«Nel comune 48 ponti bisognosi di manutenzione: in tre anni interventi solo su 8»

Il consigliere comunale Ancisi (Lpr) ripercorre la cronistoria dei manufatti ravennati: una relazione del 2015 ne valuta lo stato di conservazione e una raffica di ordinanze del 2016 limita il transito ai veicoli pesanti «ma viene rispettato solo dagli autobus del servizio pubblico»

CanaloneL’ispezione tecnica di una ditta incaricata dal Comune di Ravenna nel 2015 disse che nel territorio del secondo comune più esteso d’Italia ci sono 48 ponti che necessitano di interventi di manutenzione ma da allora solo su otto sono stati fatti dei lavori e rimangono in vigore le 16 ordinanze del 2016 che vietano il transito al traffico pesante su 38 manufatti (quasi tutti nel forese, qui l’elenco completo). È la sintesi delle parole di Alvaro Ancisi, consigliere comunale con Lista per Ravenna, che torna a ribadire la necessità di accelerare i tempi per gli interventi per due ragioni fondamentali: i divieti di transito non sempre vengono rispettati vista la mancanza di controlli sul posto ma vengono invece rispettati dai bus del trasporto pubblico con conseguenze peggiorative sul servizio fornito ai cittadini.

Quella per la messa in sicurezza dei ponti è una battaglia che il decano dell’opposizone combatte, come si dice in questi casi, da tempi non sospetti e cioè ben prima del clamore conseguente al crollo del viadotto Morandi a Genova. Ancisi fa un breve riassunto dei fatti finora: «Sopralluoghi compiuti tra il 1989 e il 1992 su 171 ponti comunali mostrarono in 46 di loro screpolature, cedimenti, fessurazioni, lesioni, distacco di mattoni, pietre sconnesse. Il 20 gennaio 1995 rivolsi al sindaco un’interpellanza chiedendo invano che fosse disposto un check-up completo sul loro stato di salute e avviati i lavori di messa in sicurezza. Ma solo nel 2011 il Comune affidò alla 4Emme di Bolzano, società leader nel settore, il mandato di effettuare prove di carico sui 48 ponti messi peggio, a seguito dei quali l’impresa rilasciò per ciascuno dichiarazioni di transitabilità temporanea. Qualora non fossero compiuti i prescritti lavori di messa a norma, avrebbero dovuto essere chiusi al traffico, a seconda dei casi, nei mesi di marzo 2016 o 2017 o 2018. Ad oggi, passati altri otto anni, i lavori completati, tutti di recente e non so se ancora collaudati, interessano al massimo 8 ponti».

Sapendo che non c’erano i tempi dal 2015 per mettere a norma tutti i 48 ponti, il Comune decise di limitare i transiti in base al peso dei veicoli: «Ne scaturirono 16 ordinanze, uscite a raffica tra il 30 marzo e il 27 ottobre 2016, che disposero il divieto di transito su 38 ponti (o viadotti) con carico superiore a tonnellate 5 (un ponte), 10 (sei), 13 (uno), 15 (diciotto), 20 (uno), 33 (nove), 40 (due). Servono più che altro a scaricare il Comune da responsabilità in caso di incidenti o cedimenti. Tali divieti sono ancora tutti in vigore, forse anche dove i pochi lavori terminati non sono stati collaudati».

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