Gli arresti dei leghisti in Lombardia e quel film premonitore. Da vedere

Hotel GagarinHotel Gagarin (di Simone Spada, 2018)

Un truffatore si improvvisa produttore cinematografico e stringe un accordo con un europarlamentare corrotto per intascare i finanziamenti che l’Unione Europea concede a chi gira film con certi criteri. Per ottenere e spartirsi i soldi, il “produttore” mette insieme una squadra improvvisata composta da un insegnante di storia che gli aveva mandato una sceneggiatura per la regia, una prostituta incontrata per caso come attrice protagonista, affiancando loro un fotografo con debiti e un elettricista in cerca di lavoro rispettivamente nel ruolo di direttore della fotografia e tecnico delle luci. Per far quadrare il tutto e per andare a girare l’inesistente film in Armenia, ingaggia una professionista, una sua conoscente russa abile nell’organizzare truffe. Il film narra di questa sgangherata disavventura da parte della “troupe”.

La visione del film mi è stata ispirata dalla notizia dell’arresto di tre commercialisti di area leghista nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sui fondi utilizzati dalla Lombardia Film Commission, la società della Regione Lombardia che si occupa di promozione cinematografica. La premonitrice opera di finzione di debutto del regista Simone Spada (che in passato si era occupato di cortometraggi, documentari e film su commissione) è una commedia divertente, dolce, un po’ zingara e assai onirica, che combina elementi diversi con grazia ed efficacia. Tutto questo grazie ad un cast all star composto da Giuseppe Battiston, Claudio Amendola, Luca Argentero, Barbora Bobulova, la rivelazione Silvia D’Amico e il gustoso cameo di un grande divo del passato come Philippe Leroy.

Hotel Gagarin è una favola dalla durata breve, che senza inutili e particolari pretese accompagna lo spettatore con molto garbo e con un ritmo estremamente godibile, e con alcune intuizioni della trama che sorprenderanno in positivo lo spettatore. Molto bella la fotografia e singolari le location (l’albergo esiste davvero), mentre l’evento narrato è un conflitto realmente in corso.

Un modo semplice (lo trovate su Raiplay) e originale di passare una serata e di scoprire un autore che con il successivo Domani è un altro giorno (in streaming, Sky) ha confermato il suo talento. Un film invisibile che aspetta solo di essere scoperto, apprezzato, sognato.

Sul fronte Serie Tv, segnalo su Amazon Prime l’antologica Modern Love, 8 episodi (indipendenti) ispirati da fatti reali di cronaca rosa. Tra Friends e il Woody Allen più intimista, a metà serie posso solo dire che sorrisi e commozione sono le reazioni più spontanee per questa splendida opera. Ne riparliamo qui, promesso.

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