Dalle colline al mare: panorami speciali tra “living” e “loisir”

In un appartamento al sesto piano nel Complesso Rubicone, a Ravenna il “diamante” top quality che non ti aspetti

 

Ravenna, 1968-70. Epaminonda Ceccarelli realizza un condominio a sei piani e attico nella parte meridionale di via Rubicone. Il linguaggio è quello solito essenziale dell’ingegnere ravennate, scomparso qualche anno fa, con struttura in cemento armato e tamponamento in mattoni a vista, questa volta ornato da una serie di balconi tondi affacciati verso la strada. Passano quarant’anni. Maurizio Lanza Cariccio decide di recuperare a nuova vita il grande fabbricato, chiamandolo Complesso Rubicone e inventando il logo a diamante. «Il concetto dell’intervento – spiega l’imprenditore ravennate – era molto semplice: realizzare in una struttura multifamiliare degli alloggi che avessero le stesse caratteristiche delle case singole in termini di vivibilità e qualità dei materiali. Inoltre per dare questa percezione in modo chiaro e immediato era necessario che tutti gli alloggi fossero unici sia per il tipo di pavimento, di rivestimento, di porte, di maniglie e di distribuzione interna degli spazi, con differenze più o meno piccole ma non comuni con nessun’altra alloggio all’interno del palazzo». Costruisce una squadra di professionisti – l’architetto Paolo Bassi e gli ingegneri Francesca Fiorentini, Ivan Domenico Ceccaroni e Paolo Contessi – e, «per non incidere sul prezzo finale degli alloggi», trova accordi diretti con partner importanti che credono nel progetto, segnalati nella scheda dell’intervento. I lavori si svolgono nel 2011-2014 e alla fine ne esce una riqualificazione elegante, che abbina uno stile riconoscibile fin dalla bicromia bianco/grigio chiaro del pacchetto termico esterno, scelta per dare slancio al fabbricato, insieme ai pluviali in acciaio inox e alle lamiere stirate bianche che divengono i parapetti delle portefinestre e al piano terra si allineano ai balconi per celare le buchette delle lettere, mentre i nostri passi bordano l’aiuola di rispetto che separa il portico di accesso in pietra grigia dai parcheggi a filo strada. Inoltre il palazzo eccelle per l’alto livello delle proprie prestazioni: infatti «con tutti i suoi alloggi – sottolinea Lanza Cariccio – rientra in prima classe per gli impianti elettrici, in classe B per la certificazione energetica con una media di 40,30 kW annui (quasi una classe A), è il primo palazzo completamente domotico in Romagna e ha delle performance acustiche altissime». Nel 2014 la coppia di proprietari del grande appartamento del 6° piano, esito dell’unione di due unità immobiliari, decide di personalizzare il proprio alloggio, come auspicato dal promotore dell’intervento. Perciò decide di chiamare lo studio di chi scrive. Il progetto viene svolto seguendo un processo di condivisione delle scelte, passando all’attento vaglio della proprietaria, una ricca personalità creativa, appassionata di feng shui, e del suo partner. La visita all’appartamento ha inizio in un piccolo atrio di ingresso, ornato da una carta da parati che ritrae un bosco di betulle con le nuance del bianco e nero, scelta dalla padrona di casa al pari di quella a salici piangenti semplificati della camera da letto. Svoltando a destra per una porta a scomparsa si raggiunge un corridoio che disimpegna il bagno degli ospiti, la guardaroberia e lo studio del partner. Svoltando a sinistra entriamo invece in un lungo ambiente luminoso, articolato in tre parti, con la cucina a destra e lo spazio living/Tv a sinistra, mentre l’energia del chi si muove addensandosi negli elementi significativi dell’arredo. Ma la prima cosa che l’ospite vede, e da cui è attratto, è il panorama che appare davanti a lui in una delle quattro portefinestre. Perciò esce sul balconcino pavimentato in legno a filo e si immerge nella vista amplissima che spazia sulla campagna orientale della città fino al mare.

Il suo sguardo si perde fino al porto e alle pinete verso nord, mentre a destra raggiunge le colline di Rimini, Cesena e Forlì.

Rientriamo nella lunga sala, che si dota di una miscela di effetti spaziali più che altro virtuali, derivanti dai forti colori delle pareti che avanzano o si retraggono in base alle loro tonalità blu oltremare e rosso pompeiano, pronte a trasformarsi in installazioni espositive. Sul nuovo pavimento monocromo sabbia venata ecco disporsi alcuni oggetti eloquenti, il primo dei quali è un mobile “focolare multitasking”, in cui si sommano le funzioni di cristalleria, libreria e caminetto a bioetanolo su piano in biancone, che dialoga con la propria forma “a C” con quella analoga ma ribaltata dell’accoppiata tavolo/mensola superiore della cucina, riunendole virtualmente nella figura di origine, due mani contrapposte semichiuse. La cucina total white si copre con top in pietra scura marezzata, mentre si muove lungo due pareti, in cui risale il pavimento della sala per conferire una sensazione 3D, per poi emanciparsi nel lato aperto con la composizione per tavolo in rovere vecchio spazzolato e sedie in plexiglass. Abbandoniamo la zona del sud/sudest, regno del fuoco e del legno e percorriamo la zona centrale, segnalata e ornata da un piccolo controsoffitto e dalla controparete blu, in cui si apre un’asola luminosa destinata ad esporre una serie di opere di Rosetta Berardi, Demo, Carlo Zauli e Marcello Landi che si conclude da un tavolino bluette realizzato dal fratello della padrona di casa. Da qui si procede per la zona relax, delimitata dal lungo divano chiaro Moroso, fronteggiato dal Mostrillo e musivamente vegliato da Mi illumino di immenso di De Luca, che pare preannunciare l’approssimarsi della zona notte, inaugurata da una serie di piccoli scacciaguai feng shui. Raggiungiamo la camera da letto da cui si svolta a destra per entrare nel grande bagno padronale, unica zona dell’appartamento in cui si è reso necessario un piccolo intervento edilizio, riguardante la sua semplice traslazione sul fronte esterno, per poterlo allargare e affacciare direttamente con una portafinestra verso il tramonto sulla città. Più spazio di loisir che semplice zona per la cura del corpo personale, è un ambiente servito da un grande lavabo di colore corda, cui corrisponde una specchiera dalle stesse dimensioni. Le pareti della scatola muraria si rivestono a coppie consecutive di grigio scuro a tono caldo e sabbia, dove emerge una serie di motivi a graffito metropolitano, mentre il perimetro della stanza si accende con un fascio di luce continuo. Molta attenzione è stata applicata nella distinzione degli ambiti in cui avviene il rito della pulizia corporale quotidiana, separati da una parete divisoria i cui spigoli insidiosi sono stemperati da una bella pianta. Mentre la padrona di casa privilegia una vasca centrale, “l’altra metà del cielo” sceglie un box doccia in angolo, per la par condicio rivisitato in veste di “trono” in pietra brown antique spazzolata, inquadrato dall’architrave/doccione superiore in cui si collocano anche i corpi illuminanti.

> Crediti

Palazzina sita in via Rubicone:

  • Progettista: ing. Epaminonda Ceccarelli
  • Promotore e supervisore artistico del recupero della palazzine: Maurizio Lanza Caricco

Progettisti del recupero della palazzina:

  • Progetto e D.L. opere architettoniche: Arch. Paolo Bassi
  • Progetto e D.L. opere strutturali: Ing. Francesca Fiorentini
  • Progetto e D.L. imp. domotici e elettrici: Ing. Ivan Domenico Ceccaroni
  • Progetto e D.L. impianti idrici e maccanici:
  • Ing. Paolo Contessi

Partner commerciali del recupero della palazzina:

  • Pavimentazioni e rivestimenti: Marazzi Spa
  • Impianti elettrici e impianti domotici serie MY Home: BTicino Spa
  • Impianti di riscaldamento a pavimento: Ercos Spa
  • Caldaie a condensazione: Immergas Spa
  • Ascensori: Schindler Spa
  • Isolamento a cappotto termico e intonachino con caratteristiche autopulenti: Sta Italia Spa

Concept appartamento al 6° piano con disegno degli arredi:

  • Progetto e D.L. Archh. Paolo Bolzani e Valentina Guerrini (Studio Bolzani, Ravenna)

Ditte impegnate nella sistemazione dell’appartamento al 6° piano:

  • Realizzazione arredi, progetto della guardaroberia e fornitura del divano “Moroso”: Progettarti, Ravenna
  • Cartongesso: Denis Brighi, Pisignano di Cervia
  • Marmi e pietre: Marmi Meldola
  • Pavimenti e rivestimenti: Ciicai, Ravenna
  • Illuminotecnica: Nuova Simer, Ravenna
  • Mobile “Focolare multitasking”: Falegname Giuliano Baroni, Ravenna
  • Specchio bagno piccolo: Annafietta, Ravenna
  • Sedie Kartell: Arkadesign, Ravenna
  • Tavolino “Mostrillo”: Biagetti, Ravenna
  • Termoarredi: Idrozeta, Ravenna
  • Pavimento dei balconi in legno “Deck Pau Oro”: Tavar, Ravenna

Opere artistiche apartamento al 6° piano:

  • Acquatinta: Rosetta Berardi (sett.ott. 1986) stampata da Giuseppe Maestri
  • Acquaforte: Demo (Aristodemo Liverani), Cotignola
  • Acquaforte: Carlo Zauli, Faenza
  • Serigrafia: Marcello Landi, Ravenna
  • Mosaico zona living: Marco De Luca, Ravenna

Fotografie: Paolo Bolzani

 

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