Conclusione dell’arringa, replica dell’accusa poi camera di consiglio. Sentenza attesa in serata: ergastolo, 30 anni o assolto
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Per Matteo Cagnoni è arrivato il giorno del giudizio in corte d’assise a Ravenna. Nella serata di oggi, 22 giugno, è attesa la sentenza del processo di primo grado che vede il 53enne dermatologo imputato per l’omicidio pluriaggravato della 39enne moglie Giulia Ballestri da cui si stava separando. Ergastolo, trent’anni, assoluzione: questi in buona sostanza i possibili esiti. Il delitto, come noto, è avvenuto il 16 settembre 2016 e quella di oggi è la 29esima udienza del processo cominciato il 10 ottobre scorso.
La procura (pm Cristina D’Aniello) ha chiesto il massimo della pena, con un anno di isolamento diurno, perché ritiene che l’omicidio sia premeditato e compiuto con crudeltà e poi l’uomo abbia cercato di occultare il cadavere. La difesa (avvocati Francesco Dalaiti e Giovanni Trombini) sostiene che Cagnoni sia innocente. Se verrà riconosciuta almeno una delle due aggravanti sarà ergastolo, se verrà riconosciuto l’omicidio semplice saranno trent’anni.
È stato un processo lungo e anche carico di tensioni. Difficilmente avrebbe potuto essere altrimenti partendo dal dato di fatto certo: una donna presa a bastonate e poi massacrata con il volto contro lo spigolo di un muro nella cantina di una casa disabitata dove è stata lasciata nuda e la morte è sopraggiunta per soffocamento. Il corpo è stato trovato nella notte tra il 18 e il 19 settembre nell’ambito delle ricerche avviate nel pomeriggio dopo la denuncia di scomparsa presentata dal fratello e dall’amante. Al banco dei testimoni hanno sfilato in tutto 112 persone, tra momenti di commozione come con il fratello della vittima e altri che hanno sfiorato il surreale come con la custode che non ha riconosciuto la sua stessa voce in una intercettazione ascoltata in aula. Occhi lucidi e groppo in gola in due momenti, per ragioni diverse: quando è stato proiettato il video del sopralluogo della polizia scientifica sulla scena del crimine e quando l’avvocato Giovanni Scudellari che tutela la famiglia Ballestri ha presentato le sue conclusioni.