Il Kojak non ci sta: «Non diamo alcol a minorenni. E controlliamo pure le sigarette»

Le puntualizzazioni dei gestori della discoteca dopo la chiusura del questore e il caso della 16enne intossicata da alcol e droga

Kojak

«Non vendiamo alcol ai minorenni e una ragazzina di 16 anni con un tasso alcolico di 2,92 non è in grado di ordinare da bere da sola». Dal Kojak non ci stanno a passare per quelli che ubriacano i minorenni e ci chiamano per tentare di puntualizzare la vicenda della 16enne finita all’ospedale per un’intossicazione di alcol e cocaina la sera del 6 gennaio, uno dei casi che hanno portato il questore a chiudere per quindici giorni la discoteca ai sensi dell’articolo 100 del Tulps. Articolo – sottolineano su Facebook alcuni dei gestori – applicato due volte negli ultimi 10 anni in regione, uno per il 16enne morto al Cocoricò nel 2015, «l’altra volta a un’altra discoteca per pluri-coltellate avvenute in una rissa. A noi – si legge sul celebre social network – ce lo danno perché piscano nelle aiuole dei residenti…».

Dal Kojak infatti sottolineano come i loro baristi non diano da bere a clienti palesemente ubriachi e a minorenni. «Ma poi se un maggiorenne compra l’alcol e lo passa ai suoi amici minorenni non riusciamo davvero a controllarlo». E per replicare alla madre della 16enne intervistata dal Carlino, che parla di una sigaretta bagnata nella cocaina, dalla discoteca di Porto Fuori ci dicono: «Nella nostra area fumatori abbiamo chi controlla che si fumino solo sigarette “normali”, quindi lo escluderei…».

«Noi stiamo facendo di tutto, anche quello che non ci spetterebbe, per evitare casi come questi o per facilitare la convivenza con i residenti, abbiamo anche addetti che controllano il parcheggio e le domeniche organizziamo pomeriggi senza alcol per i minorenni. Ci dispiace per la 16enne di cui abbiamo letto sui giornali. Se davvero era al Kojak, perché noi non abbiamo avuto modo di conoscerla, né la madre si è mai presentata per chiedere chiarimenti o spiegazioni», terminano i gestori della discoteca di Porto Fuori, località dove recentemente è stato chiuso dalla questura anche il bar Centrale per casi legati allo spaccio di droga.

In futuro – ci rivelano dalla discoteca – il Kojak si riserva la possibilità di vietare l’ingresso ai minorenni.

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