La nipote di Benedetto Croce ritira a San Francesco il Lauro dantesco alla memoria

Premiato “ad honorem” anche Antonio Patuelli. Durante la serata le traduzioni inglesi della Commedia

14 09 2017 Ravenna Dante 2021 Sala Dantesca Biblioteca Classense , Antonio Patuelli E Maurizio Molinari

Antonio Patuelli, presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna e dell’Abi

San Francesco, basilica di Ravenna dell’ultimo saluto a Dante, dove si svolsero i suoi funerali nel settembre del 1321, ospita il 25 settembre alle 21 la 26esima edizione della rassegna “La Divina Commedia nel mondo” e l’assegnazione del Lauro dantesco, istituito da Walter Della Monica con la finalità di dare merito a coloro che con il pensiero e l’opera hanno contribuito e contribuiscono alla conoscenza del lascito dantesco.

Se l’edizione 2021 della rassegna, dopo oltre sessanta versioni della Commedia – il più grande patrimonio al mondo di traduzioni dantesche – propone le traduzioni inglesi con Jason Houston, direttore della Gonzaga University a Firenze, e in particolare la lettura del XXV canto del Paradiso, le personalità alle quali viene conferito il Lauro dantesco sono quest’anno due: al presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna (e dell’Abi) Antonio Patuelli ad honorem, a Benedetto Croce alla memoria. Il premio a Croce sarà ritirato da Benedetta Craveri, critica letteraria, scrittrice e saggista, nipote del filosofo, accompagnata dal marito, il diplomatico francese Benoit d’Aboville.

A Patuelli il premio vuole attestare innanzitutto – si legge nella cartella stampa – “la caratura intellettuale, anche in virtù degli studi delle relazioni tra l’elaborazione dantesca e il grande pensiero europeo, tra etica e filosofia, in un rigoroso e attento dialogo con le discipline storiche. Accanto al fervore dello studio occorre poi mettere in evidenza il grande impegno per la nascita di un polo dantesco che desse valore e contesto alla tomba di Dante”. A Patuelli si deve infatti la destinazione culturale degli Antichi chiostri francescani che ospitano il Museo dantesco in corso di riallestimento.

Il premio a Benedetto Croce vuole invece anzitutto ricordare il grande studioso, l’autore del libro sulla “Poesia di Dante”, pubblicato nel 1921 e ancora oggi considerato, per originalità e profondità, punto fermo negli studi danteschi. Alcuni temi del libro, ancora in bozze quando nel giugno 1920 il filosofo fu nominato da Giolitti ministro della Pubblica istruzione, furono anticipati nel discorso per l’apertura del sesto centenario dantesco, che Croce tenne il 14 settembre 1920 nel refettorio camaldolese della biblioteca Classense, da allora denominato “Sala dantesca”. Un discorso che invitava, con un messaggio di grande attualità, a onorare Dante soprattutto continuando a leggerlo. Nell’aprile del 1921, infine, Croce fece approvare dal Parlamento la legge ricordata ancora oggi col suo nome. Grazie alla legge Croce si svilupparono a Ravenna e in Italia importanti iniziative di studio, fu “adornata” la tomba di Dante e sistemato il quadrarco di Braccioforte.

Ingresso libero. Diretta streaming su www.vivadante.it e sulla pagina facebook RavennaCultura.

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