Vaccini, in provincia la copertura entro i tre anni sfiora il 98 percento

Dati a fine 2018, diffusi dalla Regione: in Emilia-Romagna raggiunta la soglia del 95 percento che garantisce l’immunità di gregge. Solo Parma meglio di Ravenna

VaccinzEmilia-Romagna ben oltre il 95 percento, la soglia di copertura vaccinale che garantisce la cosiddetta “immunità di gregge”, a tutela della salute pubblica e dei piccoli più esposti, per i bimbi ai due anni d’età, nati nel 2016.

Al 31 dicembre 2018 – cioè alla seconda rilevazione trasmessa al ministero, dopo quella di giugno – l’Emilia-Romagna conferma di aver superato la soglia per tutte le vaccinazioni rese obbligatorie dalla legge regionale (difterite, tetano, poliomielite, che si assestano ciascuna al 95,7 percento, ed epatite B al 95,5) per la frequenza al nido. Norma entrata in vigore nel novembre 2016, dopo che la Regione, prima nel Paese, aveva approvato la legge sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione a nidi e materne, aprendo la strada al successivo obbligo nazionale. Obiettivo raggiunto anche per emofilo B e pertosse, poi aggiunte dalla normativa nazionale, mentre per morbillo-parotite-rosolia (Mpr) si assiste a una significativa accelerazione nell’ultimo triennio, con la copertura passata dall’87,2 percento del 2016 al 93,5 del 2018. Guardando poi i dati dei bambini di 36 mesi, quindi nati nel 2015, la percentuale di copertura per la Mpr raggiunge addirittura il 95,8.

Per quanto riguarda le province, Ravenna si conferma la prima in Romagna e tra quelle con le percentuali più alte dell’intera regione (dietro solo Parma). Per quanto riguarda le coperture a 24 mesi, la percentuale a Ravenna è attorno al 97 per polio, difterite, tetano, epatite B e pertosse, in crescita di quasi un punto e mezzo rispetto a due anni prima, fine 2016, mentre si assesta 96,5 la percentuale per l’Emofilo B e a 95,7 per la Mpr, che a fine 2016 era però ferma al 90 percento.

Ancora più alte le percentuali a Ravenna se si considera i bambini di 3 anni, per cui è stata superata la soglia del 98 percento in tutte le vaccinazioni tranne Emofilo B (97,4) e Mpr (97,4), in crescita in generale di oltre un punto (che diventano 5 per la Mpr) rispetto al 2016.

Come previsto dalla legge nazionale sull’obbligo vaccinale (n. 119 del 2017), e come già fatto dalla Regione Emilia-Romagna nei due anni precedenti, anche per l’anno scolastico 2019/2020 le scuole e i servizi educativi dovranno trasmettere alle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti, entro il 10 marzo, l’elenco di tutti gli iscritti della fascia 0-16 anni. Entro il 10 giugno, le Ausl restituiranno gli elenchi con le indicazioni dei soggetti che risultano non in regola. Nei dieci giorni successivi all’acquisizione degli elenchi, i dirigenti delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione e i responsabili dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private non paritarie inviteranno i genitori (o chi esercita la responsabilità genitoriale) dei minori indicati negli elenchi a depositare, entro il 10 luglio 2019, la documentazione che attesta l’effettuazione delle vaccinazioni ovvero l’esonero, l’omissione o il differimento delle stesse.

In Emilia-Romagna, a oggi, nulla è cambiato rispetto agli anni scorsi: i genitori, pertanto, non devono presentare il certificato vaccinale al momento dell’iscrizione ma sarà la scuola/servizio educativo ad acquisire le informazioni necessarie direttamente presso l’Ausl.

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