In garage 80mila euro di droga e sulla Punto due vani segreti per nasconderla

Arrestati un 34enne e un 46enne con famiglia e un lavoro in regola: fermati in un controllo su strada alle Bassette

DSC 0024 CopiaSulla Grande Punto al posto dell’airbag lato passeggero e sotto lo sterzo erano stati creati due vani, vuoti al momento del controllo dei poliziotti ma di quelli utilizzati per imboscare la droga. Uno dei due uomini all’esterno aveva addosso 158 grammi di eroina e 12 di cocaina. È la scena fotografata da un controllo su strada della squadra volante, nel pomeriggio del 16 ottobre nella zona artigianale Bassette a Ravenna, e poi diventato un’operazione antidroga della squadra mobile conclusa con due arresti e il sequestro di due chili di roba (545 di coca e 1,5 kg di eroina trovati a casa del proprietario della Fiat) che avrebbero fruttato circa 80mila euro.

In manette per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio due albanesi, un 34enne con precedenti e un 46enne incensurato. Entrambi sono residenti da tempo in città, inseriti nella comunità locale, hanno famiglia e lavorano come operai. Un terzo uomo in loro compagnia, un 40enne tunisino senza fissa dimora con precedenti per spaccio, è risultato estraneo alla vicenda ma denunciato perché clandestino.

L’operazione, secondo quanto rende noto la questura, è cominciata quando una pattuglia delle volanti ha notato la vettura in sosta: una persona al posto di guida e altre due all’esterno, in una zona dove spesso vengono consumati reati predatori ai danni delle attività produttivo-artigianali e recentemente riferimento anche per lo spaccio. La perquisizione consentiva di trovare addosso al 34enne un involucro ricoperto da nastro isolante di colore blu, un ovulo ricoperto da cellophane nero, un telefono cellulare e 1.500 euro in contanti. In questura è stato accertato che i due involucri contenevano eroina e cocaina. Nella sua abitazione, perquisita dagli agenti dell’Antidroga, c’erano 6.500 euro in banconote di vario taglio all’interno dell’armadio, una bilancina elettronica di precisione e nascosta nell’orologio a parete appeso in cucina dei foglietti di carta con cifre e nomi abbreviati: secondo gli investigatori si tratta della contabilità dell’attività di spaccio. A casa dell’altro albanese una pressa in metallo, sotto al letto matrimoniale, verosimilmente utilizzata per confezionare i panetti di stupefacenti compressi e una macchina per il sottovuoto. Ma il colpo grosso stava nel garage del 46enne: oltre ai due chili di droga già ricordati anche 6,5 chilogrammi di sostanza da taglio, altre due presse in metallo, materiale per il confezionamento, rotoli di nastro adesivo da pacchi e di nastro isolante del tutto identico a quello utilizzato per confezionare l’involucro del peso di 158 grammi e tre bilance elettroniche di precisione. La grande quantità di sostanza da taglio lascia ipotizzare che il traffico di spaccio per i due albanesi avesse un giro ben più ambio della quantità trovata in loro possesso.

 

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