Ravenna-Tokyo andata e ritorno

ICONOLOGIA E DIDATTICAjpg07

I glicini in fiore a Ashikaga

Diario di una ambasciatrice dei mosaici ravennati  alla University of the Arts della capitale giapponese. Il coronamento di una ricerca-scambio internazionale avviata nel 2005

Era il mese di maggio di quest’anno quando ebbi il prestigioso incarico di tenere un ciclo di lezioni sui mosaici parietali di Ravenna alla Accademia di Belle Arti di Tokyo.
Era da poco conclusa la gloriosa fioritura dei candidi ciliegi e si celebrava quella dei glicini, secolari, immensi e variopinti ed io portavo loro il prezioso dono degli ineguagliabili colori dei mosaici bizantini della nostra città. Si trattava di un’occasione importante, (finanziata dalla Japan Society of the Promotion of Science), ma non estemporanea, bensì del coronamento di una ricerca comune, fra Ravenna e Tokyo, intrapresa nel  2005. In quel tempo insieme al professore Kudo Haruya docente di Pittura all’Università, unica istituzione nazionale comprendente facoltà di arte, musica e new media, avevo avviato un progetto di studio con gli studenti giapponesi sui mosaici del braccio destro del Mausoleo di Galla Placidia.
Dal 2005 al 2010 il professor Kudo è venuto a Ravenna con un gruppo di suoi allievi dell’ultimo anno per iniziare un percorso di conoscenza riguardante una disciplina e una tecnica artistica per loro del tutto nuova e insolita.
Abbiamo trascorso giorni ad esplorare le superfici musive, operando talvolta anche insieme agli allievi della Scuola per il Restauro del Mosaico della Soprintendenza e, dopo un certo tempo, concluse le operazioni di pulitura dai depositi superficiali e di messa in sicurezza delle aree meno stabili, gli studenti giapponesi sono stati impegnati nell’esecuzione di cartoni pittorici di alcuni dettagli musivi, secondo una metodologia consueta nei nostri corsi di studio.

Particolari e scorci dell’University of the Art di Tokyo

La pratica del rilievo dei mosaici, finalizzata alla realizzazione di copie pittoriche, utilizzata qui a Ravenna soprattutto dagli inizi del Novecento, è sempre stata la modalità principale per documentare i mosaici e, dal punto di vista didattico, l’esercizio più importante per coglierne lo spirito e comprendere la tecnica di esecuzione. È con questo obiettivo che l’esecuzione di cartoni, vale a dire di mosaici dipinti, è sempre stata una disciplina fondamentale nel percorso formativo degli allievi.
Nel novembre del 2010 a Tokyo, nell’Istituto di Cultura Italiana, la mostra “Musiva Veritas” e le giornate di studio sono state l’occasione per divulgare l’esito delle ricerche e dei lavori
Così dal primo di maggio di questo anno, e per tutta la durata del mese, mi sono installata nella foresteria dell’Università delle Arti di Tokyo, a Geidai Ueno.
Il Campus, dopo la pausa del week end, quando sembrava che il silenzio fosse rimasto imprigionato fra i rami verdeggianti e solo il corvo spadroneggiava nel cielo, nella prima mattina del lunedì ricominciava a rianimarsi. Riprendeva il pulsare della vita e stridii di trapani, flessibili e seghe, colpi di martello, risuonavano da ogni lato; ovunque era è un grande fervore di attività e dalle immense vetrate si vedevano gli studenti al lavoro nei laboratori o intenti a seguire le lezioni.

Ma alle cinque del pomeriggio nell’aula magna dell’università va in scena il mosaico.
Arriva il colore e la sapiente maestria espressa negli apparati musivi ravennati. Sfilano le Vergini incantatrici di Sant’Apollinare Nuovo, i cortei imperiali di San Vitale, le splendenti superfici auree e il cielo indaco cosparso di stelle luminose.

Da sinistra in alto, particolare di mosaico di Ravenna riprodotto in pittura e l’originale bizantino/ Alcuni particolari di mosaici parietali ravennati, oggetto delle ricerche e lezioni all’Università delle Arti di Tokyo

Le lezioni sono rivolte a studenti, restauratori e professori che per lo più conoscono queste meravigliose creazioni unicamente dalle fotografie e dai libri ed io devo condividere con loro l’esperienza acquisita in oltre venti anni di lavoro sulle impalcature delle principali architetture della città.
Nei loro visi attenti, nel religioso silenzio (la disciplina di questo popolo è per noi sorprendente e inusuale!) e nelle domande che formulano si comprende tutta la curiosità e l’interesse per una cultura così distante dalla loro, sia dal punto di vista della tecnica di esecuzione sia per le tematiche affrontate. La maggior parte della popolazione infatti è buddista, ma la ricerca della spiritualità, l’amore per la natura esplicitato da noi nelle volte stellate, nei gazebi vegetali e nel fulgore dell’oro, declina un linguaggio universale, un’aspirazione al divino in qualsiasi modalità sia stato concepito.
La volta celeste del Mausoleo di Galla Placidia è poi così distante dalle configurazioni astrali dipinte nell’antica sepoltura di Kitora-Kofun? I nostri sontuosi cortei non parlano forse lo stesso linguaggio delle coloratissime fanciulle della Takamatsuzuka kofun?

Il professore Kudo Haruya, docente di pittura alla University of the Art di Tokyo / il professore  e Cetty Muscolino durante una lezione sui mosaici bizantini

È stata per me un’esperienza veramente entusiasmante grazie alla passione che il folto pubblico degli uditori ha manifestato, al desiderio di sapere di più, di capire di più, di vedere di più.
E così è successo che pochi giorni prima di partire, dopo aver mostrato la fantastica cromia delle paste vitree dei nostri mosaici, mentre camminavo con alcuni allievi fra gli scogli dell’Oceano Pacifico, a Hitode (Ibaraki), a quaranta chilometri da Tokyo, mi sono chinata ad ammirare alcune stelle marine e sono rimasta colpita ritrovando nella livrea di quelle che si potevano osservare a pelo dell’acqua trasparente, gli stessi accostamenti cromatici dei vetri bizantini. Gli stessi squillanti aranci e gli stessi verdi che più volte avevo incontrato in numerosi dettagli dei mosaici di San Vitale!
Il Rettore dell’Università, Kazuki Sawa, uno dei più famosi violinisti del Giappone, durante il nostro incontro ha mostrato di apprezzare l’arte musiva di Ravenna, ma il suo viso si è letteralmente illuminato al pensiero che io vivo nella città che ospita il maestro Riccardo Muti, confermando così come Musica e Mosaico sono le eccellenze di questa città.

Stelle marine dell'Oceano Pacifico

Stelle marine dell’Oceano Pacifico a Ibaraki, vicino a Tokio

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