Il sindacato della polizia locale attacca il sindaco dopo lo scontro con i vigili

Il primo cittadino di Massa Lombarda, Daniele Bassi, è intervenuto nella chat dei vigili con toni accesi dopo una multa perché alla guida senza cintura. Il Sulpl chiede che rinuncio alle deleghe Sicurezza e Polizia municipale nell’Unione. Anche la Lega chiede un passo indietro

La Nuova Giunta Di Massa Lombarda Large

La giunta del Comune di Massa Lombarda nominata nel 2014 dal sindaco Daniele Bassi (al centro)

La giunta dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna dovrebbe revocare le deleghe Sicurezza e Polizia municipale a Daniele Bassi, sindaco di Massa Lombarda e vicepresidente dell’Unione, o dovrebbe essere Bassi stesso a dimettersi dalla posizione. La richiesta arriva dalla segreteria provinciale del Sulpl, il sindacato unitario lavoratori polizia locale, per i messaggi inviati da Bassi nella chat di gruppo dei vigili urbani di Massa dopo che gli stessi lo avevano multato perché trovato al volante senza cintura di sicurezza. L’episodio in questione si verificò in agosto.

«Bassi ha scatenato le sue ire contro gli operatori stessi – si legge in una nota firmata da Sergio Menegatti, coordinatore provinciale del Sulpl –, prima a mezzo di una chat interna del presidio del Comune del quale è amministratore lasciandosi andare ad affermazioni poco felici, poi anche inveendo e mettendo in difficoltà altri operatori di polizia locale che svolgevano un normale controllo sul territorio massese nei giorni seguenti all’episodio. Il primo dei cittadini dovrebbe essere l’esempio di correttezza e non agire contro i propri dipendenti quando svolgono correttamente il proprio lavoro».

Sulla vicenda prende posizione anche la Lega. Il capogruppo nel consiglio dell’Unione, Enrico Zini, stigmatizza quanto appreso a mezzo stampa sugli strascichi della vicenda: «Bassi tratta il presidio di polizia municipale come una sua proprietà ricorrendo al fortunatamente ormai desueto “lei non sa chi sono io”». Zini fa riferimento alla pubblicazione di alcuni passaggi della chat sul Giornale di Massa: «Questa chat ci risulta essere una chat di servizio riservata agli agenti, come ce ne sono per ogni presidio, ma quella di Massa ci risulta essere l’unica in cui un sindaco si sia fatto inserire con un’inopportuna incursione della politica, prima che della persona». Anche Zini chiede un passo indietro di Bassi.

In merito alla nota stampa del Sulpl, a distanza di 24 ore è arrivata una precisazione del primo cittadino massese: «Sono convinto che la volontà di qualcuno di denigrare me e il mio ruolo di amministratore vada a inficiare soprattutto il lavoro che quotidianamente il nostro corpo unico di polizia locale compie sul territorio. Non aggiungo nient’altro in merito a tutto questo, in attesa e nel rispetto degli sviluppi delle denunce per diffamazione, anche verso chi scrive o ha scritto sui social». E in effetti Bassi non fa chiarezza nel merito della contestazione del sindacato e del Carroccio. Il sindaco però aggiunge che «invece di minacciare un coinvolgimento della prefettura, il Sulpl doveva chiedersi se la stessa non ne fosse già a conoscenza. Il prefetto è da tempo informato e aggiornato sia da me che dalla comandante della polizia locale della Bassa Romagna».

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