riesce a mostrare in maniera (speriamo) fedele tutto ciò che accade in questo mondo frenetico.

Una serie riuscita che non ha la pretesa di diventare cult, ma ha il pregio di divertire con leggerezza e abbondante dose di autoironia, risultando una delle visioni più gradevoli e leggere viste negli ultimi mesi, e ancora una volta una serie italiana. Speriamo non la tirino troppo per le lunghe con le stagioni. In streaming su Sky/Now.

PS: anche quest’anno i premi Oscar non mi interessano, grazie e alla prossima.

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